30 luglio 2016

Guida (quasi) intergalattica per transennisti

Questo è per te, popolo delle venti ore di fila, delle tende e dei timpani cicatrizzati. Per te, olimpionico della presa del plettro a volo (ti vedo che arrossisci, lo so che lo faresti e non c’è da vergognarsi), per te samurai della prima fila e sì, anche per te che sei specializzata in tiro del reggiseno sul frontman. Dopo anni di ricerche nei peggiori bar di Caracas e in stadi, palazzetti e streaming di mezzo globo, è finalmente arrivata la guida (quasi) intergalattica per transennisti.

Siamo tutti sulla stessa barca quando si tratta del front row. Legami familiari ed affettivi sono stati sacrificati sull’altare dell’ambita transenna. Per intenderci: mai assistito a scene strazianti del tipo “Prima che il gruppo di apertura suoni due pezzi mi avrai già rinnegato” o… Ah no aspetta un attimo. Questa l’ho sentita da qualche altra parte?

Ad ogni modo, veniamo a noi. Il miglior modo per evitare psicodrammi e tragedie è quello di fare palestra per un anno per tornare in forma, pronti a correre verso la prima fila. TUTTAVIA il concerto è tra qualche ora, sei già in fila e proprio non ti senti uno Usain Bolt de’ noantri perché la tua dieta è andata avanti a biscotti e patatine.

 

Questo è come nessuno di noi sarà in grado di correre per arrivare in prima fila. Questo è come nessuno di noi sarà in grado di correre per arrivare davanti.
Questo è come nessuno di noi sarà in grado di correre per arrivare davanti.

 

Allora il modo più utile è quello di fare una rapidissima scorsa degli altri avvolto… ehm, degli altri FAN pronti a correre il record del mondo dei 100 metri pur di non averti tra i piedi. Perché magari siete amicissimi e vi volete tanto bene, ma credimi: nessuno di voi vuole vedere la testa dell'altro tra sé e il palco.

Supponendo che al concerto tu sia da solo, supponendo che i tuoi amici abbiano a malincuore rinunciato al vederti urlare e piangere davanti alla tua band preferita, l’esclamazione-tipo appena sarai lì sarà del genere: “Aaah aspeeeeetta, quello è uno che sta su (inserire nome di social network nello spazio apposito)”. La prima persona che avrai riconosciuto, cioè, è ormai amica di famiglia, la conosci benissimo. La conosci benissimo, certo, ma non perché usciate insieme ogni venerdì sera della vostra vita, ma perché vi piacete, preferite, menzionate, taggate e ritwittate. Quella persona è il classico internauta - e avendolo riconosciuto c’è buona probabilità che lo sia anche tu. Se siete in buoni rapporti il consiglio è di sbracciarti fino a farti notare – per poi desistere nel caso in cui questa tattica non dovesse funzionare: avrai tutto il tempo di perdere la dignità durante il concerto, tienitela stretta finché puoi. L’internauta è potenzialmente pericolosissimo perché se appartiene alla categoria fanboy/fangirl si sarà sicuramente documentato su struttura e piantina della location. In sintesi potrebbe non solo soffiarti la prima fila, ma arrivare fino al backstage (rischiando l’arresto, chiaramente).

Quindi muoviti e vacci a parlare, onde non trovare davanti a te il temutissimo telescopio. Questo leggiadro esemplare è contraddistinto da reflex possibilmente munita di obiettivo che superi qualsiasi concezione umana dell’ ingombrante. Tutto depone a tuo sfavore, perché per fare foto perfette sarebbe disposto a vendere la propria sorella. Basta dargli un’occhiata per capire che il suddetto telescopio trascorrerà ogni momento del concerto (gruppi spalla e prove tecniche comprese) con il braccio alzato per immortalare i momenti più significativi della performance (frontman che prende il pettine – frontman che si pettina – frontman che beve una birra – batterista che si asciuga il sudore e altre cose interessantissime di questo genere). E che non me ne vogliano i telescopi (c’è un telescopio in ognuno di noi, in fondo), ma le loro velleità potrebbero intralciare la visione dei millemila fan che si trovano dietro di loro. Da qui il CODICE ROSSO che tiene stampato in fronte in bella vista. Se sembra in buona forma fisica l’unica alternativa è CORRERE CORRERE CORRERE.

