01 giugno 2023

Lewis Capaldi al Forum di Milano: se non esistesse dovrebbero inventarlo

Se non esistesse dovrebbero inventarlo. Ne abbiamo bisogno, che ti piaccia la sua musica o meno. Lui è, e rimarrà, uno dei migliori cantanti nella storia del pop post 2010. Lewis Capaldi al Forum di Milano lo ha dimostrato egregiamente.

Il termine pop significa "popolare" o più banalmente "di tutti". Quando i Beatles iniziarono a suonare, la loro musica non veniva definita rock bensì pop e quindi di chiunque. Dagli anni sessanta ad oggi questo termine ha sempre di più cambiato veste e, per chi vuole fare il radical chic del cazzo, ha preso ancora di più un significato negativo. Io, personalmente, non mi ritengo un amante del pop ma al Mediolanum Forum mi sono ricreduto ascoltando proprio lui. Scozzesi del genere non solo dobbiamo amarli, ma anche preservarli.

In carriera due soli album, eppure tutti e due con un successo incredibile. Il primo, Divinely Uninspired to a Hellish Extent, al primo posto delle classifiche inglesi e di tutto il mondo, e da poco il secondo ovvero Broken by Desire to Be Heavenly Sent, che ancora lo ha portato in vetta alle charts con, di nuovo, concerti sold-out ovunque. Lui non se lo spiega, ma ringrazia il suo pubblico ricambiando l'amore che quest'ultimo prova per lui, dandolo indietro mille volte più forte.

Per questo il Forum di Milano è totalmente pieno, dagli spalti fino al parterre. Tutti sono lì per sentire non solo i grandi pezzi come Someone You Loved o Wish You The Best, ma anche e soprattutto per vedere in carne ed ossa uno dei personaggi più chiacchierati e citati in questo momento. Capaldi è sincero, dietro e davanti le quinte, non nasconde i tic (e i tac) della sua sindrome e la sfrutta per essere ancora più forte e coraggioso che mai.

In un'ora e venti di concerto la musica non è la sola protagonista, ma anche il suo stesso personaggio da scozzese easy-going com'è. Infatti scherza, intrattiene il pubblico, ironizza sulla morte (nel caso specifico, sulla zia morta a cui ha dedicato Before You Go), va ad acchiappare tutti gli oggetti che gli lanciano, tra cui un reggiseno con dediche (e cazzi disegnati) che prontamente indossa esclamando "è della mia taglia".

Lewis Capaldi al Forum di Milano è oggettivamente bravo, con una voce che non l'ha abbandonato minimamente per tutta la durata del live. Ma non è tutto. Questo ragazzo è sincero, anche su un palco importante come questo. Con così tante persone lui è semplice, genuino nei suoi atteggiamenti e nei suoi discorsi. Non porta una maschera come molti, non imbastisce uno show super figo. La semplicità è il miglior messaggio che direttamente arriva, attraverso il modo e in questo caso attraverso anche la musica.

Concerti del genere devono essere vissuti in prima persona, dal vivo e non attraverso un filtro tecnologico. Cantanti del genere sono l'emblema dell'odierno lato positivo del pop, della musica di tutti. Lewis Capaldi è tra quelli e, dopo stasera, per fortuna l'ho realizzato anche io.

Si ringrazia Emanuele Tixi Palmieri per gli scatti del live.