23 aprile 2020

"Da grande voglio fare…" tutti i lavori che può offrire l’industria musicale

Ok, avete finito il liceo o avete allungato fino all’università. Ora che si fa? Avete una forte passione per la musica e vi piacerebbe che diventasse il vostro lavoro. Ecco una lista che spero sia il più esauriente possibile che elenca tutti i lavori che offre l’industria musicale.

Artista

Partiamo dal più scontato. E’ il cardine attorno a cui si aggrappa tutta l’industria musicale. Ci potranno essere tanti soldi e buone strategie, ma senza le canzoni non funziona nulla. Poter vivere della propria musica è la perfetta realizzazione per tutti coloro che desiderano esprimersi attraverso questo mezzo perciò chiamare lavoro l’essere artista può essere un’etichetta inadeguata. Avete scritto e avete sperimentato, avete fatto anche i concerti. Ora il prossimo importante step è quello di mettere nelle mani dei professionisti il proprio lavoro. E fare ciò può essere tutt’altro che facile.

Quando si è abituati a creare per se stessi ogni cosa acquista un senso personale ed ogni piccolo dettaglio ha un significato importante. Ecco perché affidare la propria musica ad altri può essere difficile. Perché molto probabilmente diverse cose che si pensavano essere giuste risultano invece sbagliate o hanno bisogno di essere aggiustate quando si pensava che fossero già integre e complete. Sentirsi crollare il pavimento sotto ai piedi può essere spaesante, specialmente quando si tratta delle proprie creazioni. Ad un certo punto però, quando si vuole fare sul serio, è necessario entrare nella logica dei meccanismi del mercato musicale e capire che le figure che vi circondano (manager, label, addetti ai lavori etc.) possono darvi un parere esterno più oggettivo e la loro esperienza può compensare le lacune strategiche della vostra carriera che non potete né vedere dal di dentro né gestire autonomamente per sempre.

Management

E’ probabilmente la figura più a stretto contatto con l’artista. Cura la sua carriera a 360 gradi, prendendo accordi con le altre realtà dell’industria musicale come label, ufficio stampa, booking. Si occupa di stabilire una strategia volta a ottenere il massimo rendimento per la crescita dell’artista a partire dalla produzione musicale, dai contatti che l’artista può stabilire con i produttori o altre persone del settore, alla gestione dei canali social, fino, in alcuni casi, alla vita privata. Insomma è davvero un factotum e nella maggior parte dei casi il suo guadagno oscilla fra il 10% e il 20% sui profitti dell’artista.
Sono diversi i nomi dei manager che sono passati alla storia per aver tirato le redini di importanti band ed artisti e non sempre le cose sono finite nel migliore dei modi. Brian Epstein ha seguito i Beatles dal 1962 al 1967, anno della sua morte, ed è conosciuto come il “quinto Beatle”. Ha contribuito a rinnovare l’immagine della band e catapultarla verso la fama in pochi mesi. Jerry Heller è un altro nome noto alle cronache musicali. E’ stato molto proficuo nella nascente scena rap della West Coast americana facendo da manager ad importanti nomi, uno fra tutti, NWA. Il nome di Heller è stato avvolto da molte controversie dopo essere stato accusato da alcuni membri della NWA di essere il responsabile dello scioglimento del gruppo. Sharon Osbourne è, invece, l’esempio perfetto di come un manager possa entrare anche nella vita privata dell’artista. Dopo essere stato cacciato dai Sabbath per problemi legali all'abuso di sostanze stupefacenti, la vita di Ozzy Osbourne ha visto un preoccupante declino fino a quando Sharon, diventata nel frattempo sua manager e sua compagna nella vita, ha aiutato il cantante ha ritornare in pista riscuotendo nuovamente un notevole successo.

Booking

Un’agenzia di booking si occupa di ciò che concerne la parte live dell’artista. Dai concerti, ai tour, alle performance tv e radio. In questo campo possono esserci sia agenzie che agenti autonomi i quali prendono accordi direttamente con l’artista o con chi lo rappresenta. Nello specifico, le agenzie si occupano degli aspetti contrattuali e delle richieste tecniche e possono appoggiarsi ai promoter locali o possono agire autonomamente curando la produzione delle date dell’artista. Il guadagno di un’agenzia di booking corrisponde solitamente ad una percentuale dal 10% al 20% sul cachet dell’artista.

Specialmente per quanto riguarda gli artisti emergenti, solitamente è lo stesso manager a rivestire il ruolo di agente di booking mentre le agenzie si occupano anche di più artisti simultaneamente e si specializzano in particolari generi musicali. Un’eccellente conoscenza delle dinamiche che muovono l’industria musicale e una ricca rete di contatti sono essenziali per poter avere successo in questo campo. Avere dei buoni rapporti con i promoter e con i festival aiuta gli agenti ad essere in contatto diretto con i vertici, cosa complessa da ottenere per gli artisti.
In sostanza il lavoro di un agente è quello di piazzare l’artista al posto giusto nel momento giusto. A differenza del passato il ruolo di un agente è diventato sempre più parte integrante del team di un artista, avendo come scopo quello di offrire le migliori possibilità di esposizione nel panorama delle esibizioni dal vivo. Considerando che al giorno d’oggi il maggior guadagno nella musica arriva dai live, il peso di questa figura gioca un ruolo davvero importante per la carriera di un’artista.

Promoter

Il lavoro del promoter si basa sul pubblicizzare e promuovere una performance partendo dall’organizzazione del live, cercando band o artisti da far suonare e pubblicizzando l’evento in modo tale da avere il pubblico pagante.

