03 novembre 2021

Leo Pari: esiste un tempo per le emozioni? - l'intervista

Simone Cristicchi, Gazzelle, Thegiornalisti, Elodie, Vipra: cosa accomuna tutti questi artisti? O meglio, chi? Tutti hanno deciso di collaborare o comunque di affidare una parte dei loro progetti, sia questa la stesura dei testi o la produzione, a Leo Pari. Qualsiasi cosa la sua testa e le sue mani producano sembra infatti calzare a pennello nel panorama del nuovo pop italiano, genere che lui stesso ha contribuito a plasmare.

Tra le collaborazioni, progetti che lo hanno tenuto occupato dietro le quinte e quelli invece da solista, Leo Pari può senza dubbio essere definito uno dei maestri dell’it-pop, o, come lo ha definito Federico Zamplaglione dei Tiromancino, “il guru dell’indie”.

A gennaio, tra zone rosse e arancioni, Stelle Forever, disco che ha marcato il suo ritorno da solista dopo tre anni di assenza, è stata una culla che ci ha permesso di tornare, almeno con l’immaginazione, alla vita normale ogni qual volta lo volessimo. Sono infatti le esperienze e i momenti più autentici che danno vita alle sue canzoni: cataloghi di emozioni assolute e quindi adattabili a ogni tempo e contesto della vita.

Dieci mesi dopo, più precisamente il 15 ottobre, Leo ha deciso di regalarci Live at Jedi Sound Studio, un album contenente quattro brani estratti dal disco precedente riarrangiati in versione live nel famoso studio di Roma: un racconto che ci accompagna verso il comfort e l’intimità autunnali ma anche verso una riapertura, questa volta vera.

In occasione di questa nuova uscita abbiamo avuto l’occasione di fare quattro chiacchiere con Leo e abbiamo parlato un po’ di tutto: lockdown, collaborazione dei sogni, Kanye West e i progetti futuri!

Ciao Leo, come stai? I tuoi testi ci dicono che sei un amante della vita vissuta a pieno: come hai affrontato questi due ultimi anni di limitazioni e come stai vivendo questo semi ritorno alla normalità?

Devo dire di essere stato abbastanza fortunato e privilegiato, perché il mio lavoro in fondo si può svolgere anche chiusi in casa o in uno studio di registrazione, quindi ho passato questi ultimi due anni a riordinare le idee che avevo incamerato nel periodo precedente e riorganizzandole ho avuto la possibilità di scrivere molto, sia per me che per altri artisti.

In quanto autore, producer e musicista vanti molte collaborazioni importanti, soprattutto nella scena di quello che viene chiamato oggi l’indie pop italiano: hai infatti prodotto Superbattito di Gazzelle e nel 2019 hai suonato in tour con i Thegiornalisti. Ti senti un po’ “il guru dell’indie”, come ti ha definito Federico Zampaglione dei Tiromancino?

La definizione di Federico Zampaglione mi ha fatto molto ridere ed è stata molto simpatica. Devo dire che è un genere che conosco molto bene e sono stato tra i primi a fare questa sorta di pop da cameretta, già nei primi anni 2000, in un certo senso mi sento anche un po’ responsabile della nascita di tanti progetti indie pop.

Il 15 ottobre è uscito Live at Jedi Sound Studio, EP che contiene quattro canzoni estratte dal tuo ultimo disco Stelle Forever riarrangiate come saranno ai live. Come hai scelto le canzoni da inserire nell’EP? 

La scelta di questi quattro brani è stata dettata principalmente dall’emotività che suscitano in me in primis. Ho pensato, quindi, che dargli una nuova veste live acustica avrebbe reso l’EP più sentito, anche con le sue imprecisioni tipiche del live, per sottolinearne appunto questa carica emotiva.

ionicons-v5-c

Il Jedi Sound Studio di Roma è un luogo a te molto caro. Cosa rende quello studio il tuo studio del cuore?

Il Jedi Sound Studio è uno studio in cui ho sempre lavorato e con cui collaboro da sempre. È un posto molto bello nel centro di Roma, dove si è creata anche una fucina di artisti, musicisti, fonici e autori che lavorano lì. È stato per me naturale pensare a questo posto per il mio EP, questo è il mio posto del cuore, appunto, qui ho registrato molti dei miei lavori e anche cose future.

