27 giugno 2017

Le 5 Cose Da Non Fare Con La Tua Canzone Preferita

Cari amici indie, lo staff di NoisyRoad pensa sempre al prossimo: vi abbiamo dato la guida intergalattica per transennisti, oltre ai preziosi consigli su chi evitare ai concerti. Oggi vi facciamo un altro regalo, ecco quindi cinque cose da evitare di fare con la vostra canzone preferita!

 

  1. Usarla come sveglia

    alarm-clock-clock-time-minute-hour-arouse-bimmeln

    Ok, questa è facile e fortunatamente risaputa: utilizzare la tua canzone preferita come sveglia è il miglior modo per rovinartela. Non c'è verso.
    Lo so, parti con le migliori intenzioni, ne sono sicuro. "Dai che così mi sveglio felice" - ALT!

    Se hai messo la sveglia, non puoi alzarti felice. Non puoi. È una legge fisica.
    Anche se quel giorno hai un concerto, un appuntamento che aspettavi o ti devono semplicemente eleggere papa, quel periodo che va dai 5 minuti (per i più fortunati) alla mezz'ora (ma conosco persone che rimangono in stato vegetativo fino al primo caffè) NON può essere associato in alcun modo alla parola "felicità".
    Ci sarà anche un motivo se il nostro caro Al Bano parlava di bicchieri di vino, panini e spiagge, ma di sveglie non v'era traccia.

     

  2. Associarla a una persona

    persone

    Ci siamo passati tutti, e non far finta di niente. Succede che conosci una persona, ti ci trovi bene insieme, pensi "Dai che forse è la volta buona". Succede che ascolti una canzone. Può essere una che stai ascoltando in quel periodo o che è capitata in radio mentre eravate in macchina. O, peggio ancora, uno dei due la fa scoprire all'altro, e cominciate magari anche a cantarla insieme.
    È ufficialmente la tua canzone preferita.

    STOP. HAI GIA' OLTREPASSATO LA LINEA GIALLA.

    Preparati. A meno che tu non sia bravo e fortunato, quella relazione si frantuma ancora prima di cominciare davvero. E tu rimani lì, sui binari, con gli occhi della Carfagna, a osservare impietrito il treno che ti travolge, avanti, e indietro, ogni volta che la senti.
    Sì, perchè è matematico. Dal momento in cui solo sentirne le prime note ti fa contorcere nel dolore, quello diventa improvvisamente il brano più conosciuto e suonato in tutto il mondo. Lo senti alla radio, lo condividono tutti i tuoi amici, su Facebook, Twitter, e i più simpatici riaprono Myspace solo per l'occasione.
    La fischietta il tuo collega, tua madre e persino il tuo cane. Soprattutto se non ce l'hai, un cane.
    E così, quella che era la tua canzone preferita diventa il più letale degli strumenti di tortura.

  3. Ascoltarla troppo

    not-listening

    Questa è difficile.  Hai appena scoperto una canzone che ti fa impazzire. La riascolti. Dopo dieci minuti ce l'hai già nel telefono, su iTunes, hai un poster dedicato nella tua stanza e il testo autografato dalla band. La riascolti. Passano i giorni, e non puoi proprio farne a meno. È una droga. FERMATI. Te la stai rovinando.
    Diciamocelo, Get Lucky di per sè era una bella canzone. Poi quando hanno iniziato a usarla anche i nostri nonni come suoneria, ha cominciato rapidamente a scartavetrarci i coglioni, ecco.
    Finchè puoi, salvati!

  4. Arrabbiarti se diventa famosa

    Hey, tu, che hai appena finito di ascoltare una b-side di Waxahatchee (è un gruppo che esiste veramente, eh),  sì sto parlando con te. Tu che ti lamenti tutto il giorno perchè in Italia si ascolta musica di merda, ma appena diventa famosa Pompeii ti incazzi perchè erano due anni che ascoltavi i Bastille e nessuno ti aveva mai cagato. E ora vorresti un riconoscimento. Tu che sei un fan dei Black Keys da 10 anni e hai avuto la febbre alta quando hanno vinto 3 Grammy, ascoltami, ti devo dire una cosa sconvolgente: il fatto che una canzone che ti piace diventi famosa, è una bella cosa. Non sei d'accordo? Egoista! La band che tanto adori avrà più pubblico, riceverà più soldi; le persone musicalmente ignoranti avranno un regalo dal mondo alternative, e magari qualcuna di loro comincerà ad ascoltare lo stesso gruppo, e a farsi una cultura musicale. "Impossibile. Perle ai porci", dirai. Beh, in realtà c'è un'ultima cosa che potresti evitare di fare:

  5. Condividerla con le persone sbagliate

    Noi amanti di questo genere siamo un popolo strano. Da una parte ci viene un malore quando scopriamo che la nostra band preferita fa i video con Vevo, e piangiamo in un angolo rimpiangendo quel periodo in cui avevano 26 iscritti sul canale; dall'altra non la smettiamo di inondare i nostri profili social di canzoni, chiedendoci ripetutamente perché non riceviamo mai più di 5 like.
    Ma noi siamo magnanimi, e se non bastassero i social, agiamo di persona, cogliendo ogni occasione buona: tiriamo fuori l'iPhone e: "Ehi, senti questa canzone, è stupenda!".  Qui si aprono due scenari: o non la apprezzano, insultandoti perché metti sempre la "solita musica di merda", oppure ti ringraziano e cominciano ad interessarsi a questo genere. La seconda opzione, però, non ha sempre un lieto fine. Qualcuno si appassiona di quel gruppo, grazie a te. Quello che succede è che il giorno dopo questa persona ha comprato i biglietti per tutte le date del loro tour, tutti i loro album in vinile e cambia il suo nome in ogni social inserendo riferimenti alla band. LA ODI.
    Tu pensavi di fare del bene, in realtà hai creato un mostro. Complimenti, dottor Frankestein!

 

Il dr Frankestein ascolta l'ultimo album degli Strokes