03 aprile 2023

Resoconto di una serata al BIKO di Milano: Italia 90

Varcata la porta del BIKO, si attraversa un corridoio stretto. I muri tappezzati di locandine mostrano i volti degli artisti che hanno suonato nel circolo. Alla sinistra della sala col palco c’è una stanza più piccola, arredata con un tavolino e qualche poltrona. Sul banchetto, accanto alle t-shirt con la scritta Italia Ninety, un bicchiere vuoto e qualche copia di Human Living Treasure, c’è un libro sgualcito in lingua inglese: The Left Hand of Darkness di Ursula K. Le Guin. Il romanzo di fantascienza del 1969 è una delle principali ispirazioni dei quattro membri degli Italia 90 che, seduti dietro il tavolino, fanno i commessi e salutano i fan.

Il pubblico si distribuisce un po’ ovunque e copre tutte le età. Nonostante sia la sesta e ultima data italiana, c’è anche chi arriva dall’hinterland milanese. Tre ragazzi ventenni impazienti di ascoltare gli Italia 90, forse la band inglese post-punk esordiente più interessante di questo inizio 2023. Quando parte il ticchettio di batteria di Cut si inizia a dondolare a ritmo, Les Miserable girovaga per il palco e prende la carica. I disegni sui muri creano un contrasto straniante: una band inglese con un nome italiano che suona in un circolo a tema afro. Andrew O’Hagan avrebbe potuto inserirlo nel suo Effimeri (Mayflies 2020), con i suoi protagonisti scozzesi al posto dei nostri ovviamente: Noodles, il più riflessivo e letterario, Tully, il più scalmanato e Tibbs, l’infervorato per la politica.

La scaletta segue l’ordine dell’album, passando da Leisure Activites a Magdalene, quest’ultima in una versione più ruvida e ancora più convincente di quella in studio. Il momento topico del concerto è l’accoppiata New Factory e Tales From Beyond, due brani movimentati che riportano le lancette indietro al 1980, a quel post-punk arrabbiato. I nostri tre protagonisti non sono a Manchester, ma si comportano come se lo fossero: ognuno segue la propria parte e tra di loro c’è il Tully che finisce addirittura quasi disteso sopra al palco. Harmony e Competition chiudono i cinquanta minuti di concerto ed è un peccato che manchino all’appello due brani come Golgotha e Does He Dream?. Tuttavia, l’energia è stata tale che la maggior parte della gente se ne va soddisfatta, mentre Les Miserable e il resto della band tornano dietro al banchetto ancora per una mezz'oretta. Qualche vendita dell’ultimo minuto e un saluto ai fan. Tra questi non ci sono i tre ragazzi dell’hinterland: loro sì, sono rimasti un po’ delusi. Il più riflessivo dei tre, il Noodles della situazione, pensa che fosse inevitabile e dà la colpa alle troppe poche canzoni pubblicate dalla band.

Nel frattempo, gli Italia 90 sono usciti dal BIKO e probabilmente sono già in viaggio vero la prossima tappa europea. Sul tavolino è rimasto solo The Left Hand of Darkness. Nel mondo letterario di O’Hagan di sicuro Tibbs l’avrebbe rubato e se lo sarebbe portato a casa come una sorta di risarcimento. Ma qui siamo a Milano e il terzo ragazzo del gruppo dell’hinterland milanese non è certo il tipo da fare certe cose.

Si ringrazia Emanuele Tixi Palmieri per gli scatti del live.