Una delle cose che apprezzo maggiormente è il districarmi tra diverse passioni ed interessi, che essi siano artistici, in questo caso come la musica, o che vadano a coprire altri campi. Naturalmente, da buon italiano stereotipato, tra i miei interessi rientra il caro giuoco del pallone, tanto amato in tutto il globo. Uno dei luoghi in cui maggiormente spicca questa passione è, per l’appunto, la nostra penisola, nella quale il calcio viene vissuto quasi come un rituale, una battaglia, un incontro che divide ed unisce contemporaneamente diverse fazioni di tifosi indissolubilmente legati ad una squadra. Concetto spesso incomprensibile a chi prova indifferenza verso palloni, calciatori ed affini.
Spesso, appunto, la sua onnipresenza in ogni luogo fisico o virtuale, causa insofferenza verso chi non lo segue, comprensibilmente. Per citare Caparezza «In TV c'è più calcio che in una cura per osteoporosi». Quindi sorge un dubbio. Come rendere più digeribile tutto questo calcio? E come integrarlo in nostri altri interessi, per non lasciare nulla per strada?
Ecco arrivare in nostro soccorso Mark Liptrott (graphic designer) e Nick Fraser, che è stato l’addetto al merchandising dei Charlatans per diversi anni. I due inglesi hanno avuto la splendida idea di unire due loro grandi passioni. Il calcio, appunto, e la musica, con un approccio molto curioso e innovativo: fondere e mischiare gli stemmi delle più grandi squadre di calcio insieme ai loghi di decine e decine di band, dal britpop al post punk all'hip hop, spesso con risultati sorprendenti e piuttosto curiosi. Così nasce Bands FC. Al momento, ne hanno realizzati più di 500, tutti presenti sul sito web ufficiale. Il progetto ha pure ottenuto una mostra alla celebre Royal Albert Hall di Londra. È stato complicatissimo selezionare solo una piccola parte dei loghi, e purtroppo, tocca tralasciarne alcuni parecchio originali, eleganti o più semplicemente ben fatti. Ecco la nostra selezione:
Daft Punk - Paris Saint-Germain FC
Partiamo con uno dei loghi meglio eseguiti in assoluto, una fusione tutta francese, che vede formarsi una coppia vincente, nel vero senso della parola: i Daft Punk, tra i più apprezzati artisti di musica elettronica di sempre, ed il Paris Saint-Germain, decisamente il team più vincente nel calcio francese degli anni più recenti. Il logo, oltre a contenere il simbolo parigino per eccellenza, la Tour Eiffel, ha ricevuto l’aggiunta dei caschi robotici dei due musicisti, un loro marchio di fabbrica.
Joy Division - Juventus FC
Il bianco, il nero e la lettera J sono il punto d’incontro di questo abbinamento. Da un lato, la Juventus, squadra più tifata (e probabilmente più chiacchierata) d’Italia. Dall’altro lato, i leggendari Joy Division, la band storica guidata da Ian Curtis, che nonostante i pochi anni di attività ha segnato per sempre il panorama della musica britannica (e non solo). Logo essenziale ma efficace.
Rolling Stones - AC Milan
Lo dico? Non lo dico? Okay… Chi vi scrive è milanista. Lo so, in questo periodo storico la mia posizione non è molto invidiabile, ma stiamo parlando comunque di un club che vanta una storia clamorosa alle spalle, insomma, un po’ come i Rolling Stones. La band, a cui non servono presentazioni, fu fondata nel 1962, stagione in cui il Milan vinse la sua prima Champions League. In più, tra i pezzi più celebri degli Stones, troviamo “Sympathy for the Devil”. E qual è il simbolo del club? Giusto, un diavolo.
Gorillaz - UC Sampdoria
Il simbolo della squadra genovese contiene la silhouette di un pescatore che cade proprio a pennello con la più grande cartoon-band di sempre: i Gorillaz. Il logo viene adattato per trasformare il pescatore nella sagoma di 2D, il “frontman” della band a cui Damon Albarn presta la voce, precisamente ispirata ai disegni sulla copertina del loro album più famoso, Demon Days. In più, dai colori societari blu-nero-rosso, si passa a quattro colori: rosso, arancione, verde e viola, colori associati sempre nella stessa copertina ad ogni membro della band.
