14 aprile 2019

Intervista a Dellacasa Maldive: storie di Davide, pontili, BBB e altri racconti

Dellacasa maldive escono il 1° marzo per La Valigetta con il loro primo album in assoluto, “Amore italiano”, basato sui racconti delle avventure di Davide. Il gruppo formato da Riccardo Dellacasa, Edoardo Castroni, Dario Canepa e Davide Beziér sa il fatto suo, provengono tutti da altri progetti e il loro sound ci scalda come questo timido sole primaverile, regalandoci regala brani freschi, atmosfere synth pop dai richiami retrò, contaminazioni che spaziano dall’indie rock più leggero a colonne portanti della musica elettronica, come i Krafwerk. Non mancano i riferimenti ai grandi classici italiani, il loro punto di riferimento si identifica in BBB, un termine coniato da loro stessi che indica i tre artisti italiani a cui si sono ispirati maggiormente, ossia Battiato, Battisti, Bertè. A livello sonoro, invece, si definiscono “italian disco psycho pop”. Il primo brano ci consegna quella che è la loro essenza, in cui il cantante tra una strofa e l’altra sussurra dolcemente “Sei mai stato alle maldive?”, come se ci stringessero la mano per presentarsi e preparaci a un lungo racconto musicato.

C’è molto dell’Italia in quello che scrivono, in effetti. “La Corsa” ne è l’esempio perfetto: “trent’anni fa compravamo case / adesso invece non abbiamo basi” “Noi figli delle separazioni”, due frasi che esprimono la condizione perfetta di noi figli con genitori nati tra gli anni ’50-‘60, che hanno goduto del boom economico e sperimentato gli effetti del primo ultracapitalismo, nel bene e nel male.

Dellacasa maldive ha estrapolato il meglio dalla musica pop italiana e l’ha reso quello che potrete sentire nel loro disco. Leggete l’intervista per scoprire chi è Davide, cosa c’entrano le Maldive e dove li potrete incontrare prossimamente.

 

Tutti avete alle spalle o in corso altri progetti. Com’è invece lavorare insieme?

Tutti noi quattro abbiamo suonato per anni in altri progetti, suonando anche altri strumenti: io (Riccardo) ho suonato per anni il basso con WEMEN e Verano, invece ora suono la chitarra e canto, Edoardo ha suonato anche il basso con Weird Bloom e ora suona le tastiere, Davide suonava la chitarra e cantava con Sundae e ora suona il basso; l’unico è Dario che da batterista continua a fare il “Si, batterista!”

Suoniamo insieme da meno di un anno e ci troviamo alla grande sia a livello musicale sia a livello umano: credo che per tutti quanti suonare in Dellacasa maldive sia molto stimolante e super divertente.

Siete tutti di Milano?

No, il nostro è un gruppo italiano: io e Davide abitiamo a Milano, ma siamo originari della provincia di Varese, Edoardo è di Roma e Dario di Chiavari.

Ok, “Dellacasa” è abbastanza intuibile, ma “Maldive”? Che cosa c’è dietro?

“Sei mai stato alle Maldive?” è la frase con cui mi ha salutato Davide, un ragazzo che ormai quasi tre anni fa ho incontrato di notte su un pontile a Genova: mi ha chiesto una sigaretta e abbiamo iniziato a parlare fino all’alba. Mi ha raccontato tantissime cose che ho conservato utilizzandole come spunti per scrivere le canzoni che suoniamo e cantiamo; non ci siamo scambiati i contatti, la nostra amicizia è rimasta su quel pontile. Spero stia alla grande!

Un artista italiano che non sia Battiato Battisti o Bertè con cui vi piacerebbe collaborare?

Sarebbe bellissimo poter collaborare con Morgan! È il musicista con cui mi piacerebbe in assoluto confrontarmi di più.
Ultimamente sono preso bene da Le Feste Antonacci, chissà che non si riesca prossimamente a fare qualcosa insieme con uno di loro.

Avete un’estetica che a tratti mi ricorda quella dei Real Estate, soprattutto dopo aver visto il video di “Giostra”, parlatemene un po’.

Il video di Giostra lo ha girato un sabato mattina Walter Molfese, poi il nostro Davide Bezier ha montato e lavorato il video. Dopo i video dei singoli è stato un distaccarsi da quello che abbiamo fatto prima, è un video live, semplice e sincero in cui si vede davvero come siamo e chi siamo.

Tra un paio di mesi vi esibirete al MIAMI insieme ad artisti abbastanza eterogenei tra loro, cosa ne pensate? C’è qualcuno di estremamente distante da voi che apprezzate?

Non vediamo l’ora! Questo sabato saremo al Circolo Ohibò per presentare Amore italiano in cui avremo degli ospiti super cool. Poi si il MIAMI wow! Siamo tutti quanti molto curiosi e senza pregiudizi, credo che ci guarderemo con gusto Le Feste Antonacci che suonano il nostro stesso giorno.

Come sono andati i live finora?

I live vanno bene perché ci troviamo bene noi come band.

La cosa più importante è quella di divertirci e di far divertire e ogni volta riusciamo a farlo quindi bene! Sono molto contento della resa dal vivo dei brani e dell’attitudine di ognuno di noi, invito tutti a fare un salto a vederci!

Qual è il fil rouge che collega i vari brani di “Amore italiano”?

Sono i racconti di quella sera di Davide: le canzoni sono ambientate tutte quante in estate, in un periodo d’amore e anche di malinconia. Quando vivi questa stagione sai che l’autunno è dietro l’angolo.

A livello di suono mi piace definire quello che facciamo come Italian disco-psyco-pop: da un brano all’altro emerge la natura di quello che siamo e di quello che ci piace, poi l’amore è pur sempre l’amore.

Alice Govoni x Futura 1993 è il network creativo creato da Giorgia e Francesca che attraversa l’Italia per raccontarti la musica come nessun altro. Seguici su Instagram, Facebook e sulle frequenze di Radio Città Fujiko, in onda ogni martedì e giovedi dalle 16.30