Festival, io sento questa musica, che ci prende l'anima. Festival, sei tu la mia felicità, la mia notte magica.
Potrebbe essere una poesia di Ungaretti e invece è una canzone di Paola e Chiara, che nel lontano 2002 inneggiavano al lasciarsi andare, divertirsi e abbandonarsi alla meravigliosa vita che spesso non ci accorgiamo di vivere, in quella che appare una celebrazione della musica e dell'amore incondizionato. Dopotutto il leitmotiv delle due sorelle più famose di Italia, per quanto faccia impressione anche all'autore di questo articolo, è sempre stato molto in linea con quello di una generazione di indie kids che più di 20 anni dopo aspetta regolarmente la fine di Maggio per partecipare ad uno degli eventi più attesi sulla scena musicale italiana, il MI AMI.
Lo scenario è sempre lo stesso, ossia presso il Circolo Magnolia all’Idroscalo di Milano, e nei tre giorni di “festival della musica bella e dei baci” abbiamo avuto modo di seguire ed innamorarci di un’ampia ventaglio di artisti in quello che si è rivelato essere anche quest’anno una vera figata all’insegna della musica e dello stare insieme.
Il primo giorno avremmo voluto arrivare con la macchina gialla degli Ex-Otago, abbiamo scoperto che Lil Kvneki è il Julian Casablancas italiano (con il dovuto rispetto, s'intende), siamo tornati ai tempi del liceo con l'Officina della Camomilla, abbiamo pensato "che cariniiiii" vedendo salire sul palco Drast e Ariete e avremmo voluto fare parte della Lovegang126 per divertirci sul palco con una birretta in mano e un gruppo di amici al nostro fianco. E poi i Verdena hanno spazzato via tutto con la loro energia.
Il secondo giorno avremmo voluto dare la cittadinanza onoraria a Miles Kane quando lo abbiamo visto duettare sul palco con Angelica una cover di Lucio Battisti, avremmo voluto rubare gli stivali argentati Maria Antonietta, siamo rimasti incantati con Emma Nolde, siamo tornati ad avere fiducia nel cantautorato con Fulminacci e Dente, ci siamo abbracciati ascoltando Mecna e abbiamo ballato sotto la pioggia con Popa.
Arrivati al terzo giorno abbiamo definitivamente perso ogni briciolo di energia rimasta ballando durante il set di Cosmo, ci siamo un po’ commossi riascoltando dopo tanto tempo Vasco Brondi e le sue Luci e a ricordare i tempi di Completamente con Tommaso Paradiso e i Baustelle; con Colombre abbiamo visto il Realismo magico in Adriatico e Levante si è confermata una regina.
È stato molto bello e non vediamo l’ora di rivederci l’anno prossimo. E chissà che non ritroveremo su uno di palchi proprio Paola e Chiara.