Non ci giriamo attorno: fra le situazioni più complicate che possano capitare ad una band c'è l'uscita di scena di un componente. Niente è più come prima, dopo un cambiamento di formazione. Spesso un passaggio così cruciale si rivela un'occasione per il gruppo di reclutare un sostituto più adatto. Altre volte, chi se n'è andato è destinato a rimanere nella storia e, soprattutto, nella memoria dei fan, venendo considerato di fatto insostituibile. Proprio i fan sembrano risentirne di più, poiché affezionati al proprio idolo. Tuttavia, c'è un lato positivo: molti progetti a cui danno vita gli ex band members, a seguito della separazione, hanno un ché di interessante ed innovativo. C'è anche chi lascia definitivamente il mondo della musica, o è destinato a rimanere sullo sfondo o peggio, nel dimenticatoio.
Abbiamo pensato di informarci (e informarvi) su che fine abbiano fatto alcune di queste persone, sia per il puro gusto di sapere i fatti loro, sia perché è un'occasione per conoscere nuovi progetti musicali.

Andy Nicholson, ex bassista degli Arctic Monkeys
L'ormai lontano 2006 è stato l'anno d'esordio dei leggendari Arctic Monkeys, ma è stato anche l'anno in cui il bassista della formazione originaria ha capito che non avrebbe retto i ritmi del tour. Non è il primo musicista a cui capita, anche se purtroppo ciò lo ha portato ad abbandonare le scimmie proprio quando la popolarità ha iniziato a precedere la band di Sheffield... * alzata di spalle *
Per sua fortuna, Andy Nicholson ha molti interessi e si è rivelato un uomo dalle mille risorse. Gestire un pub, approcciarsi alla fotografia e darsi all'hip-hop sono solo alcune delle occupazioni in cui l'ex bassista si è cimentato negli ultimi anni. Adesso lo troviamo sui social e su Spotify sotto il nome di GOLDTEETH, a dare sfoggio di un sacco di tatuaggi sulle braccia e con un ricchissimo portfolio di scatti e di brani, con nulla da invidiare alla sua vecchia band. Fra l'altro, pare che siano ancora amici, come testimoniano le foto sul web di Alex Turner e Matt Helders al suo matrimonio. L'ultimo progetto al quale Goldteeth sta lavorando si chiama Alone Together, coinvolgerà altri artisti («Elders has sent some drums in» ha dichiarato a NME) e non dovremo aspettare molto prima di ascoltarlo. Per restare aggiornati, vi consiglio di controllare regolarmente i post IGTV instagram dell'artista.

Nick McCarthy, ex chitarrista dei Franz Ferdinand
Nick incarna tutto ciò che si può volere da un musicista famoso. Figo, sbarazzino, perennemente con il sorriso sul volto, capace di cantare e di suonare vari strumenti con nonchalance… Insomma, ha regalato solo momenti di gioia ai fan della band scozzese dalla sua formazione fino al 2016, anno in cui ha deciso di non proseguire con la registrazione del quinto album in studio con i tre compagni di Glasgow. Strano, vero? Sembravano così affiatati... In realtà, McCarthy aveva già espresso l'intenzione di dedicarsi di più alla famiglia. Il ché, per fortuna, non ha comportato l'abbandonare completamente il mondo della musica. McCarthy aveva già avviato un'attività parallela ai Franz Ferdinand, assieme alla moglie Manuela Gernedel e ad Alexander Ragnew, chiamato Box Codax. Sotto questo nome sono stati pubblicati due album in studio. Gli ultimi tweet della band risalgono, però, al 2012.
Poco tempo dopo la separazione dai Franz Ferdinand, mentre Kapranos si scervellava per sostituire un socio così pieno di skills, la principale produzione musicale di Nick è diventata completamente di conduzione familiare. Il risultato? Una band che porta il nome di Manuela, ovvero un duo marito + moglie, che nei live è supportato da altri tre musicisti. Per quanto possa prenderla male un fan geloso e affezionato (come me), c'è da dire che anche Gernedel sa il fatto suo e che il progetto merita attenzione. Fra le varie tracce pubblicate nel 2017 spicca il singolo Supermarket, una placida constatazione della realtà nell'era più consumista della storia. Nick si è dimostrato un validissimo produttore, oltre che un uomo coraggioso. Dopotutto, quante rockstar avrebbero pubblicamente rinunciato a fama e successo per crescere al meglio i propri figli?

