C'è un periodo dell'anno, tra metà gennaio e fine febbraio, denominato dal sottoscritto con l'acronimo A.I.P.E.U. (Ansia Insostenibile Per Esami Universitari). In questo frangente d'anno, la mente dello studente medio è scossa da un numero allucinante di informazioni che immagazzina senza sosta, sette giorni su sette. Il metodo migliore per uscirne vivi l'ho inventato nella mia camera, un piovoso pomeriggio anonimo durante le vacanze di Natale, guardando alla mia destra la chitarra acustica che non imbracciavo da un po' di tempo. Consiste nel ritagliarsi piccoli attimi della giornata, brevi ma decise pause dallo studio, che permettono in pochi minuti di liberare la vostra mente dalla pesantezza dei contenuti che state studiando. Come fare? Vi basterà prendere la vostra chitarra, un plettro, schiarirvi la voce e cantare a squarciagola queste cinque (+1) canzoni che vi consiglio: facili, immediate, conosciute. Una piccola ma determinante avvertenza è d'obbligo: non fate come me che ci prendete gusto e iniziate a canticchiare e strimpellare una scaletta di brani infinita: la pausa deve durare il giusto e cinque canzoni sono un'ottima medicina per poi rimettersi a studiare con più spensieratezza. Provateci almeno una volta, poi mi farete sapere (e magari vi consiglierò una sesta, settima, ottava... canzone ma, per adesso, cominciamo con questo numero che mette d'accordo un po' tutti).
Ora spazio alla musica, ai testi e agli accordi. E ricordatevi: potete suonare questi brani anche in occasioni differenti da una noiosa sessione invernale, perché c'è poco da fare: la chitarra è un po' come il nero... sta bene dappertutto!
Oasis - Wonderwall
Iniziamo il nostro repertorio con un vero e proprio classicone. Che sia attorno ad un falò con tanti amici in un periodo estivo, a una festa di certo spirito «pre-covidiano» o nella propria camera tra una pausa e l'altra dallo studio (qui sì che percepiamo un sapore tutto Covid-friendly), Wonderwall degli Oasis è l'inno alla spensieratezza più totale. Per avere un suono veramente molto fedele all'originale vi consiglio un capotasto al secondo, ma se non lo possedete potete anche farne a meno e suonare le note così come le leggete, senza ulteriori diavolerie da chitarristi.
Calcutta - Gaetano
La personale «vicenda chitarristica» che mi lega a questa canzone è veramente molto particolare: ero al liceo, in preda ad una difficile versione di greco, quando decido di chiudere prematuramente il dizionario GI e navigare su YouTube senza una meta ben precisa, un po' in balìa dell'algoritmo: scopro Gaetano e immediatamente ho quella tensione a recuperare plettri integri sparsi per casa e la mia fedele acustica...
The Velvet Underground - Sunday Morning
Questo brano avrà sempre un posto molto speciale nel mio cuore: è la prima canzone in assoluto che ho imparato quando da bambino ho deciso di entrare nel fantastico mondo dello strumento a sei corde per eccellenza. Ricordo ancora quando il mio insegnante di chitarra scelse il brano da farmi suonare: ero così piccolo che non conoscevo abbastanza bene questo pezzo ed è stato il primo che ho apprezzato solo dopo averlo imparato a suonare. Scendendo nella tecnica, il brano è un unico giro molto catchy che si ripete per tutta la durata della canzone: il sol e il do la fanno da padrone, ma è un'interessante canzone anche perché tocca, almeno una volta, tutte le note fondamentali che si apprendono durante le prime lezioni di chitarra. In effetti, non sono presenti i barré e il passaggio sol, re, mi minore (che all'epoca reputavo di una difficoltà incredibile) anche a distanza di tanti anni, mi fa sempre tornare alla memoria bellissimi ed emozionanti ricordi da novellino.
Vance Joy - Riptide
Quando hai una band l'ideale è cercare canzoni facili da cantare. Ecco, non è il caso di Riptide, ma siccome porta sempre molta allegria e spensieratezza, occupa il nostro quarto posto. In questo brano cogliamo un'interessante ritmica e vi consigliamo di imparare bene prima la metrica del pezzo (semplice fino a un certo punto) e poi, gradualmente, accompagnare la vostra voce con la chitarra. Per avere un suono più vicino all'originale, potete posizionare il capotasto al primo e concentrarvi nel suonare soprattutto le corde più basse, così da recuperare un sound «da ukulele» che altrimenti rischiereste di perdere per strada. Il brano gira su quattro note principali, ma tra il secondo ritornello e la variazione c'è un mini-lick in do che allena in modo molto base la vostra capacità di arpeggio. Brano consigliato soprattutto per chi vuole migliorare tecnica e aumentare velocità di scorrimento delle note sulle corde, ma anche per canticchiare a tempo perso un brano conosciutissimo e che mette d'accordo sempre tutti.
Motta - La Fine Dei Vent'anni
Ci sono due modi per suonare questa splendida canzone e lasciarsi trasportare dal suo testo: una con capotasto al settimo e una senza. Dipende tutto dal vostro timbro vocale: se amate andare molto su con le note, il capotasto al settimo potrebbe essere la scelta migliore, se invece volete cantarla in gruppo o strimpellarla, le quattro note senza capo vanno più che bene. Interessante notare come sia una canzone che preveda un ritmo calzante e facile, ma senza perdere in spettacolarità e innovazione. Perfetta per essere dedicata a qualcuno di speciale, magari proprio l'«amico» citato nel testo, per rafforzare musicalmente il legame che intercorre tra voi e la persona alla quale la state suonando. Di seguito vi proponiamo la versione più facile e immediata, quella senza capotasto. Con Motta difficilmente si sbaglia.
BONUS TRACK: The Leading Guy - While the Dogs Are Barking
Questa canzone non è famosissima, lo riconosco. L'ho inserita come bonus perché è la mia canzone del momento, quel brano che suoni o che hai in testa proprio nei momenti nei quali imbracci la chitarra e pensi tra te e te: «E adesso cosa suono?». Il brano, di per sé facile, risulta molto divertente da suonare e particolarmente azzeccato per ogni tipo di occasione. L'ideale è avere con sé una buona acustica, per amplificare ancora di più quel suono molto puro che troviamo nella registrazione originale. Il pezzo è un consiglio a metà strada, sia per chi volesse imparare a conoscere il brano da fruitore, sia per chi invece è interessato a suonarlo.