25 febbraio 2017

Brit Awards 2017: Quel (poco) che è successo

Purtroppo per voi che leggete e per me che devo scriverci su qualcosa, i Brit Awards 2017 sono stati un’edizione all’insegna della noia totale. E dire che Sanremo sul fronte degli show televisivi della musica prepara chiunque, anche chi, come me, non è un habitué. O forse mi ha fatto l'effetto contrario: prendendo il festival come termine di paragone per la noia assoluta mi aspettavo chissà quale spettacolarità nelle performance e nello show della  BBC. Oppure semplicemente non c’era Beyoncé.  Non che a inizio trasmissione mi augurassi che qualcuno si ammazzasse inciampando nel proprio mantello (chissà se alla fine la cara e vecchia Madonna ne ha mai più indossato uno) o che mi aspettassi momenti epici del calibro del mic drop di Alex Turner… ma di certo le aspettative non erano quelle di voler andare a letto quanto prima.

Se siete arrivati a leggere fin qui, complimenti. Per non dilungarci ulteriormente e per ravvivare la vostra attenzione (il cui livello è fortemente minacciato dal quotidiano e costante scrolling e dai nomi dei vincitori che conoscete già), ricorriamo al vecchio trucco di raccontarvi i momenti degni di nota della serata attraverso le immagini e qualche didascalia a fini descrittivi che può strappare un sorriso. Enjoy.

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AMERICANI RIDATECI JAMES CORDEN

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Simon Cowell per ironia della sorte ha avuto l’onore di consegnare l’ennesimo Brit Award alla sua principale macchina da soldi, la sua creatura diabolica: i One Direction.. o quel che ne rimane. Caro Liam, anche noi noi siamo increduli: anche se il canto del cigno della band è terminato da ormai un pò di tempo voi continuate a vincere premi importanti come il British Artist Video Of The Year. Ennesima testimonianza del fatto che le fan dei One Direction possono fare tutto. Nel mentre Simon Cowell cerca Zayn tra la folla e gli rivolge un sorriso beffardo. Un saluto anche a Harry, Liam e Louis che ci seguono da casa.

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  The 1975: quella band che nel 2013 raggiunge la posizione numero 1 della classifica nazionale ma viene snobbata alla grande dalla BBC e dai Brits 2014 nell’incredulità generale. La BBC capisce il grave e inspiegabile errore commesso e si redime premiando il ritorno sulle scene della band di Manchester con il premio Best British Group nel 2017. Loro increduli (forse anche più del pubblico a casa), ma del resto è un premio meritato per quattro ragazzi che suonano insieme da 10 anni e che hanno una credibilità artistica. Qui sopra una foto simbolica dell’esibizione di “The Sound”

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“Ci vediamo fuori che mo ce ripigliamm' tutt' chell che è 'o nuost” -cit. Dan e Kyle dei Bastille. Si vocifera che avendo livelli di autostima piuttosto bassi, ispirato dal gesto di Adele Mr Smith abbia poi rotto la statuetta (per altro già piegata a metà) per darne un pezzo ai Biffy Clyro.

Ed Sheeran e South London MC Stormzy sul palco dei Brit Awards alla O2 Arena di Londra, 22 febbraio 2017 (Dominic Lipinski/PA Wire. Editorial Use Only - No Merchandising)

Ed Sheeran si esibisce in un medley dei suoi due singoli (LUI può rilasciare due singoli contemporaneamente e averli entrambi ai vertici delle classifiche e sul trono dell’airplay radiofonico) accompagnato da una band che lascia alla loop station un day off per riposarsi e prepararsi al meglio per il tour. Il giovane viene poi raggiunto dal rapper Stormzy per un finale più ritmato. La tentazione di fare un meme con la scritta NO BREXIT era forte.

