Imagining “The Life Of Pablo” TOYOMU
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Quando ho letto delle disavventure di TOYOMU ho pensato subito ad una storia strappalacrime, materiale per la redazione di Pomeriggio 5. Se c’è stato chi, non riuscendo a fare altrimenti, ha speso parte dei propri risparmi per ascoltare The Life Of Pablo (Def Jam/GOOD Music, 2016) di Kanye West su TIDAL, cosa avrebbe potuto fare chi vive in un Paese in cui la piattaforma di streaming musicale di JAY Z non è disponibile, tipo il Giappone? TOYOMU è un produttore musicale giapponese che, sebbene l’ultimo disco di Kanye West sia circolato in posti come Pirate Bay (sito di pirateria online visitato poi dallo stesso Kanye...) e parzialmente Soulseek, in parallelo con la pseudo esclusiva su TIDAL, ha deciso di immaginare l'album, realizzarlo e caricarlo su Bandcamp, con il nome di 印象III : なんとなく、パブロ (Imagining “The Life Of Pablo”).

TLOP
COPERTINA 'ALTERNATIVA' DI TOYOMU

È pure vero che sei delle diciotto tracce del disco circolavano legalmente in rete già da tempo: Wolves, “colonna sonora” della YEEZY SEASON 1; Real Friends, 30 Hours e No More Parties in LA, pubblicate dallo stesso Kanye resuscitando i GOOD Fridays su Souncloud; Facts, dissing contro la Nike rilasciato quasi a caso, qualche mese fa; infine, Fade, già presente da tempo su Youtube. Anche se TIDAL non è disponibile in Giappone come molte altre piattaforme di streaming musicale, Youtube e Soundcloud sono invece disponibili nell'isola nipponica. E molto probabilmente, qualcuno con il tempo di immaginare e realizzare The Life Of Pablo, avrà avuto il tempo di ascoltare queste tracce nel corso dei mesi.

La notizia è arrivata solo recentemente, e quindi si potrebbe pensare ad una mezza farsa: l’album originale è stato reso disponibile su qualunque piattaforma dal primo aprile scorso, incluso lo stesso Soundcloud di Kanye. Tuttavia, oltre a risultare quantomeno complicato realizzare un lavoro del genere in pochissimi giorni, prestando attenzione alla data di pubblicazione su Bandcamp, si nota come il lavoro di TOYOMU sia stato pubblicato il 16 marzo scorso.

Ma allora com’è possibile che TOYOMU sia riuscito ad immaginare con tanta accuratezza brani quali Father Stretch My Hands Pt.1, con il suo alterego 導きたまえ (traccia numero 2) o BTI (Break The Internet), alterego di FML (così come altri)? Le risposte sono due e si chiamano WhoSampled e Genius (meglio noto come RapGenius). WhoSampled e Genius sono due siti che annotano rispettivamente i sample utilizzati in ogni canzone  ed i testi, con precisione chirurgica. Con un link alle canzoni campionate, WhoSampled comunica il punto esatto in cui si trovano i sample utilizzati, sia nel pezzo originale, sia in quello che utilizza i campioni. Ecco ricostruita, dunque, la seconda traccia del disco. Per BTI e la riproduzione delle esatte parole (reperite tramite Genius) cantate nel brano originale, TOYOMU si è servito di un sistema per la sintesi vocale e l’interazione uomo-macchina. In altre parole, lo stesso sistema che utilizza Steven Hawking per parlare oppure la “voce” di Google Translate.

Non è un caso, infatti, che nella descrizione del disco su Bandcamp, il produttore giapponese abbia inserito una dedica «a WhoSampled» e «Genius», assieme ad una tracklist del disco originale (facilmente reperibile senza TIDAL). Nella descrizione, la quale è posta sotto le tracce nella pagina Bandcamp, TOYOMU ha anche scritto: «ho deciso di fare questo album per intero», queste due parole, evidentemente, suggeriscono che TOYOMU abbia ascoltato almeno le sei tracce di “The Life Of Pablo” citate pocanzi, ovvero quelle disponibili prima dell’esclusiva TIDAL.

Anche dopo la tentata spiegazione del processo sviluppato dal produttore giapponese per realizzare The Life Of Pablo – con la sola forza dell’immaginazione – rimane il ragionevole dubbio che non lo abbia comunque ascoltato per intero in qualche modo (ce ne sono, come detto, parecchi), poiché tracce come 有名税 (alterego di Famous) o 不満爆発 (Freestyle 4), suonano, per certi versi, come dei remix (tra l’altro un remix di Freestyle 4 esiste già, ed è su Youtube). Magari TOYOMU è solo un genio, magari ci piace credere alla storia strappalacrime. Quel che è certo è che in Giappone Internet è quasi come in Occidente, tranne per TIDAL ed altre piattaforme di streaming musicale. E così deve essere per forza, altrimenti la traccia BTI (Break The Internet), non esisterebbe. Non cogliete il riferimento? Cliccate qui [NoisyRoad è esente da responsabilità in caso vi si rompesse davvero Internet, però tranquilli: non è un virus].