A noi è piaciuto molto l’arrangiamento di Matrioska perché rende ancora più intima e personale una canzone già di per sé introspettiva. In quanto autore e cantautore, come vivi l’esperienza di donare i tuoi testi ad altri interpreti? Tieni quelli più personali per te? 

Normalmente mi rendo conto subito se quando sto scrivendo qualcosa è qualcosa che sarà per me o se invece sarà da dare ad altri, semplicemente perché quando scrivo canzoni per me parto da esperienze fortemente personali e in più c’è anche un certo tipo di linguaggio che utilizzo in tutti i miei brani, un filo conduttore lessicale e anche armonico. Le canzoni che faccio io sono sempre molto semplici, però non è un discorso di tenere per me le cose più belle e dare ad altri il resto. In realtà ci sono cose bellissime dalle quali mi sono separato anche molto volentieri, perché poi mi sono reso conto che non sarebbero state adatte se interpretate da me.

Piazza Bologna, che prende il nome dalla famosa zona universitaria di Roma, è per te un tuffo nel passato ma anche un inno alla purezza dell’amore. Suggerisce in qualche modo la poca utilità delle esperienze passate nel momento in cui si provano dei sentimenti così travolgenti. È così?

Assolutamente sì, è un brano che in qualche modo ci ricorda che quando si provano sentimenti così forti, così travolgenti, così sconvolgenti, non esiste più il tempo o l’età. Quindi si vuole riprovare anche a quaranta anni e passa le sensazioni che si sono vissute a vent’anni ai tempi dell’università. Questo perché appunto l’emozione a volte trascende la temporalità.

Molti dei tuoi testi mirano a raccontare figure femminili e alcuni sono anche interpretati da donne, tra cui Elodie, per cui hai scritto Superbowl, e Malika Ayane. Quali sono le artiste che ti ispirano di più e, tra queste, con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?

Trovo un gran gusto nello scrivere al femminile perché a volte mi permette di tirar fuori parti della mia personalità che non potrei altrimenti raccontare o sarebbe complesso, mentre invece facendo narrare questo tipo di liriche ad una donna ho la possibilità di liberare un certo tipo di sensibilità che raccontata da me avrebbe meno impatto. Mi piacerebbe lavorare veramente con qualsiasi artista e con qualsiasi interprete che reputo bravo, in particolar modo veramente c’era quest’artista che si chiama Casadilego che mi aveva colpito molto quando la vidi ad X Factor, per la sua grande sensibilità vocale e pianistica. Allo stesso tempo, forse questo può essere meno facile e forse anche impossibile, mi piacerebbe moltissimo scrivere un pezzo per Mina.

ionicons-v5-c

In un tuo post su Instagram hai detto che l’autunno somiglia ad un disco di Kanye. Adesso che l’autunno è arrivato, hai ascoltato Donda? Cosa ascolti in questo periodo?

Si l’ho ascoltato “dando, dando, dando”. A parte gli scherzi, disco bellissimo, quando Kanye esce con un disco zittisce tutti quanti, no? In realtà nell’ultimo periodo sto ascoltando tantissima musica strumentale, dal soul, Lo-Fi, basi strumentali hip hop anche molta elettronica soprattutto francese e house.

Sì, abbiamo stalkerato il tuo profilo Instagram e, in particolare, ci hanno colpito le storie in evidenza “Parole di canzoni che non sentirete mai. O forse sì”. Che fine fanno tutte quelle canzoni? Le conservi per un progetto futuro?

“Parole di canzoni che non sentirete mai. O forse sì” fra l’altro dovrei continuare a farlo. Sono delle piccole parti di testo che vado ad estrapolare dalle note sul telefono, sono delle frasi che mi piacciono molto e che anche adesso se vado a rileggerle mi colpiscono, ma non hanno mai trovato una collocazione, non sono mai state musicate forse, o se lo sono state non sono mai state realizzate e pubblicate, quindi chissà! Sono sempre brani che potrebbero in qualche modo vedere la luce in un futuro, perché no.

A proposito di progetti futuri, quando il tour?

Finalmente riparto a suonare e ci saranno due date di anteprima di quello che poi sarà il tour invernale e saranno il 20 novembre a Roma al Largo venue e il 3 dicembre a Milano a Biko.

Giulia Nucifora x Futura 1993: il primo network creativo gestito da una redazione indipendente. Cerca i nostri contenuti sui magazine partner e seguici su Instagram e Facebook!