29 ottobre 2020

10 artisti della scena underground per 10 quartieri di Milano

La quarantena a Milano per certi versi è stata anche bella: tutti chiusi in casa con il mondo fermo là fuori, le dirette su Instagram tutto il giorno, la musica che continua a uscire nonostante tutto. Ho passato tutto il lockdown in un appartamento, continuando per due mesi a vestirmi ogni volta che mi alzavo dal letto come se dovessi uscire di casa, per poi finire ad addentrarmi nei meandri di internet, tra un live da casa e l'altro. Rimpiango un po' tutta quella placidità.
Ora che è quasi tutto finito, dita incrociate, e sono ricominciate le cene dove si porta il vino del supermercato, i concertini in casa, ma con gli amici e non davanti a un iPhone, ho passato qualche giorno a tracciare una sorta di mappa immaginaria di Milano identificando dieci quartieri per dieci artisti che lì vivono o ci bazzicano, e ho chiesto loro dove si sentono effettivamente a casa.

Il Conte Biagio - Affori FN

Se mai, per chissà quale motivo, vi trovaste nel quartiere di Affori, tra aeree residenziali, viuzze e binari ovunque, potreste incappare nelle ore più disparate nel Conte Biagio, cantautore con gli occhiali tondi e quell'abilità tutta sua di fare canzoni tristissime, spacciandole per canzoni allegre, come quando ci canta de la sua depressione, o di quando incrocia gli sguardi delle ragazze in Piazza Bellini a Napoli.

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I Tristi - Dergano

Quella di Simone de I Tristi, è anche la storia del bedroom studio. E se vi capitasse di incrociare Simone da Mamusca, un bar pieno di matrioske e libri in via Davanzati, vi racconterà di quell'iperattività che riempie il suo studio incastrato in un monolocale in zona Dergano a Milano, in una produzione continua di pezzi e video realizzati spesso col telefono nel migliore dei mondi lo-fi, un'urgenza e un'entusiasmo che coinvolge il suo progetto e chi collabora con lui, e non coglie le regole e le scadenze che tentano di soddisfare l'algoritmo di Spotify.
Punk vero.

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Francesco Bianconi (Isola)

"Più baustelliano dell’Isola a Milano non c’è niente. E’ il mio quartiere. Partite da lì, quindi, che magari mi incontrate al parchetto. Attenzione che mordo, però" diceva Francesco Bianconi in una vecchia intervista. E mai come in questo periodo dalle vibes apocalittiche il consiglio è quello di lasciarsi trasportare dal pessimismo cosmico del nuovo album solista del leader dei Baustelle, Forever, camminando tra i vicoli e le stradine dell'ex quartiere popolare, tra i banchetti del book crossing e i baretti aperti fino a tardi.

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I miei migliori complimenti - Rocket (Porta Genova)

Per i più intimi, Walter. E per chi non sa di cosa sto parlando, probabilmente avrete notato una presenza fissa sulle scale esterne del Rocket, celebre discoteca vicino alla stazione di Porta Genova, capelli lunghi e una collezione invidiabile di giacche eccentriche: ecco, lui è I miei migliori complimenti. Ha di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo Another Summer, che lui riassume così:

Ho sprecato un’altra estate. Ho dormito sul ponte di una nave per terra. Mi sono innamorato della ragazza più dolce dei Navigli. Ho bevuto vino bianco e mangiato scampi. Sono anche andato a ballare una sera. Poi hanno richiuso le discoteche. Mi ero divertito. Ho speso 274,58 € di ecooltra. Bentornati a Milano.

In ogni caso, se avete notizie di lui, ora che il Rocket è chiuso, scriveteci.

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Kublai - Hop (Rotonda della Besana)

Ho incontrato Teo, questo il nome di Kublai, quando è in borghese, una volta in un bar gestito da cinesi in zona Cenisio, abbiamo parlato di musica, omicidi, e abbiamo bevuto qualcosa come tre birre, e fuori c'era ancora la luce del sole. Dopo un po', se avrete la fortuna di immergervi in uno dei progetti musicali più interessanti di questa lista, scoprirete il mondo parallelo di Kublai, erede di Gengis Khan, morto suicida a causa della solitudine imperante nel suo sontuoso palazzo, pieno di gelosa ammirazione per il suo unico amico Marco Polo, che al contrario suo è sempre in giro per il mondo. Il sontuoso palazzo di Teo è la birreria Hop, vicino la Rotonda della Besana a Milano, dove è presenza fissa.  Sta per uscire il suo primo disco.

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Bounce Back - Lambrate

Per i Bounce Back, duo della provincia di Milano che di recente ha pubblicato un nuovo singolo dal titolo Freedom March, una sorta di presa di posizione in opposione alla scena indie-pop con testi in italiano, imperante e vastissima. Loro si rifugiano e mascherano nella lingua inglese e, ossimoricamente, non hanno paura di fare un gran casino. A loro dire, tutto è partito dal quartiere di Lambrate, in una di quelle serate di quasi-estate dove tutto può succedere, un'idea folle durante un aperitivo a maggio dell'anno scorso.

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The Blind Monkeys - Cafè Popolare (via Cesare Cesariano 6)

E, a proposito di gruppi che non hanno paura di non essere pop, loro sono i The Blind Monkeys (reduci dalla pubblicazione del loro disco d'esordio dal titolo Argini) e in qualche modo vivono al Cafè Popolare di via Cesare Cesariano 6, con Gianni dietro al bancone che è un po' uno di quei personaggi mitologici, di quelli che chiami a ogni ora e in un minuto riescono ad organizzarti una serata, di quelle che sembra di essere fuori dal tempo: solo musica e compagnia. Ogni band dovrebbe avere un Gianni a cui fare riferimento.

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Lauriola - Le Scimmie (via Ascanio Sforza)

Sono andata a scovare anche Lauriola, musicista eclettico e con molta strada alle spalle, circa trent'anni a suonare in giro, un terzo disco da solista (Canzoni scritte sui muri) pubblicato da pochissimo, e quel viversi Milano come chi non ha mai sentito casa nessun altro luogo se non questa strana città che cambia velocemente e chiude e apre nuovi spazi in cui sentirsi i benvenuti. Come è stato per Le Scimmie, chiuso nel 2015 e lasciando una fila di nostalgici all'ingresso, tra cui lo stesso Lauriola che quello spazio scavato in via Ascanio Sforza ci aveva suonato più volte.

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BAIS - Trattoria dalla Lina Orsolina (Porta Ticinese)

Bais, che su Milano ha scritto anche un brano, è un cantautore di cui probabilmente sentiremo molto parlare. Sta per pubblicare per Sugar Music il suo primo EP dal titolo Apnea, di un pop immersivo che ci porta direttamente in un altro mondo, sommerso. Lui invece, si sente a casa alla Trattoria della Lina Orsolina, in Ticinese 

perché lei e il suo bar sono magici e quando sono li mi sembra di essere in una bolla spazio-temporale. Poi li ci ho fatto una festina per il lancio del mio primo singolo “Milano” quindi c’è anche una componente romantica.

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Dente - Le cose che contano (Stazione Centrale)

Concludiamo questo atipico itinerario milanese, ripescando un brano di Dente, quando a contare non era solo Myss Keta. Nel video di Le cose che contano, una passaggiata tra la zona di via Fabio Filzi e la Stazione Centrale, strani personaggi e quella malinconia, straziante perchè non c'eravamo abituati ad avere tanti cantautori tristi qualche anno fa. Da rifare, di mattina presto quando non c'è nessuno per strada e si ha voglia di recuperare vecchi dischi di dieci anni fa.

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