12 novembre 2024

Perdersi nel groove con i Khruangbin: le foto del live all'Alcatraz di Milano

I Khruangbin vengono dal Texas, ma se non fosse per la carta d'intentità di Laura Lee, Mark Speer e Donald "DJ" Johnson, non lo direste mai. La loro musica è senza passaporto e senza confini, perfettamente descrivibile dal significato del nome stesso della band, parola tailandese che significa "motore volante", capace di attraversare ogni tipo di confine politico e geografico.

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Khruangbin live @ Alcatraz, Milano | Credits: Renato Anelli

L'Alcatraz di Milano è completamente esaurito, e vedere che lo è grazie a una band psichedelica, fa riaccendere un po' di speranza nei confronti del pubblico italiano. Un concerto dei Khruangbin è un po' come un balletto, dove la bassista Laura Lee e il chitarrista Mark Speer fanno delle vere e proprie coreografie mentre suonano, supportati dalla solida batteria di Johnson.

Il parterre è una marea di persone che ondeggiano, rapite dal groove del trio americano. Il palco è dominato da una scenografica di un interno di una villa, con tre grandi finestre che danno sul mondo esterno e dove scorrono immagini del tempo atmosferico, si passa dal giorno alla notte, dal bel tempo alla tempesta (che accompagna la band fuori dal palco in occasione del primo tempo).

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Khruangbin live @ Alcatraz, Milano | Credits: Renato Anelli

Il concerto è chiaramente incentrato sui brani tratti dall'ultimo album A LA SALA, che è valso alla band anche una nomination ai prossimi Grammy (categoria Best New Artist): Ada Jean, Farolim de Felgueiras, Caja de la Sala e A Love International fanno ballare tutto il parterre. C'è spazio anche per la chicca della serata, dedicata ovviamente all'Italia: una cover di Ennio Morricone del tema de Il Clan dei Siciliani, che il trio americano aveva già pubblicato nel 2015 come prima traccia dell'EP History of Flight. Senza ovviamente dimenticare anche i cavalli di battaglia della discografia del gruppo come Pon Pón, Pelota, Mariella e il trittico che chiude lo show: White Gloves, Time (You and I) e People Everywhere (Still Alive)

I Khruangbin sono senza fronzoli, suonano a piedi nudi, danzando sul palco. Non un parola in quasi due ore di live, se non solo verso la fine quando Laura Lee ringrazia felice tutti i presenti. Dopotutto non servono le parole, quando ci sono tre musicisti del genere che riescono a ipnotizzare migliaia di persone semplicemente col loro groove.

Fotogallery a cura di Renato Anelli (Khruangbin) e Maria Laura Arturi (Peter Cat Recording Co.):