30 settembre 2020

10 volte in cui s'è parlato di musica, a fumetti

Che sia stato per trovare il regalo giusto per un amico musicofilo piuttosto esigente o per dettare nuovi (e decisamente evitabili) accumuli in casa, mi è capitato spesso di imbattermi in graphic novel un po' atipiche che raccontassero, e anche piuttosto bene, la storia della musica, underground o meno, in un modo decisamente non convenzionale. Che poi così spesso, chi è appassionato di fumetti non lo è altrettanto di musica e viceversa, e l'influenza delle arti è sempre qualcosa di affascinante. Seguono qui sotto dieci esempi di biografie musicali atipiche, racconti di musica per immagini e nuove idee per i lunedì sera alternativi che passiamo sul divano a scavare su Netflix.

Diciamoci pure la verità, possiamo essere i migliori esperti di musica del nostro gruppo di amici e possiamo fare playlist da paura vantandoci di inserire anche i migliori nomi della scena indie-rock europea. Potremo essere fighi quanto vogliamo, ma di quello che succedeva in Polonia negli anni Novanta non sapremo mai un tubo. Ci arriva in soccorso una bellissima pubblicazione della Bao Publishing dal titolo Fugazi Music Club, storia (verissima) di un club che ha segnato la storia di un paese, ospitato nomi illustri e creando un ambiente incredibile nel cuore pulsante e underground di Varsavia.

La biografia allucinata, anticonvenzionale e decisamente riuscita di Nick Cave. La storia dell'artista australiano, vista e narrata con la mano abile di uno dei fumettisti più famosi al mondo per le sue biografie: i dischi di Cave si fanno metafore e sfondo per i vari periodi della sua vita e i disegni, classici eppure bellissimi, ci rendono molto bene quel mondo sudato, drogato, psichedelico e meraviglioso del cantautore. Se non avete mai avuto a che fare con Nick Cave e ne avete sempre un po' avuto paura, questo potrebbe essere un modo piuttosto strano, eppure molto funzionale, di approcciarsi per la prima volta alla figura, quasi mitologica, di uno degli ultimi poeti maledetti di una generazione.

Ricordo ancora quando ho comprato questo fumetto. Ero rientrata dal cinema, dopo la visione di tre di docu-fiction della Rai sulla storia di Fabrizio De Andrè, protagonista Luca Marinelli. Ricordo il senso di spaesamento e delusione nel non esser riuscita a ritrovare lo spirito del cantautore sullo schermo. Navigando in rete, ho ritrovato questo volume che porta la firma di Ernesto Anderle ed è stato subito amore. Di una delicatezza unica ed empatia profonda per un artista che vale la pena conoscere anche, e soprattutto (se l'alternativa sono sceneggiati televisivi senz'anima), così. Consigliatissimo!

Nonostante il titolo, questo fumetto non ha nulla a che fare con i One Direction. Di fatto, una delle migliori letture che mi è capitata durante il periodo confuso della quarantena. Si tratta di una timida storia a tinte pastello, in realtà parecchio tosta. Lucia Biagi si impone di raccontare le dinamiche di un'amicizia tossica in cui è così facile ritrovarvici, e non con la giusta colonna sonora. Tra gli ascolti della protagonista anche Philip George con Wish you were mine, Major Lazer & Dj Snake feat. M con Lean on ma anche Salmo con Venice Beach. Non capita spesso di avere una colonna sonora così precisa durante la lettura, e varrebbe proprio la pena seguirla.

No, non ho sbagliato titolo. Nonostante si tratti di una biografia (anche piuttosto accurata, in quasi 600 pagine e più di un chilo di volume) di Andy Warhol, qui dentro trovate un pezzo, e anche parecchio importante, della storia della musica americana e vari ritratti di artisti che sono venuti a contatto con Andy, dai Velvet Underground a Jim Morrison. Questo fumetto, il cui stile di disegno cambia man mano che avanziamo nelle decadi del racconto, è fatto per immergersi, è come una grande festa piena di gente famosa e in cui ci si scambia sguardi fugaci con Janis Joplin e si pensa di aver visto Elvis in bagno. Un ottimo volume che forse può essere un ottimo regalo per artistoidi confusi.