Florence + The Machine - ACF Fiorentina
Il nome già ci dice tutto. Firenze, o Florence per gli anglofoni, è la città, appunto, della Fiorentina. A questo punto, chi è la prima Florence che ci balza in mente? Florence Welch! (amici cinefili, di Florence Pugh magari ne parliamo un’altra volta). In questo logo spicca il simbolo dei triangoli che rappresentano i quattro elementi, utilizzato dalla band come logo ufficiale.
Oasis - Manchester City FC (vecchio logo)
Scelta telefonatissima. I fratelli Gallagher sono super tifosi dei Citizens sin da fanciulli, seguendo le orme del padre Thomas, che scelse di tifare il City per far arrabbiare i suoi fratelli, tutti tifosi dell’altra squadra mancuniana, il Manchester United. Squadra e band sono diventate un simbolo reciproco, tra pezzi della band intonati dai tifosi (e dai giocatori) e bandiere della squadra esposte durante i concerti: praticamente un sodalizio indistruttibile.
Arcade Fire - Chicago Fire FC
Passiamo oltreoceano. Band canadese e team statunitense militante nel MLS, la serie A degli USA. Il logo contiene la copertina dell’album Neon Bible, secondo lavoro della band, i quali colori si adattano splendidamente allo stemma originale. Il club è stato fondato nel 1997, solamente 4 anni prima della band.
Curiosità: l’inno della squadra è opera degli OK Go, band celebre soprattutto per i loro video incredibili e a dir poco creativi.
Pink Floyd - Cambridge FC
Ritorniamo nel vecchio continente, precisamente a nord-est di Londra, nella città di Cambridge, dove diversi anni fa passavano la loro gioventù tre normalissimi ragazzi, conosciuti come David, Syd e Roger, tre nomi che probabilmente accendono più di qualche campanello. Questi tre ragazzi diventeranno in futuro una delle band più influenti della storia della musica: i Pink Floyd. La band, appunto, è decisamente legata alla città di Cambridge, dove si trova l’omonimo team calcistico, al momento militante nella quarta divisione inglese. Il logo della squadra è stato modificato inserendo tre riferimenti alla discografia della band: uno è la silhouette della fabbrica con il suino che vola direttamente dalla copertina dell’album Animals, il secondo è la scritta “Astronomia domine”, tratta appunto dal titolo leggermente modificato della prima traccia dell’album di debutto dei Pink Floyd, The Piper at the Gates of Dawn mentre il terzo è un diamante che ricorda uno dei loro pezzi più famosi, Shine on You Crazy Diamond.
Radiohead - Oxford United FC
Le città universitarie sono ancora al centro dell’attenzione. Questa volta parliamo dei Radiohead. Tutti e cinque i membri della band hanno frequentato la stessa scuola in quel di Oxford, dove hanno iniziato sotto il nome di On a Friday, per poi diventare quelli che oggi conosciamo. Il logo sostituisce ad un toro il simbolo per eccellenza dei Radiohead, l’orso sorridente ideato da Thom Yorke e l’artista Stanley Donwood.
Si dice che Thom e Ed O’Brien (il bassista) siano tifosi invece del Manchester United. I fratelli Gallagher sono avvisati.
Arctic Monkeys - Sheffield Wednesday FC
Altro abbinamento legato alle origini della band in questione, non si può cercare scelta più azzeccata di questa, essendo essi stessi supporters della squadra, il quinto club calcistico professionistico più vecchio d’Inghilterra (con buona pace dei tifosi dello Sheffield United, altro team della città). Alex Turner stesso ha dei plettri ispirati al calciatore Chris Waddle, leggenda dello Sheffield Wednesday. Il logo originale contiene l’immagine di un gufo con l’iscrizione latina “consilio et animis”, che significa “con saggezza e coraggio”. Il logo adattato OVVIAMENTE sostituisce il volatile con una scimmia, mentre la frase originale è la traduzione in latino di “Whatever People Say I am, That’s What I’m Not”, il loro primo album. AH, la scimmia ha degli occhiali. Gli occhiali sinusoidali di AM. Straordinario.