Tom Meighan, ex cantante e Chris Karloff, ex chitarrista (Kasabian)
L'uscita di scena da parte di Tom Meighan è un avvenimento piuttosto recente, che chi (come me) idolatra la band da anni non ha ancora processato del tutto. L'annuncio è stato dato sui profili social ufficiali del gruppo il 6 luglio 2020, senza fornire ulteriori spiegazioni in merito. 24 ore dopo, è stato Meighan stesso a rendere pubblico il fatto di aver aggredito la propria compagna e di dover scontare 200 ore di lavoro non retribuito, dopo essersi dichiarato colpevole in tribunale. Stando alle caption dei post dei Kasabian, la scelta è stata fatta di comune accordo, ma ciò non l'ha resa meno sconvolgente. Non sta a noi giudicare o commentare le azioni del cantante di Leicester, tuttavia ora la maggior parte dei fan è divisa fra chi è rimasto semplicemente deluso e chi ha comunque mostrato supporto a Meighan nel percorso per riprendere in mano la propria vita. Mi chiedo se questo porterà il cantante a intraprendere una carriera solista, o chissà... ad un eventuale ritorno nella band, una volta rimesso in carreggiata.
Questo è il secondo cambiamento della formazione principale dei Kasabian, i cui capisaldi ora sono il bassista Chris Edwards e il chitarrista e autore principale Sergio Pizzorno. Come non menzionare anche Christopher Karloff, ex chitarrista della band nonché autore di brani appartenenti ai primi due album in studio. Nel luglio del 2006 venne reso pubblico che, per divergenze sul piano creativo ed artistico nel corso della registrazione di Empire, Karloff non avrebbe più fatto parte del gruppo. Attualmente il chitarrista è coinvolto nel progetto musicale Black Onassis, per il quale ha pubblicato nel 2018 Vitro Ultra, che comprende 5 brani di cui è autore.

Michael Dempsey, ex bassista dei Cure
I motivi che hanno spinto Michael Dempsey ad abbandonare i Cure nel 1980, proprio nel momento clue, sono poco chiari. Ennesimo caso di musicisti in gamba che cambiano strada per «divergenze sul piano creativo-artistico-musicale» eccetera. Dempsey lascia comunque un segno indelebile, in quanto uno degli autori dell'iconico brano Boys don't cry (una delle mie canzoni preferite in assoluto), il cui basso incalzante è tipico della produzione iniziale dei Cure.
In seguito alla separazione, mentre Robert Smith si adoperava per incupire il sound della band, l'ormai ex bassista non è certo rimasto disoccupato. Dempsey vanta infinite collaborazioni con altri gruppi di rilievo degli anni Ottanta, fra cui Associates, Roxy Music e The Lotus Eaters, fino a tornare a lavorare poi con Lol Tolhurst (che aveva a sua volta lasciato i Cure) negli anni Novanta nella band Presence. Da allora, all'artista non sono mai mancate anche offerte di lavoro per la realizzazione di musiche per film e programmi televisivi. A quanto pare, i Cure sono stati solo il trampolino di lancio di Michael Dempsey, la cui creatività non ha mai avuto un attimo di riposo.

John Frusciante, chitarrista dei Red Hot Chili Peppers
A volte ritornano. Prima dell'inaspettato annuncio, infatti, John Frusciante era rimpianto dalla maggior parte del seguito dei Red Hot. Come dar loro torto, considerando che i brani più amati della band californiana risalgono a quando il chitarrista era parte attiva della formazione... Under the bridge, Scar Tissue e By the way, per menzionarne qualcuno. I Red Hot Chili Peppers non sono stati l'unico progetto di Frusciante. Al contrario, le sue pubblicazioni come solista sono più di una dozzina, fra EP ed album in studio. Uno dei brani più popolari di Frusciante come solista è The Past Recedes, prima traccia del ben accolto album Curtains (2004), lontanissimo dai generi a cui si ispirano solitamente i Red Hot.
Dal nulla, il 15 dicembre 2019, compare un post sul profilo instagram della band che annuncia il ritorno dell'ex chitarrista. Che bella parola, rejoining. Siamo tutti in trepidante attesa di un nuovo album a cura della formazione più iconica di uno dei gruppi più amati di tutti i tempi.

Menzione d'onore a Mark Cuppello, ex bassista dei Courteeners, ovvero l'Uomo Irrintracciabile. Di lui ho appreso sul web che fa parte della band LUNGS, o quantomeno ne faceva parte nel 2016. Introvabile sui social, avvistato fra gli spettatori ai concerti della sua vecchia band (stando ad alcuni tweet), poco conosciuto in Italia... Cuppello è un mistero. Dichiaro di aver fallito miseramente nel mettermi sulle sue tracce. Se avete notizie di lui o di altri musicisti dati per dispersi, per favore, fatecele sapere voi.