In questo volume, e nel suo meraviglioso seguito dal titolo Graphic novel is back, trovate il ritratto autobiografico di Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Intimo, incredibilmente umano e a tratti anche un po' malinconico, sfogliando questi volumi ci manca un mondo fatto di centri sociali e concerti sul cemento, ci innamoriamo di un pappagallo, vogliamo passare le giornate a letto a parlare di tutto con El Tofo. Probabilmente un esempio unico in Italia, in cui il fumetto è parte integrante di un progetto musicale che ha fatto la storia dell'alternative. Non poteva andare meglio di così. Da recuperare anche Pasolini e Carnera.

Danilo Deninotti e Toni Bruno

Kurt Cobain, quando ero un alieno

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Un fumetto italiano dalle pretese silenziose che racconta la storia di Kurt Cobain, concentrandosi soprattutto sulla sua adolescenza. Ogni tanto controllo che sia ancora reperibile, e ogni volta mi sorprendo che sia così, perchè non credo di aver mai trovato nessun altro che l'abbia letto, e quando posso lo regalo sempre. Disegni delicati, una storia trattata con un'emotività mai invadente. Davvero un bel volume, ottimo magari per approcciarsi alla figura del leader dei Nirvana, lontano dal mito e dai documentari pomposi. Consigliatissimo!

Dieci storie che raccontano, a fumetti, dieci canzoni dei Pinguini Tattici Nucleari, per dieci artisti diversi. Un modo (ripreso poi anche dai colleghi Rovere), a metà tra biografia e fiction, spesso molto più intimo di qualsiasi intervista o rivelazione che possiate trovare online. Questo piccolo capolavoro è la dimostrazione che spesso la cosa migliore per avvicinarsi a un gruppo non è tanto fare le notti a guardare il Festival di Sanremo e twittare come ossessi, a guardare tutto ciò che viene taggato come "Pinguini Tattici Nucleari" online, ma fermarsi, prendere in mano un volume con in copertina dei simpatici pinguini, e lasciarsi trasportare da un senso dell'umorismo docile di una band che ha fatto la gavetta più spettacolare della storia dell'indie italiano.

Band di culto per le ragazzine dell'internet e per chi vive su YouTube facendo lo slalom tra i video dei ragazzi della Space Valley e i vlog di Nelson, frontman della band, che spesso e volentieri ci porta in studio e in tour con lui. I cinque dei rovere (rigorosamente scritto tutto minuscolo) hanno il superpotere di ristrutturare palazzi con il potere della musica, trama scema ma che ben delinea il ritratto di una band di bravi ragazzi: finita l'epoca delle rockstar distruttive, del trucco sbavato e dei camerini sfasciati, oggi i rovere sono il tratto della nuova scena indie acqua e sapone. E questo fumetto, un po' nostalgico e non così dissimile da quelli che leggevamo da bambini, ne è la prova.

Concludo questa lista musicale un po' atipica, con una scelta un po' atipica: e cioè un volume di Gipi. Fumettista tra quelli che più di tutti riescono a segnarmi, a farmi passare serate bellissime sul divano, di quelle solo io, carta e disegni. Momenti straordinari con applausi finti è un altro di quei volumi che qualsiasi amante del palcoscenico dovrebbe avere nella propria libreria. Non è una storia di musica, ma parla di come ci si sente su un palco (quindi, in qualche modo, parla anche di musica). Questa è la storia di un figlio, abituato a far ridere il pubblico con il sarcasmo dei suoi monologhi, che si ritrova al capezzale della madre senza sentimenti nè parole. Questo libro parla di esporsi, di mettersi a nudo, come artista e come persona. Consigliatissimo