13 settembre 2018

10 casi umani che non vorresti incontrare a un concerto

Avete presente quella sensazione che vi pervade prima e, forse, dopo un concerto? Quella bellissima sensazione che vi porta a essere come un bambino a Natale in un Toys center? Ecco, dimenticatevela. Ora pensate ai momenti bui dei concerti, esatto, proprio quelli in cui v’imbattete negli inabili dei live, quelli che nemmeno vorreste come vicini di casa. Dopo anni e anni di people watching, abbiamo pensato ad un’interessantissima TOP 10 dell’odio. Accomodatevi e condividete con noi questi esilaranti momenti d’odio. Durante i vari concerti ho sempre, e dico sempre, incontrato questi dieci personaggi:

10° posizione: L’INABILE A VITA
Questo è l’individuo che noi tutti troviamo ai concerti. È il possessore di alcool, inabile alla vita, che si palesa puntualmente a 0:01 dall’inizio del concerto con il suo bicchierone di liquido non meglio identificato che si rovescia sui vostri capelli e, non contento, s’incazza con voi. Solitamente la caduta del bicchiere accompagna una delicatissima richiesta di rimborso del drink da parte dell’inabile.

Il mezzo fondamentale dell'inabile


9° posizione
: POGATORE SERIALE
Classico immancabile dei live, quelli che – se potessero – pogherebbero anche alla Prima della Scala tra la Marzotto e Marina Ripa di Meana. Quelli che appena parte Summertime Sadness della Del Rey è subito Wacken 2003 con gli Slayer e Raining Blood.

Qui possiamo vedere dei pogatori seriali in azione, da qualche parte possiamo addirittura scorgere il volto della Marzotto.


8° posizione
: LA GIOVANE MARMOTTA
Questa categoria è onnipresente, probabilmente anche voi lettori vi appartenete (tranquilli, è facile uscirne, siete ancora in tempo). La giovane marmotta è quel nostro caro amico – perché sì, l’abbiamo sempre tra gli amici che ci seguono e se non l’avete, mi dispiace dirvelo, ma siete voi – che si porta lo zaino, quell’Eastpack pieno di panini, pizzette, vodka lemon travasata in bottiglie di limonata San Benedetto, pinze, forbici, pale, tende, marsupi. Perché la giovane marmotta è pronta a ogni evenienza. Allora perché lo odiamo? Semplice: la giovane marmotta non sa di essere ingombrante, non ha calcolato l’eventualità di rompere il cazzo a chi è dietro di lui (che molto probabilmente è alto 1.50) e, se lo zaino è un Invicta, vi sfido io a non tornare a casa con la faccia che sembra un Picasso. La giovane marmotta quando porta il suo zaino ha due opzioni: o tenerselo sulle spalle e raschiare la faccia a chiunque gli stia dietro, o metterselo tra i piedi e occupare lo spazio di due persone. Ovviamente la maggior parte delle giovani marmotte opta per la prima.

Una tra le prime raffigurazioni delle nostre GM


7° posizione
: IL SOCIAL
Inutile descriverlo: il social è quello che per tutta la durata del concerto è perennemente con il braccio alzato e lo smartphone in mano. Il social osserva tutto il concerto attraverso il suo telefono, continua a scattare e a filmare per poter poi mettere tutto su Youtube e Facebook, per poter dire “io c’ero!”. Il nostro social ha fatto dei level up nel corso della storia non indifferenti: se fino a 10 anni fa potevamo vederlo con la sua compatta, nel corso di questi anni si è evoluto passando dalle svariate reflex, allo smartphone, fino agli ultimi sviluppi dove il social non si accontenta più del suo telefono di ultima generazione, ma addirittura sente il bisogno di impegnare entrambe e mani, e utilizzare il suo tablet somigliante tremendamente ad un televisore.

Social versione 1.0 ancora munito solo di smartphone e digitali


6° posizione
: LAURA PALMER
Wrapped in plastic: è la nostra beniamina di Twin Peaks, solitamente accompagnata dal consorte, anch’egli wrapped in plastic. Sono coloro che a un concerto sono dei cadaveri plastificati, fermi, immobili e, se in coppia, perennemente abbracciati. Fin qui tutto bene, o quasi, dato che non sono poi così estetici come la protagonista di TP. Il loro problema fondamentale, è il continuo sbuffare e insultare chiunque gli si avvicini. La loro distanza ideale dal calore umano è all’incirca di 20cm. Una volta superata questa distanza inizia quella fase in cui l’unica cosa che tu, persona sostanzialmente viva, vuoi fare è allontanarti il più possibile dai cadaveri. Solitamente Laura Palmer capita vicino ai pogatori seriali di poco fa e, quando succede, è sempre uno spettacolo che nessuno dovrebbe perdersi.

