Nome: Jarle Skavhellen
Nazionalità: Norvegese
Per quelli a cui piace anche: Iron & Wine, Ben Howard e Ásgeir
Miglior canzone: Matylda
Pubblicazioni: "Pilots"
Perché hai iniziato a fare musica?
Per evitare di avere un vero lavoro.
Quali sono gli artisti che ti hanno influenzato maggiormente?
Tom Waits, John Frusciante, Jack White e molti altri.
Qual è la canzone che al primo ascolto ti ha fatto pensare "da grande voglio fare il musicista"?
Molte canzoni mi hanno spinto a voler fare il musicista. Smooth di Santana, Hey Joe di Jimi Hendrix… Ma penso che la prima sia stata Satisfaction dei Rolling Stones. Quella è stata la più importante per me.
Com'è la scena musicale in Norvegia e, più in generale, in Nord Europa?
Non so se valga per il resto della Norvegia e dell'Europa, ma a Bergen è abbastanza coesa. La maggior parte dei musicisti si esibisce negli stessi bar e suona l’accompagnamento per gli altri. È più un senso di comunità che di competizione.
C'è qualcosa di tipicamente norvegese nella tua musica?
Non direttamente, ma penso che i 6 mesi di buio e pioggia hanno decisamente un’influenza sull’atmosfera delle canzoni.
Descrivi la tua musica con tre aggettivi: maestosa, cupa e struggente.
Se "Pilots" fosse un'opera d'arte sarebbe?
Un cupcake molto bello. Del tipo così bello da farti dire: "wow, quel cupcake è un’opera d’arte".
Qual è il verso di una tua canzone di cui vai più fiero?
Il coro di "The Ghost in Your Smile". Fa: "Mmmm mmm... Mmmmm mmmm..."
Se il tuo progetto fosse un drink, quale sarebbe?
Un Raspberry Cheesecake Martini.
Novità?
Mmmmm, no...
Dove ti possono trovare i nostri lettori?
Sul buon vecchio internet e nel pub locale.