19 agosto 2019

L'estetica nei video dei The xx

Sarà che sono inglesi, sarà che sono incredibilmente bravi, ma i The xx hanno talento anche nella loro produzione video. Ci avete mai fatto caso?

Estetica, senza andare a fare panegirici filosofici, vuol dire "l’esperienza del bello" e,  soprattutto in questi ultimi anni, viene considerato un aspetto sempre più importante nel mondo della video art e non solo. Se vogliamo fare gli snob e usare un inglesismo usiamo la parola "aesthetic" che Urban Dictionary definisce come una combinazione di cose che sono piacevoli da guardare. E se, anche per caso, abbiate mai visto un video degli xx su MTV (buon'anima) o su YouTube, si capisce che i nostri tre giovincelli tengono molto anche a questo aspetto. Non per niente sono diventati i paladini della nota piattaforma di fondazione americana, Tumblr.

Ma incominciamo...

Crystalised (by Flick e Riesser)

Il primo video del canale YouTube del nostro trio è molto basic quanto intenso. I componenti della band sono al fondo di quella che potrebbe presumersi una stanza bianca, totalmente vestiti di nero, e mentre suonano il brano, una serie di patterns si staglia su di loro grazie ad un proiettore. Il fatto che loro siano completamente immobili riprende il concetto che sta al centro del video: essere cristallizzati a tal punto da non poter reagire in nessuna situazione che si presenti e si riversi sulla persona.

Inoltre per quanto riguarda l'aspetto cromatico, si vede che i registi Alex Flick e Masato Riesser abbiano voluto mantenere un equilibrio così bilanciato da far sì che nulla possa essere considerato un elemento stonante.

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Islands (by Saam)

Per la realizzazione di questo video, il regista Saam decise di scomporre le varie fasi, a ritmo di musica: ogni quattro battute, la scena si ripete, ma, andando sempre più avanti con il tempo, la coreografia, diventa sempre meno complicata, dato che, con il proseguire delle scene, i vari attori che le popolano, lasciano il loro posto, facendosi rimpiazzare dal vuoto.

In ogni scena, l'inquadratura parte dai due ballerini principali, per poi effettuare uno stacco e coinvolgere dapprima, due persone che separano i giovani che si baciano, poi i nostri xx, seduti su un divanetto e, infine, gli ultimi due danzatori.

Nel video compaiono tre pareti, sulle quali sono presenti, per ognuna, una X grande, che rappresenta ogni componente della band. Su quella centrale troviamo altre X, ma non illuminate come quella principale. Sulle pareti laterali, invece, le due X principali rimangono spente, mentre quelle attorno sono accese e, proseguendo con la riproduzione del video, esse perdono luminosità, fino a spegnersi definitivamente. Quando a lasciare la scena è Jamie, la croce presente sul lato destro prende fuoco. In seguito se ne va anche Romy, facendo sì che, a rimanere sulla scena, siano Oliver e una ballerina, mentre tutte le X prendono fuoco insieme a una parte del divanetto.

Gli ultimi frammenti di questo video contengono il significato di tutta la canzone, proprio perché Oliver con la sua persistenza nel rimanere nella scena si riconduce alla frase "I am yours now //So now I don't ever have to leave". L'interruzione del meccanismo della coreografia è simbolo di un amore che finisce e che, nonostante non possa più tornare, viene fortemente atteso.

E quindi cosa c'è di più aesthetic delle emozioni date attraverso le immagini? Quando, soprattutto, le immagini vengono date allo spettatore in maniera così semplice da non poter essere incomprese?

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On Hold (by McLellan)

Questa clip, come I Dare You, è una tra le più belle di tutto il canale youtube dei The xx. Il regista non è altro che Alasdair McLellan, uno dei fotografi più importanti degli ultimi anni, il quale conta numerosissime collaborazioni con personaggi famosi come Cara Delevigne.

