26 luglio 2017

Una vita in transenna - Part 1

Essere appassionati di musica nel 2013 è per pochi.
E ora voi tutti direte: “cazzo dici?” Avete anche ragione, carissimi ed ignoti lettori, ma ora lasciatemi spiegare che cosa significhi essere degli accaniti fan di una band e cosa comporti tutto questo.

Una bella mattina vi svegliate, aprite Facebook, Twitter, il vostro social preferito. Fuori dalla vostra finestra gli uccellini cantano, il sole splende, il caffè nella vostra tazza è ancora caldo ed invitante, tutto procede per il meglio quando, scrollando la home, ecco che vi fermate.
LA VOSTRA BAND PREFERITA TORNA IN TOUR.
Un brivido vi percorre la schiena, iniziate a sudare freddo. “Ecco, ci risiamo”. Ci risiamo amici, una nuova era ha inizio ed una nuova guerra è pronta a incendiare. Guerra? Si, guerra.

 

“I biglietti saranno in vendita dal…”
Cazzo, come faccio? Sono all’uni, al lavoro, sono a portare fuori il cane della nonna del vicino del postino! Ed ora? Improvvisamente ti scordi anche il tuo nome, ti dimentichi del caffè caldo, gli uccellini iniziano a diventare possibili oggetti da vendere per far soldi ed il sole rompe un po’ i coglioni. Spacchi il porcellino salvadanaio, istericamente conti gli spicci ed i due bottoni che si sono staccati dalle tasche del parka. Ci sei, ce la puoi fare, i soldi forse ci sono e quelli che mancano puoi sempre racimolarli vendendo gli uccellini sopracitati. L’attimo di terrore è passato e sei improvvisamente felice come una pasqua perché si, finalmente la band che ti ha cambiato la vita torna in tour e tu, sì, proprio TU andrai a vederli.

 

Annulli tutti i tuoi impegni per il suddetto giorno all’urlo di ‘YOLO’ (però mi raccomando, non troppo urlato che poi fai brutta figura). Ti senti Rambo prima della missione del secolo, conti le ore che ti separano dall'apertura delle vendite come se fosse una questione vitale e già ti fai i piani per prevenire il tanto temuto sold out. Devi essere il primo a comprare quel biglietto, non puoi permettere che qualcosa vada storto.
Annunci i tuoi piani ai rassegnati genitori che già han pronta la frase di cliché ossia quella che usano dal primo giorno dopo la tua nascita: “Eh, se solo si fosse impegnato così tanto con la scuola per come si impegna con la musica a quest’ora avrebbe 10 lauree! Lo diceva sempre la prof di matematica delle medie…suo figlio ha le capacità ma non si applica!”

 

Ed eccoci, il giorno è arrivato. Sei in coda davanti al tuo rivenditore di fiducia e, per non rischiare, a casa hai un team di scimmie addestrate (leggasi: tuoi amici schiavizzati per l’occasione) attaccate al pc e pronte ad attaccare il sito online d’acquisto dei biglietti. Scatta l’ora X, la Postepay è carica ed improvvisamente ti senti James Bond che fa irruzione al party dell’antagonista.
La commessa del banco biglietti puntualmente ci mette 6 secoli a capire il nome della band e riesce a storpiarlo in 10 modi diversi facendo concorrenza solo alla tua vecchia nonna sorda. Sudi freddo e vorresti gambizzarla, nella tua testa senti il tic-tac delle lancette dell’orologio che segnano lo scorrere del tempo.

CE LA FAI. Alzi le braccia al cielo, Rambo ha vinto! Il biglietto è tuo e senti che quei soldi, tanti soldi, sono stati spesi benissimo. “Certo che sti stronzi potevano almeno usare un font decente sul biglietto…” poi ci ripensi.
Quel biglietto da ora in avanti sarà il tuo equivalente di Santo Graal.

Sei così felice che correresti nudo per la via principale della tua città. Oramai tutti, ma proprio TUTTI sanno che tu sarai presente a quello che hai già autoeletto evento dell’anno.
“Manca così poco!”
Mancano ancora 6 mesi.

 

IL COUNTDOWN
Questa è la fase peggiore. Sei ancora in preda all’euforia ma, con grande gioia di ogni tuo conoscente, nel tuo cervello iniziano a farsi strada strategici piani per arrivare preparato al giorno del concerto…che per la cronaca è a minimo 400 km da casa tua. MA NON IMPORTA! Passi le prime settimane a trafficare sui siti di Trenitalia ed Italo, definisci 28 percorsi diversi per arrivare alla tua destinazione che, guarda a caso, è dalla parte opposta della stazione ferroviaria. SHOW MUST GO ON, al massimo scroccherai un passaggio a qualcuno.
Povero ma felice inizi a cercare persone che verranno al concerto con te, stringi contatti, nascono amicizie. Non contento magari decidi anche di farti riconoscere dalla band progettando un super cartellone che salti all'occhio e che ti faccia risaltare come il best fan della serata. Pennarelli, bombolette, cartelloni dai colori fluorescenti e perché no, un bel lenzuolo matrimoniale rubato al prezioso corredo nuziale in seta della madre e track, il gioco è fatto. Anche tu sei entrato a far parte della categoria “Deficienti che alzano cartelli durante il live offuscando la visuale a mezza platea” Siamo tutti con te, eroe!

Il tempo passa e tu nemmeno te ne rendi conto ( a differenza dei tuoi amici oramai esasperati dal fatto che ad ogni loro domanda tu risponda con versi di canzoni, ecco, loro non vedono l’ora che tutto questo finisca) ma un bel giorno ti viene l’illuminazione: “Hey, ma sai che bello sarebbe godersi il concerto dalla transenna, proprio vicinovicino alla band?”
TI SEI APPENA CONDANNATO A MORTE

(ecco il link per la parte 2: Una vita in transenna - Part 2)

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