19 maggio 2019

Resoconto in analogico dal backstage del Concertone del Primo Maggio 2019

Il backstage del Concertone è un mondo a parte, un ecosistema a sé, un brulichio di giornalisti, speaker, fotografi, creativi che fanno quello che non si dovrebbe fare durante la Festa dei Lavoratori, ma lo fanno comunque con piacere, quel piacere di chi ha la fortuna di aver unito - almeno in buona parte dei casi - le proprie passioni a ciò che li aiuta a campare.

Questo macro-mondo sul retro del palco è sempre un gran fermento, fra artisti che vanno e vengono per photocall ed interviste, responsabili degli uffici stampa che impazziscono assieme agli inviati delle varie testate, radio, webzine, desiderosi di portarsi a casa qualche contenuto, gli sponsor, i vari addetti ai lavori, la SIAE che non può mancare, persino il catering che fino a tardi offre fave e pecorino, vino e porchetta. Una pacchia.
Quest’anno ci ha pensato il tempo a rovinarci un po’ la festa, nel backstage le zone coperte sono limitate, perciò il raggio d’azione si restringe notevolmente e tanta pioggia significa: interviste frettolose, artisti ed inviati infreddoliti e fuggi fuggi generale.
Nonostante le condizioni meteo avverse e la frustrazione di un’organizzazione che non è più ben oliata bensì arrugginita dopo le prime gocce d’acqua, anche quest’anno l’area stampa ci ha regalato un po’ di emozioni.
Alla fine un fugace saluto dagli artisti siamo riusciti a strapparlo: chi con la propria fidanzata, chi emozionato per la prima apparizione televisiva, chi si abbraccia con un altro artista, ripensando a quando insieme suonavano davanti a 100 persone, chi si gode un po’ di vinello rosso perché tanto ormai l’ansia da prestazione non ce l’ha più da anni.

Vedere la nuova leva (e non) della musica indipendente e pop italiana su un palco così grande, in diretta nazionale fa emozionare anche gente tipo me, che la chitarra non l’ha mai imparata a suonare manco per sbaglio, ma che praticamente tutti questi artisti li ha visti dagli inizi. E allora ci sta anche farsi prestare per 10 minuti scarsi il pass da chi può accedere all’area palco, arrivare alle spalle dei conduttori ed avere il groppo in gola per quella fiumana di gente che ascolta, canta e balla, e scattare senza pensarci un attimo.

Foto e articolo a cura della nostra inviata speciale Beatrice Mannelli di Le Indiegeste, in onda ogni mercoledì su Radioluiss!