Curiosità: Sheffield deriva da sheaf field, ovvero campo di covoni, infatti nel logo possiamo vedere un ramo con sopra delle foglie che richiamano l’aspetto di piccoli fasci di grano.
Wolf Alice - AS Roma
Penso non ci sia bisogno di introduzioni sulla città eterna, fondata, secondo la leggenda, da Romolo, che fu allevato insieme al fratello Remo da una lupa, ancora oggi simbolo della città e della società della Roma. E quindi, ecco che la scelta cade sui Wolf Alice, band britannica che trae il nome da un racconto all’interno del libro “La camera di sangue” di Angela Carter. In questo racconto si parla esattamente di una bambina allevata dai lupi, con citazioni a Cappuccetto Rosso e ad Alice nel Paese delle Meraviglie. Parallelismi piuttosto forti, che giustificano saldamente l’accoppiata. In più, è nata una collaborazione di beneficenza tra Bands FC e la società romana, per cui sono state messe in vendita magliette e felpe esclusive per raccogliere fondi per diverse associazioni benefiche sparse per il mondo.
Kings of Leon - Olympique Lyonnais
Giochi di assonanze: presenti!
I Kings of Leon, band alternative rock statunitense, essendo tre fratelli ed un cugino, hanno un progetto tutto in famiglia, ambito dal quale deriva anche il loro nome: Leon era il loro nonno paterno. Bands FC ha mescolato loro con lo stemma del Lione, tra i più importanti club francesi. Le iniziali OL sono sostituite dall’acronimo della band e da un fiore che ricorda la copertina del loro secondo album, Aha Shake Heartbreak.
David Bowie - Botafogo
Blackstar. L’ultimo album di Bowie, cupo ed enigmatico, è la chiave di lettura di questa scelta. Il Botafogo è un club calcistico brasiliano che conta numerosi titoli (tra cui 21 scudetti). Lo stemma? Una stella bianca su sfondo nero, praticamente un negativo della copertina di Blackstar. La squadra di Rio De Janeiro ha gusti raffinati.
Franz Ferdinand - FK Sarajevo
Qui si va sulla storia. Ripasso. Vi ricordate tutti l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono Austro-ungherese, che nel giugno del 1914 fu ucciso insieme a sua moglie Sofia da uno sparo del sovversivo Gavrilo Princip? L’episodio definito da ogni libro di storia come “la goccia che fa traboccare il vaso”, per intenderci.
Nel 2001, i futuri Franz Ferdinand videro vincere un trofeo ippico ad un cavallo col nome di “Archduke Ferdinand”. Da lì, ebbero l’idea del nome, apprezzato per il suo suono e l’alliterazione.
Tornando all’aspetto storicistico, la squadra nell’abbinamento è l’FK Sarajevo, città in cui avvenne l’attentato. Sorprendentemente, questa volta sono stati modificati i colori granata del club a favore di uno sfondo nero con scritte ed inserti bianchi ed ocra, a richiamare l’estetica dell’album omonimo della band. Sempre presente il fiordaliso bosniaco, simbolo della nazione.
The Beatles - Villareal CF
Oh, ecco i Fab 4. Vi fermo subito, non parleremo del Liverpool. Parleremo invece di un team che ha le radici sulle rive del Mediterraneo: il Villareal. Il nesso? Il soprannome del club spagnolo: El Submarino Amarillo, nientemeno che The Yellow Submarine. Anche i riferimenti alla band sono più criptici nel logo modificato: le strisce bianche e nere sono una citazione ad Abbey Road, il sole con la corona ricorda Sun King, le piccole fragole Strawberry Fields Forever, mentre le grafiche ai bordi del quadrilatero derivano dalle grafiche di Sgt. Peppers (ringrazio questo utente su Twitter per l’occhio attento).
