Fake It Flowers beabadoobee
8.0

"I sit at home, cry to Pavements

I wish i was Stephen Malkmus"

Probabilmente la maggior parte del mondo è venuta a conoscenza di beabadoobee senza veramente sapere chi fosse grazie alla sua canzone death bed (coffe for your head) campionata e colonna sonora di mille Tik Tok. Io essendo mezza boomer l'ho scoperta mentre ero in uno dei miei periodi fissa con un altra band, i Pavement. Spulciando il web per notizie sul frontman della band, Stephen Malkmus, sono incappata sulla sua canzone I Wish i Was Stephen Malkmus, e l'ho subito cominciata ad ascoltare ossessivamente.

ionicons-v5-c

Bea Kristi è nata nelle Filippine e cresciuta a Londra, dove ha cominciato a registrare musica nel 2017, a 20 anni. La sua estetica lo-fi e i testi intimisti l'hanno fatta spiccare e nonostante avesse una manciata di canzoni pubblicate c'era molto hype per il suo primo disco, Fake It Flowers, uscito lo scorso 16 ottobre, anche grazie alla nomination ai BRIT Awards 2020 per il Rising Star Award e la performance del primo singolo del disco, Care, per BBC Sound Of.

I don’t want your sympathy I guess I’ve had it rough, but you don’t really care!

Care, il primo singolo e canzone d'apertura del disco, è dove Bea affronta il suo passato; in qualche modo è un po' un manifesto di un lavoro dove la giovane cantautrice esprime le sue emozioni e il suo vissuto a mo' di diario e dove in qualche modo tutt* possiamo rivederci. In un'intervista a Genius l'artista confessa come la canzone sia per tutte le persone che le stanno vicino; un modo per cercare di far sentire la propria voce e cercare comprensione ma non commiserazione.

beabadoobee

Non avrei mai pensato di realizzare il primo video per il mio album d’esordio durante una pandemia! Sono stata molto fortunata ad essermi ritrovata bloccata in casa con i ragazzi di bedroom, perché alla fine questo è uno dei video più reali e personali che abbia mai girato. Sono felicissima di poterlo finalmente condividere con voi!

Le vibes anni '90 accompagnano tutto il lavoro e in particolare modo il video di Care, che è stato girato durante la pandemia, assieme ai suoi collaboratori bedroom.

ionicons-v5-c

Con la traccia Worth It si parla di relazioni amicizia/amore che non si sa appunto quanto siano worth it. Dye It Red si apre con la line stupenda "Kiss my ass, you don't know jack", e nonostante l'atmosfera apparentemente spensierata, la canzone parla di temi molto più seri; una relazione abusiva, dove la ragazza viene ignorata e controllata, ma arriva a un turning point ("And maybe it's time to change my ways, But that doesn't include you") e come gesto simbolico di emancipazione decide di tagliasi e tingersi i capelli di rosso, se ne ha voglia, districandosi dal pattern di controllo del compagno.

Dopo lo sfogo di Dye It Red c'è un piccolo intermezzo acustico di un minuto e mezzo, che ricorda un po' una ninna nanna. Back To Mars è una canzone nostalgica, che trasporta nella parte dell'album più dark e personale; infatti la traccia seguente Charlie Brown è uno dei passaggi più intimi per Bea, che parla del suo passato di autolesionismo. Lì dove c'erano delle ferite, ora ci sono tatuate delle strip del fumetto di Charlie Brown, che, secondo quanto dichiarato a The Fader le servono a ricordarsi del momento positivo che sta passando.

Troviamo poi Emo Song, che torna ad atmosfere sempre personali ma questa volta più dreamy. Si riprendono i temi di Care ma con meno rabbia e più tristezza. Un cambio che si sente anche nella traccia successiva, Sorry, accentuata anche dagli archi che si mischiano però a un crescendo di chitarre distorte. Nell'intervista data a Apple Music su Fake It Flowers, Bea parla di alcuni suoi amici la cui vita è stata rovinata dalla droga durante la sua adolescenza.

I never wanna think twice
With what could've been your life

Se Further Away è una ballad sull'accettarsi e distanziarsi dai commenti più negativi, Horen Sarrison è la prima vera love song del disco, dedicata al ragazzo di beabadoobee, il regista Soren Harrison. Una canzone dolcissima, accentuata dalla voce di Bea qui mielosa e mai graffiante.

You are the smell of pavement after the rain
You are the last empty seat on a train
And I'm convinced you're from outer space

ionicons-v5-c

How Was Your Day ricorda le atmosfere di Back to Mars, quelle di una nota vocale registrata specificamente per una persona; sembra quasi di invadere lo spazio tra Bea e il destinatario della canzone ascoltandola, ma è uno dei momenti migliori del disco, comprese le imperfezioni e i piccoli errori. Anche il video sembra pieno di momenti rubati e per questo estremamente reali.

ionicons-v5-c

Per la chiusura del disco si tornano a suoni più aggressivi con Together e Yoshimi, Forest, Magdalene. In particolare l'ultima è una canzone positiva per chiudere l'album in bellezza. Bea ha detto che il titolo è riferito ai nomi che vorrebbe dare ai suoi figli; dice infatti "Amo il nome Yoshimi perché amo quell'album dei Flaming Lips. Forest è perché amo Tom Hanks in Forrest Gump. E Magdalene perché c'è una canzone dei Pixies chiamata 'Magdalena', e penso che sia fighissima". È un modo stupid and fun per finire il disco, urlando questi nomi su una base rumorosa e distorta. Bea pensa sia la sua preferita, e forse anche la mia.

beadbadoobee con questo disco è riuscita a prendere le atmosfere anni '90 e renderle perfette per il 2020, con un disco che affronta temi personali ma universali e ha quel sound da cameretta, tra ballate, chitarre distorte, e canzoni acustiche lo-fi perfetto per accompagnarci in questo periodo. Un esordio promettente di una giovane artista da cui ci possiamo aspettare molto.