22 maggio 2019

Qualche scatto dei Foals (sudati) al Fabrique

In concomitanza con il concerto dei Catfish and the Bottlemen di cui abbiamo parlato ieri, nella stessa sera al Fabrique sono arrivati con le loro palme e un nuovo disco più che acclamato i Foals, band sicuramente più affermata dei cugini Gallesi.
Ma nonostante questo, anche loro si sono esibiti in una data che non è andata in sold-out, forse proprio per questo conflitto di date. Da persona abbastanza (se si può dire) “profana” per quanto riguarda entrambe le band, non vorrei essermi assolutamente trovato nella situazione di dover scegliere tra i due. Comunque, tra le due fazioni, io nel rione vicino a Linate, ed è stata una gran figata. A partire dall’opening, affidato a quel power trio di pazzi furiosi che sono gli Yak, l’ambiente si scalda, a suon di fuzz e quel tocco di psichedelia che non fa mai male. In ogni caso, un supporto che spacca e scalda la padella al punto giusto.

Da lì, con un ritardo di mezz’ora e una presunta apparizione durante nel cambio palco da parte di Philippakis, si è evoluto qualcosa di inaspettato. Parlando con amici, mi ero preparato a un concerto energico, dal quale non puoi che rimanere entusiasta. E quanto è vero che all fine anche Berlusconi prima o poi tornerà, così è stato. Del ritardo se ne sono dimenticati subito tutti con il riff iniziale di On The Luna, apri-pista tra le canzoni dell’ultimo album Everything not saved will be lost Part 1, il quale ha portato con sé un grande entusiasmo sulla resa nei live.

Prossimi concerti di Foals

Si balla tanto, per alcuni forse troppo, ma quello a cui “l’altra parte di Milano” ha assistito in questo giovedì sera è qualcosa di formidabile, energico, musicalmente perfetto a livello di performance e sonorità. Un’ora e quaranta di suoni, pochissime parole spese solo da Yannis Philippakis, una serata tutta dedicata a far ballare ed emozionare i presenti. Partendo dalle nuove bombe appena pubblicate, a quelle che ormai sono pietre miliari della loro carriera come la conclusiva Two Steps, Twice (e dimmi te se non si deve pogare), l’unica cosa che penso è che non vedo l’ora di risentirli.

Piccola avvertenza per chi legge: se andrete a sentirli per la prima volta, vestitevi molto leggeri.
Si salta un sacco.

Si ringrazia Oriana Spadaro per averci prestato queste bellissime foto.