31 marzo 2020

Un paio di foto all'Anima di Thom Yorke - Ferrara Sotto le Stelle

Un sogno cosciente. Se dovessi riassumere in una sola espressione quella che è stata l'esperienza della sera del 18 Luglio, nell'appuntamento forse più atteso del Ferrara Sotto le Stelle, userei proprio queste parole. Non a caso il titolo del suo terzo disco solista, Anima, è un omaggio alla teoria dell’anima e dell’animus dello psicanalista Carl Gustav Jung. Probabilmente è per questo che al pari del recente album anche il concerto, nella splendida cornice del Castello Estense di Ferrara, ha il respiro di un lungo sogno dove si alternano e fondono tutte le ossessioni al centro della poetica di Thom Yorke (l’alienazione urbana, il difficile rapporto tra uomo e tecnologia, il cambiamento climatico) con momenti catartici e più intimi. La continua esigenza di capire in che direzione Thom Yorke ci stia portando con la sua voce e il costante impegno a godersi l'esperienza musicale, ci costringe ad assimilare ogni suono come gocce di pioggia dopo giorni di siccità e afa, fino a quando i momenti di piacere puro e incondizionato sono come un tuffo in un mare di emozioni.

E poi chiaramente ci sono gli effetti visivi guidati dal ledwall, esteticamente magnifici, e lui stesso di fronte ad essi, con la sua incredibile capacità di magnetizzare l'attenzione, che sia dietro un sintetizzatore, una chitarra o un semplice microfono. Il tutto condito da coreografie mai banali caratterizzate dal movimento dei suoi arti in maniera talvolta quasi disturbante, come se ognuno di questi avesse vita propria e fosse disconesso dal sistema centrale.

Durante la scaletta, di poco meno di due ore, si spazia dal precedente Tomorrow Modern Boxes a The Eraser per poi passare ovviamente anche ad Anima e, in chiusura, Atoms For Peace. La domanda che quindi si porranno tutti è: ha suonato anche brani dei Radiohead? La risposta è no e forse è anche meglio così. Quella della sera del 18 è stata infatti una radiografia in alta definizione di una parte del processo creativo della band di Oxford, come un negativo, l’esaltazione di una parte del tutto. Per cui se è vero che in una serata del genere si rischia di sentire l'assenza del resto della band, è altrettanto vero che questa rappresenta una occasione preziosa per studiarne a fondo le trame ed avere così uno specchio dell'anima, appunto, di Thom Yorke.

Di seguito le foto della serata scattate dal mio omonimo Renato Anelli, emozionato come non mai.