Quest’anno ho avuto la geniale, ma non troppo, idea di leggere tutto ciò che ha scritto Charles Bukowski. E per tutto intendo qualsiasi raccolta di racconti ormai dimenticata e fuori catalogo, novelle non tradotte, insomma: qualsiasi cosa sia reperibile online tra Amazon, Ebay e altri metodi non proprio legali. Il tutto è iniziato durante il periodo del lockdown, quando mi è capitata tra le mani una copia di Factotum, acquistata mesi prima quasi per caso, dopo che un ragazzo con cui ero finita a parlare di libri al quarto rosso mi aveva detto di sentire diverse connessioni tra la sua vita e quella del buon Charles (e, avendo conosciuto un po’ meglio entrambi, direi che il ragazzo al quarto rosso aveva anche ragione).
Ad agosto inoltrato, purtroppo, non ho ancora portato a termine la mia impresa (anche se ci sono comunque abbastanza vicina). Nel frattempo sono venuta a conoscenza del fatto che questo 2020 rappresenta, per caso, anche il centesimo anniversario dalla nascita dello scrittore che ho imparato ad amare. Un personaggio fantastico, un compagno d'avventure e di serate silenziose dedite alla lettura. Lui, un amante della musica classica, più volte ha affermato nel corso dei suoi racconti autobiografici di riuscire a scrivere solo con una buona dose di alcol e con la giusta colonna sonora: Mozart, Mahler e Wagner tra i suoi preferiti. E amante del casino: a settant'anni suonati racconta di esser stato ad un live dei Rolling Stones (l'episodio è narrato in Come azzeccare i cavalli vincenti), circondato da ragazzini che non si sanno ubriacare, fumano e urlano troppo. Mick Jagger? Bravino, ma il professionista vero sul palco è sicuramente Bill Wyman.
Quale altra occasione migliore per scovare qualche cicca musicale a riguardo.
Lucio Bukowski
Classe 1983, Lucio Bukowski è un rapper francese, esponente della scuola di Lione, che difende l'importanza delle parole. Un giovane cantautore che ha deciso di prendere il prestito il nome di Bukowski: padre adottivo, uomo di strada, abile e tagliente con le parole, sitentico, sporco, drogato ubriacone, uno della strada, quando in strada c'erano i poeti e non i rapper. Un nome, una dichiarazione di stile violentissima.

Bukowski - Modest Mouse
Woke up this morning and it seemed to me,
that every night turns out to be
a little more like Bukowski.
Uno dei omaggi più belli a Charles Bukowski ci arriva dalla band indie-rock americana Modest Mouse, un'istituzione musicale tra Pixies e Built To Spill che in Italia che abbiamo considerato poco. I riferimenti letterari di questa band non sono pochi (a partire dal loro nome, che è in realtà una citazione da un racconto di Virginia Woolf), e in questo brano, chiamato semplicemente Bukowski, si ritrova il rapporto estramemente conflittuale che si ha con il personaggio di Charles e del suo alterego Henry Chinaski. Il protagonista si sente un po' come lui, e si chiede se vuole essere un tale coglione.

Auff! - Management
Anche tu Bukowski dimmi la verità - di quella birra non ne hai bevuta la metà!
Quel ragazzo che mi ha portata a leggere Bukowski, oltre ad essere uno spacciatore di vino rosso e anedotti di Buk, una sera se n'è saltato fuori anche con un brano dei Management, uno di quelli che, incredibilmente, era sfuggito a ogni "canzoni su Bukowski" e similari che digitato su Google per trovare ispirazione per questo articolo. Un brano sottovalutato di un gruppo che, tra un cambio di formazione e uno scivolone, ho amato a ogni Mi Ami e a ogni festa della birra in cui sono capitata.
Un brano triste, quasi dimenticato, che eppure continua a vivere anche grazie alla trasmissione radiofonica de La Zanzara.

Massimo Volume - Sfogliando l'amore è un cane che viene dall'inferno
Prima di Bukowski, uno dei miei più grandi amori letterari è stato sicuramente anche Emidio Clementi, voce dei Massimo Volume, che con il suo realismo sporco e quel capolavoro de L'amante imperfetto, mi aveva fatto compagnia in serate parecchie tristi e, inconsapevolmente, preparato a questo nuovo periodo più variopinto, ironicamente senza speranza, e decisamente alcolico in compagnia di Charles Bukowski. Mi ha sorpreso sapere che i due autori sono connessi in questo brano, che prende il titolo da una delle più famose raccolte di poesie dell'autore americano. Quanto amore, così sporco, tutto insieme.

Vinicio Capossela – Bardamu
Per quanto scura
La notte è passata
E non lascia che schiuma
Di birra slavata
Niente canzoni d'amore è una raccolta di racconti di Bukowski, di quelle sue sporche, ironiche, senza speranza. Vinicio Capossela, come me, sembra esser stato affascinato da questo fatalismo non-sense, tanto da cantare nel ritornello di Bardamu proprio il titolo di quel libro Niente canzoni d'amore. Si sarebbero piaciuti molto, questi due.

BONUS: You are not Charles Bukowski - Harry Jay Robinson