Il filmato, fortemente anni '80, si apre con svariate riprese di una cittadina americana e con ritratti di vari giovani. Il focus viene puntato, però, su una coppia al telefono, che intuitivamente si capisce si sia appena sciolta. Il ragazzo al payphone viene rimpiazzato da Romy  e, dall'altra parte del telefono, Oliver prende il posto della giovane.  I due interloquiscono cantando e questo fa sì che si apra una visuale sulla vita dei ragazzi del posto e soprattutto sui giovani innamorati, intervallata da varie scene di feste; partite di rugby e baci scambiati.

L'estetica, anche qui, sta nel gioco tra significato delle immagini e delle parole, poiché si mostrano i vari momenti della coppia: dall'amore intenso alla totale estraneità che viene ripresa nei versi "And every time I let you leave//I always saw you coming back to me//When and where did we go cold?//I thought I had you on hold". Il distacco e la perdita si fanno sempre più pesanti man mano che ci si avvicina alla fine della clip, dove si vede Oliver, al telefono, che riattacca con espressione dura e cupa. Sicuramente il gioco delle riprese e del clima anni '80 aiuta moltissimo lo spettatore a trovarne la bellezza, poiché i colori sono molto vividi e danno quel je-ne-sais-quoi di nostalgico, in perfetto tema con la canzone.

Una domanda, sapete, per caso, perché tocchi sempre ad Oliver fare le scene tristi?

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I Dare You (by McLellan)

La frase "I Dare You" rappresenta il nodo della questione, poiché la narrazione di tutto il video si basa su quello.

Una ragazzina, conosciuta come Eleven in Stranger Things, obbliga la sorella maggiore con la frase della canzone a portarla con sé, durante le sue fughe adolescenziali.  Un altro ragazzo lancia una sfida alla sua amata per entrare in un posto dall'aria inquietante.

Qui, si arriva ad un punto di incontro tra le due coppie di innamorati, le quali iniziano a ballare accompagnati dal trio britannico. L'unica che rimane tagliata fuori è Eleven, la quale risente degli effetti della sfida posta alla sorella. Infatti, Eleven si mette a piangere, poiché scopre cosa vuol dire amare davvero e per questo scappa, tornando in macchina.

Questa canzone con i suoi ritmi leggeri e dolci, esprime totalmente quello che McLellan ha ridato tramite le immagini, ovvero la sfida che nasce con la scoperta dell'amore. Non per niente quando i giovani innamorati si ritrovano in presenza degli xx incominciano a ballare questa ode dell'amore adolescenziale.

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Say Something Loving (by McLellan)

Un altro video di McLellan, dalle riprese sgranate tipiche degli 80's, presenta Londra, città caotica con i suoi simboli e volti.

Qui non c'è nessuna storia d'amore, si hanno solo molti giovani che dominano la scena con i loro sorrisi ed i loro pensieri. I nostri xx, invece, non fanno parte di questo posto: loro sono presenti mentre suonano davanti ad un greenscreen di colore azzurro.

Questa canzone ha un che di speciale nell'ascolto, dal momento che dà una sensazione di apertura verso un mondo per il quale si nutrono dei sentimenti molto forti, o come detto da loro "thrill of affection". In aggiunta malinconia e stupore si mischiano, in quanto si parte con "I just don't remember" che si rifà ad un passato ben lontano e dimenticato, che, però, riemerge e meraviglia la persona con le memorie che aveva immagazzinato del posto.

Dove sta l'estetica in tutto questo? Beh, nella semplicità. Il prodotto finale è un video di una semplicità fantastica, che non smette di far sentire nostalgico lo spettatore e in qualche modo lo rende coinvolto emotivamente. Inoltre bisogna considerare che i nostri xx hanno scritto questa canzone per Brixton, quartiere dal quale provengono e al quale vogliono dare un inno. E Brixton, con la sua gente, ha ricambiato l'affetto con ben 6 concerti sold out quest'inverno... That's AMORE.

Che dire... McLellan è un mago nei video, ma i The xx lo sono nella musica!

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