The Killers - Las Vegas Lights FC
Nevada, USA. La città dell’eccesso e del vizio: Las Vegas, celebre per diverse cose, ma non molto per il giuoco del pallone. Negli anni ci sono state diverse squadre a rappresentare la città, come i Las Vegas Quicksilvers, attivi solo tra il 1976 e il 1978, ed i Las Vegas Seagulls, team che ha militato nell’American Soccer League per un solo anno, nel 1979 (come se non bastasse, l’allenatore era italiano e non sapeva parlare inglese, che poi venne sostituito nel suo ruolo da un centrocampista della squadra). Finalmente, nel 2017 si è mosso qualcosa, ed è nata un nuovo club che tuttora milita nella USL Championship (inferiore alla MLS). L’estetica neon fa da padrona nei colori societari, comunicando immediatamente l’eccentricità del luogo. Luogo che tra l’altro vanta di aver dato nascita ad una delle band alternative rock più importanti di questo secolo: I Killers. La band fu fondata nel 2001, come ben possiamo vedere nello stemma adattato, che ricorda quasi il portachiavi di un elegante hotel. Premio sobrietà.
The Libertines - Queens Park Rangers FC (QPR)
Forse l’unico caso in cui l’immagine della band surclassa quasi completamente la squadra citata. Rimanendo in tema di band indie ormai nella storia, i Libertines rientrano ampiamente in questa breve definizione. Il frontman Pete Doherty è tifoso del QPR, società londinese militante in Championship e proveniente dallo stesso quartiere di Chelsea e Fulham. Sì, a Londra c’è una discreta concorrenza. Il logo originale è un raffinato tondo bianco-blu con l’acronimo, il nome intero e l’anno di fondazione della squadra. Come prima anticipato, questa immagine viene completamente stravolta, o meglio, rimpicciolita. Il nuovo stemma è uno scudetto rossonero che ricalca le caratteristiche della giacca militare rossa indossata dalla band, tipica delle guardie reali inglesi. Aguzzando la vista, ci si accorge che il simbolo originale è traslato nei quattro “bottoni” della giacca.
The Strokes - Stoke City FC (vecchio logo)
Tra i miei preferiti della lista, la fusione avviene tra un vecchio stemma dello Stoke City, team proveniente dalla contea dello Staffordshire, e tra gli Strokes, eccezionale band Newyorkese. Cadono subito all’occhio due elementi, che ricordano decisamente la Grande Mela: una è la celeberrima statua della libertà, che sostituisce la “bottle kiln”, costruzione industriale tipica della città di Stoke-on-Trent, mentre l’altro è un bagel, panino molto amato a New York (che a me sembra un pretzel, ma forse sono un po’ troppo europeo), al posto dello “Staffordshire knot”, simbolo della contea.
The 1975 - Hannover 96
Il rosa pesca è senz’altro uno dei colori più rappresentativi dei 1975, o almeno di una certa fase artistica, con l’album del 2016, aspettate che prendo fiato “I like it when you sleep, for you are so beautiful yet so unaware of it”. L’abbinamento non ha ragioni particolari, se non per questioni stilistiche, visto che l’Hannover, squadra di club tedesca, ha il numero 96 (che deriva dall’anno di fondazione della società) campeggiante nello stemma. Questo numero è stato sostituito dal nome della band, inserendo il precedentemente citato rosa pesca che colora il tutto. I 1975 hanno stile, non dimentichiamocelo.
Beach House - Brigg Town FC
Qui ci addentriamo in una nicchia calcistica, ma il logo era troppo bello per essere ignorato. Il Brigg Town è la squadra della città di Brigg, paesino inglese di soli 5.000 abitanti. Militano nel campionato semi-professionistico Northern Counties East League Division One, ed essendo stata fondata nel 1864, la società è tra le più longeve nel calcio mondiale. Il loro stemma è uno scudetto bianconero che oltre a nome e data di fondazione, contiene un cerchio nel cui interno ci sono due zebre accompagnate dalla dicitura Zebras, soprannome del team (salutiamo gli amici juventini). La band scelta per il collegamento sono i Beach House, duo dream pop proveniente da Baltimora, che hanno nel repertorio un pezzo dal nome Zebra, prima traccia dell’album Teen Dream (2010), che in copertina ha un disegno astratto che si ispira alle zebre, alla loro forma ed alla loro striatura. Lo stemma nuovo, che sostituisce scacchi ondulati ed ipnotici alle linee dritte originali, ci mostra una zebra rosa ed una gialla. BENE.
Per vedere tutti gli stemmi creati da Bands FC, visita il loro sito ufficiale.