Laura palmer in una delle sue migliori mise
Laura Palmer in una delle sue migliori mise


5° posizione
: LA PIRAMIDE UMANA
Il suo habitat naturale sono i festival estivi. La sua atleticità è qualcosa d’imbarazzante e irritante allo stesso tempo. Sono quelli che si fanno prendere in spalletta come i bambini di cinque anni alla fiera degli uccelli di Montorfano. Solitamente sono situati davanti ad una persona che non supera il metro e sessanta di altezza. E se poi cadono... sono cazzi per tutti.

La piramide umana, qui vista nella sua digievoluzione più temibile.


4° Posizione
: SUPERFAN
Gli immancabili, li riconosci subito. Sono quelli che, se potessero, si farebbero una bandana come ai concerti di Vasco Rossi. Quelli che arrivano alle 10 del mattino ai cancelli con la maglietta del gruppo, che sta a indicare il livello di adorazione raggiunto. Solitamente è tra le prime tre file e canta tutti i pezzi dei live. Strumentali e aggiunte incluse. Hanno svariati problemi, molteplici, tra cui l’incazzatura facile, ad esempio: se tu – che sei arrivato mezzo minuto prima dell’inizio del concerto – riesci ad arrivare tra le prime file, il superfan inizia a blaterare cose del tipo “e che noi siamo stronzi? Io mi sono qui dalle 17!”. Il vero problema è il cantare a squarciagola tutti i pezzi, nonostante non azzecchi una sola parola, manco fosse la sigla di Dawson’s Creek.

Vecchia foto di repertorio di due carissime superfan, meno hardcore di quelle attuali.


3° posizione
: LE ILLUSE
La mia categoria preferita, quelle che oscillano tra i 13 e i 17 anni: le care teen innamoratissime dei frontman, quelle che sognano di essere la groupie, per poi diventare la moglie. Ecco, loro sono ovunque, in ogni angolo, in ogni concerto, spiaccicate alla transenna con il doppio reggiseno da lanciare comprato a 2,50€ alla bancarella del mercato di paese. Quelle che non importa che tu sia Billy Corgan, vecchio, pelato e probabilmente il loro nonno, o che tu sia Justin Bieber: loro ti ameranno finché il nuovo album non vi separi.

Una mandria di illuse che giurano fedeltà finché TopOfThePops non li separi


2° posizione
: IL T-REX
È quella ragazza che si ostina ad andare a qualsiasi concerto con i tacchi. Denominata come il caro tirannosauro, la nostra amica fa fatica a reggersi in piedi quindi solitamente si attacca alla transenna o al bar, incapace di muoversi liberamente. Care amiche, quando qualcuno cantava “meglio morta coi tacchi che viva in ballerine” non era da prendere poi così sul serio. Le care Martens, Vans e Converse vanno più che bene perché, care affezionatissime, nessun pene-munito si ricorderà di voi positivamente se vi atteggerete come dei t-rex in calore, e se ti sei ispirata alla ballerina di Blue Orchid non è proprio il caso. NO.

Queste tre sono tra le principali posizioni assunte dalle nostre amiche T-rex durante i concerti.


1° posizione
: IL SACCO DI MERDA
L’incubo di ogni persona. Può essere maschio o femmina, sempre sacco di merda rimane. Tutti ne abbiamo uno ed è quell’unica persona sulla faccia della terra che proprio non vorremmo mai vedere ma che per uno strano caso di sfiga galattica, ce lo troviamo sempre a tutti i concerti. Davanti ai nostri occhi. E quando speriamo che questo non ci rivolga la parola, ecco che inizia ad attaccare bottone, con quella sensazione perenne di avere un gatto attaccato ai testicoli. E tu resti lì a pensare a qualsiasi cosa, letteralmente qualsiasi, pur di evitare di mettergli le mani in faccia e graffiargliela fino a lasciargli la Salerno-Reggio Calabria incisa sulla pelle.

Queste sono le reali sembianze del sacco di merda, sappiamo tutti che in realtà è un mutaforma.

 

Adesso potete anche alzarvi e affrontare i prossimi concerti consapevoli di potervi imbattere in questi dieci personaggi inverosimili. Se ne beccate uno che abbia dentro di sé almeno 5 di questi, vi prego, fotografatelo, intervistatelo e mandateci tutto via mail. Sharing is caring, ricordate.