21 ottobre 2022

Post-punk ed elettronica: gli Editors conquistano il Fabrique di Milano

L'intento del nuovo album EBM era quello di far scatenare il pubblico e portare i live su un livello ancor più "fisico" di quanto non sia sempre stato. Beh, l'obiettivo è stato centrato.

Una band come gli Editors, scuola post-punk, non ha bisogno di particolari scenografie per esprimersi. Tendone nero alle spalle, led a profusione e i due dj Elliot Williams e Benjamin Power in seconda fila ma su livello rialzato. Un po' come due generali in guerra, che dirigono magistralmente dalle retrovie tutto il putiferio che accade davanti a loro. E poi lui, il membro come al solito più atteso. Lo spirito indemoniato di Tom Smith si aggira per quasi due ore sul palco del Fabrique e si materializza periodicamente. A volte si incarna al piano, altre alla chitarra elettrica, altre al solo microfono e altre ancora si manifesta sottoforma di un vivacissimo fuoco fatuo, che si contorce e ammicca al pubblico per ammaliarlo e poi soddisfarlo.

Massiccio lo spazio lasciato ai sintetizzatori, come d'altronde ci si doveva aspettare visto l'ultimo album e le premesse con cui Blank Mass è stato sapientemente introdotto in formazione. Una bolgia, a tutti gli effetti.

Per quanto riguarda la scaletta, ormai la scelta dei classici 20 brani da setlist immaginiamo sia davvero ardua. Invidiabile il modo in cui nuovi e vecchi brani sono stati miscelati senza mai far scendere la tensione tra band e pubblico. L'inizio è come logico aspettarsi dedicato quasi interamente a EBM: Heart Attack, Strawberry Lemonade, Karma Climb e Picturesque creano la giusta atmosfera, spezzate 2 a 2 da Bones, uno dei pezzi per i nostalgici fan di vecchia data: da sempre una delle pietre miliari della band. Il resto del concerto è letteralmente una festa, in cui si sottolineano i brani All The Kings e No Harm in cui il ruolo dei due dj in formazione è centrale, e la versione acustica di Nothing, con Smith abbracciato alla chitarra e le luci soffuse. Gran finale composto dai 3 brani più iconici della band: An End Has A Start, Munich e Papillon.

Che serata. Stasera tutti a Bologna, provare per credere. E nell'attesa potete rivivere il live di ieri attraverso i bellissimi scatti di Renato Anelli.