Lostileostile Marta sui tubi 1 aprile 2016
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Arrivare al grande pubblico? No, grazie. Potrebbe essere il filo conduttore dell'ultimo lavoro di Giovanni Gulini & Co. ; perchè dopo aver duettato con Lucio Dalla e Antonella Ruggiero, e aver cavalcato il palco del Festival di Sanremo nel 2013 come se fossero alieni, citando all' Ariston Oscar Wilde, Motorpsycho e Mallarmè, ci si poteva aspettare che con questo sesto album in studio ci fosse stato il tanto salto di categoria.

E questo salto è completamente assente, non si vuole abbandonare il proprio pubblico già consolidato e quindi si pensa a divertirsi con gli strumenti per dar luogo a una lunga jam session in cui vengono poi calati dei testi, alcuni più diretti, altri più ermetici giusto per vedere l'effetto che fa.

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E forse non è un caso che il titolo sia LoStileOstile, detto tutto d'un fiato, scritto tutto attaccato; sia musicalmente che tematicamente può essere considerato un concept album, come venivano chiamati una volta: ogni canzone sembra finire nell'altra e si va a formare una lunga suite di 13 pezzi che vanno dal metal alla psichedelia, con un pizzico di elettronica accompagnando 13 storie di relazioni umane.

Si parte con l'amicizia in Amico pazzo, brano molto tirato che dà la giusta introduzione a quelle che saranno le canzoni a venire; c'è spazio anche per l'odio con La calligrafia di Pietro e Da dannato, quest'ultima si chiude con un sonoro: "Vattene affanculo!", e poi non poteva mancare l'amore, quello tra due amanti come L'amore bonsai e Un pizzico di te, oppure quello di un padre verso il figlio in Niente in cambio (ebbene sì anche un tipo tosto come Gulini è caduto nel tranello delle canzoni dedicate ai figli, ma state tranquilli che ne è uscito molto bene).

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Ma le vere sorprese arrivano quando meno te le aspetti: dall'inquietante Qualche kilo da buttare giù, alla metallara e sperimentale Rock + Roipnoll, arrivando a Spina Lenta con una sorprendente Gigliola Cinquetti che evidentemente non ha più l'età per le solite canzonette. La vera ciliegina sulla torta è L'impossibile brano strumentale che tra arpeggi e gorgheggi chiude il cerchio dell'album, un cerchio colmo di talento, di elogi e di incazzature che dimostrano che i ritornelli non fanno la felicità di un musicista.