 

T'avevo detto di correre e on l'hai fatto. Complimentoni, ti godrai un concerto in mondovisione invece che dal vivo! T'avevo detto di correre e non l'hai fatto?Complimentoni, ti godrai un bel concerto in mondovisione invece che dal vivo!
T'avevo detto di correre e non l'hai fatto?Complimentoni, ti godrai un bel concerto in mondovisione invece che dal vivo!

 

Il secondo comandamento del Decalogo  dei Concerti cita: “non indosserai la maglia del gruppo che vedrai suonare dal vivo il giorno in cui andrai a vederlo”. E i fondamentalisti del Concertanesimo – che in scozzese antico vengono chiamati Right thoughts, right group, wrong gig – non solo la mattina del suddetto concerto decidono di non indossare la maglia degli headliner, ma ne scelgono una a caso tra quelle delle centinaia di gruppi post-grunge-electro-dream-neo-shoegaze-rock stipate per benino sugli scaffali.

Ma ecco che c’è un altro tipo umano che attira la tua attenzione: deve essere sopravvissuto ad un attacco nucleare, all’annunciata terza guerra mondiale, al suo decimo rapimento alieno. Jeans – o almeno quello che sembra essere stato un paio di jeans nella vita passata – sporchi di fango come lo zaino che si trascina dietro, ormai sfinito. Ha qualche livido e si contorce quando ride, parla, cammina o respira (praticamente non vive, si contorce soltanto). È chiarissimo che quello non è un superstite qualsiasi, è IL superstite. Di cosa? Ma di qualsiasi festival, concerto o piano bar del mondo e della galassia, sempre all’inseguimento del gruppo preferito…UN SOLO gruppo preferito? Purtroppo per lui no, e il suo livello di degrado è direttamente proporzionale al  numero dei suoi gruppi preferiti. Penserai “AH VABBE’ facilissimo. È sfinito, gli faccio uno sgambetto e via”. Povera stella, quel fan non solo è quanto di più lontano ci sia dall'innocuo; quel fan è il Terminator del pogo selvaggio. Non conosce fatica e non dorme nel suo letto da mesi (e se dorme a casa sua probabilmente lo farà in tenda e sacco a pelo, sempre all’insegna della più grande comodità). Lui non corre per la transenna, corre per la medaglia al valor militare. BENE COSÌ, forse lui non lo sorpasserai mai, mettiti l’animo in pace.

 

Ebbene, care mamme, quando i vostri figli vi dicono che vanno in campeggio sappiate in anticipo che potrebbero tornare con qualche livido e non perché hanno fatto a pugni con un'iguana. Care mamme, quando i vostri figli vi dicono che vanno in campeggio sappiate in anticipo che potrebbero tornare con qualche livido. E non a causa di una rissa con un'iguana.
Care mamme, quando i vostri figli vi dicono che vanno in campeggio sappiate in anticipo che potrebbero tornare con qualche livido. E non a causa di una rissa con un'iguana.

 

Ora ti stai chiedendo a quale di queste categorie tu appartenga. Oh, ma che fai? Ti distrai? MOOOVITI LÀ, metti il telefono in tasca! Perché gli altri ti guardano e pensano: “TOH, guarda quello: quello è l’idiota che sta in fila e pensa allo smartphone. Sta' a vedere che si lascia anche superare”. Grado di pericolosità nullo. Tutto questo lavoro, tutto inutile! Magari la prossima volta sarai più attento!

La presente lista può causare effetti collaterali tra cui: fangirling, ansia, depressione pre-peri-post concerto, (ancora) ansia, crisi di identità, competitività, ansia l’ho già detto? Usare con cautela.