Penso all’Australia e m’immagino una terra distante e infinita dove splende sempre il sole, l’oro delle spiagge e l’azzurro degli oceani che le accarezzano ospitando i colori più belli della Grande Barriera Corallina; immagino un van che attraversa l’Outback per arrivare all’alba a surfare a Byron Bay, vedo i festival alla luce di luna piena. Per come la immagino io, potrebbe essere davvero la « terra che non esiste » da quanto la sogno forte (fun fact: nel 2017 i terrapiattisti affermarono che l’Australia e i suoi 27 milioni di abitanti fossero una bufala inventata dal governo britannico per nascondere uccisioni di massa).
Ma l’immensa isola oceanica è anche molto di più: culla di una cultura eterogenea ospita alcuni tra i nostri artisti preferiti. La curiosità verso questa terra sconfinata è cresciuta da quando, tra lo zapping disordinato su Youtube nelle notti senza sonno, non facevo che imbattermi in band e cantanti Aussies innamorandomene follemente, rimuginando sul perché non se ne parli abbastanza.
Se tra i più conosciuti troviamo nomi come Empire of The Sun, Tame Impala, INXS, Flume, Nick Cave, SIA, Kylie Minogue e gli emergenti San Cisco, di seguito 10 nomi da non perdersi.
Matt Corby
Classe 1990 e tipici tratti da surfista, il ragazzo di Oyster Bay per due anni consecutivi si conquista il titolo di canzone dell’anno all’ARIA Awards, grazie rispettivamente a Brother e Resolution, scavalcando nomi come Flume e battendo Vance Joy con Riptide. Polistrumentista dalla personalità introversa, musica collocabile tra indie-rock, folk e blues, tutto ciò intende che esprimere si traduce in musica. L’unica data italiana in Santeria Social Club nel febbraio 2019 è andata sold out, un’ora e trenta in cui il cantautore ha superato ogni aspettativa, dimostrando un’estensione vocale unica e inaspettati intermezzi gospel.
Posso confermare, da spettatrice, che l’atmosfera era surreale.

E se ti piace la mitica Tash Sultana , non perderti il loro featuring Talk It Out
Ocean Alley
Vengono descritti come cruisey psych, rock, reggae fusion o psychedelic surf rock, etichettiamoli un po’ come ci pare rimane il fatto che sono abbastanza imperdibili.
Hanno scalato le classifiche australiane salendo nei migliori palchi fino ad arrivare ad un tour negli States e in diverse capitali europee. Il loro singolo Confidence ricorda le vibes Tame Impala e li ha posizionati al 1° posto della classifica Triple J Hottes 100 del 2018, non è difficile comprenderne il perché: vi rimane in testa e non si stacca più (ed è un buon mantra)

Dope Lemon
Conosciuto grazie al duo Angus & Julia Stone, il cantautore debutta da solista nel 2009 con lo pseudonimo Lady Of The Sunshine e nel 2016 si evolve in Dope Lemon. Debutta con Honey Bones e Smooth Big Cat nel 2019 definendolo una « mistica e oziosa creatura della notte che fuma e beve whiskey e non è minimamente disturbato dai problemi della vita »
Il suo è un sound per lasciarsi trasportare, da assaporare lentamente in una notte di mezza estate.

Meg Mac
Una voce pura e potente, alterna indie-rock, pop e accenni di white soul creando un mix davvero unico. Ospitata da Triple J (stazione radiofonica alternative, segnatevela) comincia a riscuotere successo nazionalmente. Meg è empowerment, freschezza, sincerità e più l’ascolti più hai voglia di cantare con lei.

G. Flip
Flip, abbreviazione di Georgia Flipo, è una scoperta abbastanza nuova del panorama australiano ma sicuramente sulla buona strada per emergere. Il suo album di debutto About Us esce nel 2019, solo un anno prima viene invitata a suonare al SXSW in Texas.
Non solo cantante, ma anche produttrice dalle sonorità indie-pop, live spesso canta e suona la batteria in contemporanea (da non sottovalutare).

The Jungle Giants
L’esempio di una band creatasi tra i banchi di scuola e riuscita a realizzare il grande sogno: quattro ragazz* da Brisbane, una perfetta combo tra il più classico pop-rock indie e l'elettronica crea un'atmosfera eclettica e contagiosa.
Da aggiungere alla playlist da ballare tutto l’anno, mani per aria e birrette a non finire.

The Preatures
Sono la definizione di modern classic, sono energici, sono rock, sono il sound che non passa mai di moda.
I più nostalgici non possono che innamorarsi di questo quartetto guidato dalla voce di Isabella Manfredi, uno stile associato agli iconici Fleetwood Mac così come agli Strokes. Uno dei loro notevoli successi è stato il supporto di Harry Styles durante il suo tour in Australia, oltre a Pink, Foo Fighters e The Rolling Stones.
Godeteveli e battete il piedino a tempo di batteria con Is This How You Feel?

DZ Deathrays
Rocheggiante trio da Brisbane che alterna violenti riff di chitarra ad un’anima festaiola, le influenze punk sono innegabili, consigliatissimi per i viaggi in macchina più aggressivi e i venerdì sera frizzanti.
Se volete ispirazione per il vostro prossimo taglio di capelli, non perdetevi il loro Gina Works at Hearts.

St. South
Beat potenti, romanticismo, sfumature elettroniche che fanno sussultare il cuore: queste sono le armi vincenti di Olivia Gavranich, in arte St. South. Il suo è un elettro-pop carico di emozioni e allo stesso tempo così rilassante da rientrare immediatamente in una playlist "Indie Chilled Hits". Il tocco indie c'è sicuramente, sia nella sonorità che nella modalità di curare la produzione del suo debut album Get Well Soon, frutto del passato completamente indipendente dell'artist*.

Running Touch
Si chiude in bellezza cambiando rotta verso l’elettronica: Matthew Victor Kopp in arte Running Touch crea brani estremamente personali ma versatili, da ascoltare al club, al festival di turno o tra le quattro mura della propria camera. Si fa conoscere grazie alla collaborazione con Hayden James (altro Aussie) in Better Together e continua a produrre diversi singoli ed EP, dai più sperimentali all'elettro-pop.