Una volta trovato l’artista ci si accorda sul luogo, sulla data e sulle spese. A carico del promoter ci sono le spese derivanti dall’organizzazione dell’evento: l’affitto del luogo, il cachet dell’artista, la pubblicità attraverso radio, tv, email e altri canali digitali. E’ suo compito anche accertarsi che l’artista abbia tutto quello di cui necessita sul palco e fuori dal palco come la permanenza in hotel o il soundcheck. Viene solitamente stabilito un contratto con la band che può essere di due tipi: una quota fissa per gli artisti, oppure una ripartizione sulle vendite dei biglietti d’ingresso. E’ molto facile incappare in rovinose perdite di denaro durante l’organizzazione di un evento per questo è necessaria la massima accortezza. Le capacità di comunicazione e di contrattazione sono abilità necessarie in questo lavoro, specialmente all’inizio quando si dovrà magari lavorare gratuitamente per l’organizzazione dei primi eventi. In parole povere, il compito di un promoter è quello di far girare la voce attorno al concerto, assicurandosi che non ci siano problemi durante l’esecuzione di quest’ultimo.

Ufficio Stampa

L’ufficio stampa si occupa della campagna promozionale di un album, di un singolo o di un tour. In sostanza mantiene i rapporti fra artista e media curando la promozione, le recensioni, le interviste, i comunicati stampa, gli articoli. Il ruolo dell’ufficio stampa funge da altoparlante per tutto ciò che l’artista ha da offrire. Questo significa che è necessario avere un’ottima proprietà di linguaggio e di scrittura, così come di conoscenza del web e delle sue regole (indicizzazione SEO per esempio).
Solitamente il piano d’azione di un ufficio stampa prevede la compilazione di un press kit in cui attraverso un testo esplicativo, arricchito da una biografia, immagini, video e contatti, si presenta un prodotto.Questo poi verrà inviato a una mailing list che comprende blog del settore, riviste, webzine ecc. in modo da poter avere una distribuzione capillare. Questa azione viene accompagnata da un recall di chiamate alle radio e ai partecipanti alla mailing list in modo da avere un contatto diretto con le persone, per potere presentare in maniera esaustiva e convincente il prodotto.Una volta fatto questo si passa al monitoraggio degli ascolti con servizi che mettono a disposizione dati aggiornati e grafici per poter avere una panoramica dell’andamento complessivo.

Casa Discografica

La casa discografica è forse la branca dell’industria musicale più nota anche fra i non addetti ai lavori. Il suo compito è quello di occuparsi della fase esecutiva del processo che porta una canzone dall’essere scritta a vedere il proprio posto nelle classifiche. L’etichetta si occupa di finanziare le spese necessarie e di scegliere la metodologia di produzione del prodotto (studio, tiratura, scelta del supporto ecc.).

Per un artista indipendente avere il supporto di un’etichetta con un importante capitale che può essere investito nei migliori produttori, tecnici e studi, può fare la differenza. Inoltre, una casa discografica può garantire un’ottima visibilità all’artista grazie a contatti con le migliori agenzie, network tv e radio così come l’accesso ad importanti playlist sulle piattaforme di streaming.

Le etichette musicali possono dividersi in due grandi categorie: major e indipendenti. Le major sono i colossi dell’industria. Delle vere e proprie multinazionali. Vantano un grande capitale e giocano un ruolo importante nel panorama mondiale della musica dettando spesso le regole del gioco con nuove tendenze. Il tipico contratto che una major propone agli artisti è il cosiddetto 360° deal, ovvero un contratto dove ogni attività dell'artista, musicale e non, è collegata all’etichetta la quale guadagna una percentuale da ognuna di queste entrate.

Le etichette “indie”, invece, popolano il grande mare dell’industria musicale. Generalmente ogni casa discografica è specializzata in un genere musicale e, a differenza delle major, le indipendenti dispongono di minori fondi e canali. Gli aspetti positivi di lavorare con una piccola realtà è la maggior cura rivolta a ogni singolo artista, il quale viene lasciato più libero artisticamente a differenza delle stringenti regole delle major. Negli ultimi anni nella realtà italiana le etichette indipendenti hanno visto una grande rinascita, specialmente in concomitanza al fenomeno indie. Questo ha portato a rivalutare il mercato indipendente stabilendo maggiori rapporti di distribuzione con le major.

Editore

Il compito dell’editore è quello di promuovere il diritto d’autore. Per fare ciò propone la musica dell’artista alle case discografiche in modo da ottenere pubblicazioni e portare introiti al diritto d’autore. I diritti su un brano sono suddivisi in ventiquattresimi e si dividono fra artista ed editore il quale può ottenere fino a 12/24. Questi diritti l’editore può gestirli come preferisce, può cedere parte di essi e promuovere l’opera musicale con qualsiasi materiale. E’ SIAE in Italia a occuparsi di regolamentare ciò che concerne la proprietà intellettuale e la sua politica è stata spesso oggetto di critiche. Gli incassi degli editori derivano dal numero di volte che un brano di cui possiedono dei diritti viene riprodotto o stampato.

Distribuzione

Il nome è abbastanza chiaro. La distribuzione ha il compito di distribuire il prodotto sul mercato, sia per le copie fisiche (cd, vinili) sia per le piattaforme di streaming.
Per quanto riguarda il mercato delle copie fisiche il distributore firma un contratto con la casa discografica o l’artista il quale gli fornisce i diritti per vendere ai negozi la musica. In sostanza, la distribuzione funge da snodo fra l’artista/etichetta e tutti i rivenditori. Per la distribuzione digitale la situazione è simile, solo su una piattaforma diversa. Anziché distribuire le copie fisiche ai negozi si distribuisce la musica alla piattaforme di streaming ed è compito della distribuzione assicurarsi che le royalties arrivino agli artisti e a tutti le parti che detengono diritti sulla musica.