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Le Little Mix immortalate mentre fanno ciaone agli altri gruppi di Simon Cowell (**cough** Fifth Harmony **cough**). Belle, brave, unite e visibilmente emozionate, aprono lo show con un'impeccabile performance del singolo Shout Out To My Ex, per il quale si portano a casa il premio British Single. La versione 3.0 delle Spice Girls.

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Noel stranamente non sta facendo il terzo dito a nessuno, sta semplicemente indicando Ziggy Stardust, a cui va il premio di Mastercard Album Of The Year, ritirato poi dal figlio Duncan Jones. Ennesimo momento lacrima nel vedere un grande della musica consegnare il premio più importante della serata ad un altro collega. “Chissà cosa prova Noel in questo momento”Chissà cosa prova il figlio di David Bowie in questo momento.. o in generale nella vita ad essere figlio di David Bowie” sono domande lecite che si alternano alla fatica nel realizzare che una stella è tornata in cielo.

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Katy Perry è stata un’aggiunta last minute allo show, e lo si può intendere anche dal pigiama che indossa. Ha deciso di riprendersi un pò di luce dei riflettori visto che in patria li hanno puntati tutti su Adele e Beyoncé. Si è esibita con il suo nuovo insipido singolo “Chained to The Rhythm” su uno sfondo di uomini travestiti da casette danzanti, poi a un certo punto sono comparsi due scheletri giganti ballerini, (una presa in giro di Trump e Theresa May) e sul finale è stata raggiunta da Skyp Marley, nipote del celeberrimo Bob e rapper (in quest’ordine). Come se non bastasse, a questa accozzaglia di cose si è aggiunta una piccola tragedia, unica e vera calamita dell’attenzione del pubblico: la caduta dal palco di una delle casette danzanti.

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Voci di corridoio narrano che per evitare attacchi epilettici ai presenti, al duo di producer The Chainsmokers (qualcuno sa i loro nomi?) sia stato imposto di vestirsi di bianco, rischiando di essere scambiati per due del catering e quindi buttati fuori. La deriva commerciale dei Coldplay è ulteriormente suggellata da questa collaborazione, che nel giro di poche ore conquisterà qualsiasi classifica e sarà presente in seicentomila playlist. Il titolo non me lo ricordo, ma basta che accendiate la radio.

Brit Awards 2017

The best comes last, they say. Il caro Robbie ha chiuso lo show con una performance “normale” ..ma forse è colpa sua perché ha alzato troppo gli standard. Sulle note della stucchevole “I love my life” abbiamo notato solo molte donzelle scoperte (e forse anche lui, a giudicare dall’espressione)

Viviamo in un mondo buffo e imprevedibile, in cui uno come Donald Trump diventa presidente, i Coldplay fanno una canzone con The Chainsmokers e i One Direction si sono sciolti e per giunta i membri sono in lizza tra di loro per il medesimo premio. Chi l’avrebbe mai detto. Ma poteva andare peggio: ad esempio l' International Female Solo Artist poteva vincerlo Rihanna anziché Beyoncé, e il best British Female Solo Artist Ellie Goulding al posto di Emeli Sandé.

Comunque sia andata, l’attenzione, oltre che verso i premi e i terribili look visti sul red carpet, era rivolta ad ammirare le stelle che hanno ceduto il loro posto in sala ad astri nascenti e comete, brillando più che mai. L’emozione, specie durante il tributo a George Michael, era palpabile alla O2 Arena così come nel salotto dei telespettatori. Un tributo sentito, che consegna ancora una volta agli artisti presenti la responsabilità del futuro della musica.

British Female Solo Artist:

Emile Sandé

British Group:

The 1975

British Male Solo Artist:

David Bowie

British Breakthrough Act:

Rag 'n' Bone Man

British Single:

Little Mix

Global Success:

Adele

International Male Solo Artist:

Drake

International Female Solo Artist:

Beyoncé

International Group:

A Tribe Called Quest

British Artist Video of the Year:

One Direction

MasterCard British Album of the Year:

David Bowie, "Blackstar"