E alla fine così, senza preavviso, Mac DeMarco è tornato: lo ha confermato lui stesso con una breve nota stampa dove ha annunciato l'uscita di un nuovo album ad agosto e un lungo tour che lo porterà a girare gli States, l'Europa (non l'Italia) e poi il suo Canada tra la fine di agosto e dicembre 2025.
"Spend some time away / Spend some time alone" cantava profetico in Chamber of Reflection, singolo di enorme successo del 2014, tornato virale come sempre più spesso accade grazie ai social. E così è stato negli ultimi tormentati anni di carriera per Mac DeMarco, cantautore indie generazionale, nerd della chitarra e catalizzatore di generi davvero molto distanti in quello che lui stesso ha definito jizz jazz, e in grado di influenzare una nuova generazione di artisti: dai compianti Her's (che, seppur per poco tempo, ne hanno proposto una versione dalle atmosfere dream pop) ai progetti più recenti di Panda Bear e Eyedress (ma anche Clairo, i Beach House dei dischi contemporanei a quelli di Mac e persino i Tame Impala) all'estero, fino ai Post Nebbia e Jesse The Faccio - il nome non suona per caso come un riferimento allo stesso DeMarco? - in Italia.

La narrazione creatasi attorno alla sua uscita di scena inizia nell'agosto del 2022, quando al termine del tour annuncia proprio sull'ultimo brano che non sa cosa ci sarebbe stato poi, che nulla era in programma o in scaletta. Intanto su Reddit, social su cui si concentra una grande fetta di fan di DeMarco, si scatena il putiferio e il suo ritiro dalla scena sembra ufficiale. Lo stesso DeMarco, goffamente, cerca di gettare acqua sul fuoco, dichiarando al podcast anything goes with emma chamberlain:
"Penso di aver detto qualcosa sul palco durante un live di agosto che deve aver fatto pensare a qualcuno online che io mi sia ritirato. Il che... no, non l'ho mai detto. Ma in effetti, e a questo ho pensato solamente stamattina, mi sono ritirato da quello che è stato finora. Forse."
C'è chiaramente una volontà di allontanarsi da quello che che era successo negli anni precedenti. In particolare, i momenti che hanno seguito This Old Dog (2017) - probabilmente l'opera che ha segnato la maturità artistica del cantautore - sono stati tra i più turbolenti dal punto di vista creativo e personale.
È gennaio 2022 quando lo stesso DeMarco confessa durante un concerto, in un momento intimo bellissimo in chiusura del live che trovate nel video qui sotto, la recente scomparsa del padre per poi intonare a luci spente e seduto Watching Him Fade Away. Se già di per sé l'evento è difficile da metabolizzare, lo è ancora di più se nel proprio passato c'è di mezzo un abbandono quando si ha appena 4 anni (DeMarco è in realtà il cognome della madre).

Proprio il rapporto con il padre è stata la chiave della narrazione da This Old Dog in poi. Nel 2017, intervistato dal Guardian proprio nell'ottica della promozione del disco e già all'apice del suo successo, DeMarco non manca di sottolineare quanto "assomigliare al padre fosse l'unica cosa da cui stesse scappando da tutta la vita" per poi ritrovarsi dipendente da alcolici e fumo proprio come il suo vecchio (il brano di apertura del disco si chiama proprio My Old Man).
Dopo la morte del padre, e nel bel mezzo di un percorso di disintossicazione, Mac intraprende un viaggio introspettivo alla Into The Wild: carica la sua vecchia Toyota della sua inseparabile chitarra, di un basso e di una batteria e parte per attraversare l'America, da Los Angeles a New York, passando per il Canada. L'obiettivo è quello di non fermarsi o tornare a casa senza avere in mano un disco. Proprio da questo viaggio per ritrovare sé stesso e per esorcizzare i demoni del passato e del presente nasce Five Easy Hot Dogs (2023), album strumentale i cui brani portano i nomi delle città in cui DeMarco ha concepito le demo come veri e propri brani.

Un disco senza testi e un annuncio mal interpretato prima di partire per il suo viaggio sono abbastanza per la gente per continuare a temere in un'uscita di scena di DeMarco. A rincarare la dose arrivano nel 2023 diverse sue dichiarazioni il cui senso generale è "vorrei trovare la pace". Capite anche voi che non è la cosa che tutti si sarebbero aspettati. Ma DeMarco ha apprezzato ogni singola cosa del suo viaggio in solitaria: una sorta di terapia autoimposta, in cui si allontanato dalla frenesia del mondo, dai giudizi di internet, dalle comodità e in cui le uniche preoccupazioni erano cercare un posto in cui dormire, procurarsi qualcosa da mangiare e registrare le idee quando mature.
Nello stesso anno esce un album disponibile solo online intitolato One Wayne G (in onore della leggenda dell'hockey Wayne Gretzky, sport di cui DeMarco è da sempre grande appassionato, che indossava la maglia numero 99) contenente 199 (!!!) brani, tra canzoni, pezzi strumentali e demo vocali (199 infatti è proprio One = 1 affiancato a Wayne G =99). E questo cosa dovrebbe essere? Una chiusura di tutto? Un saluto con tutti i ritagli rimasti e mai pubblicati? Finita qui?

In realtà Mac non è mai stato veramente con le mani in mano, a godersi una sorta di pensione anticipata e una pace dei sensi almeno temporanea ottenuta attraverso l'autopurificazione itinerante. Dal 2023 sono arrivate le partecipazioni a vari progetti tra cui quello di Alan Palomo dei Neon Indian, Eyedress che è un bel collettore di influenze dello stesso DeMarco (tra tutte John Maus e Panda Bear, peraltro influenze reciproche) e persino Ryan Paris celebre negli anni '80 per la hit Dolce Vita in cui si ritrovano molte sonorità che Mac DeMarco masticherà e riproporrà 30 anni dopo.
Ok, quest'ultimo caso è un singolo effettivamente scritto da DeMarco, ma di un disco nessuna traccia. In ormai 5 anni abbiamo: un disco strumentale, un LP digitale di "riempitivi", collaborazioni con una grande gamma di artisti, un 2024 particolarmente scarico di live. Le voci e le domande continuano a girare e insinuarsi nelle teste dei fan che non vogliono proprio accettare che il loro beniamino esca di scena.
E poi, dal nulla, ecco l'annuncio che rimanda all'agosto 2025.

Ma quindi, in definitiva, possiamo effettivamente parlare di un "ritorno"? Si tratterebbe di un ritorno se prima ci fosse stata un'uscita di scena, ma fin qui non c'è stata veramente. In realtà una cosa è evidente: c'è ancora bisogno di nuova musica di Mac DeMarco, visto quanto questa notizia era attesa e quanto il suo (apparente) disinteresse nella produzione di un nuovo lavoro stesse pesando. Qualsiasi cosa sia, va bene così: il cowboy indie canadese tornerà con un nuovo disco e nuove opportunità di vederlo live (ma per il momento non in Italia).