Dopo la pubblicazione di svariate notizie e di svariati singoli su alcune delle più famose piattaforme digitali, il 18 dicembre 2015 i Cage The Elephant hanno pubblicato il loro quarto lavoro: "Tell Me I'm Pretty''.

Ciò che si nota subito, sin dal primo ascolto è che la band stia cercando di avere una specie di 'secondo debutto'. Entrare in studio con la consapevolezza di lavorare su dei pezzi che avrebbero preso parte al successore di un ottimo album come 'Melophobia' (2013), sicuramente ha fatto di questo lungo lavoro una sfida personale per ognuno di loro.

Uno dei tanti motivi per il quale una persona debba essere invogliata ad ascoltare il nuovo lavoro dei Cage The Elephant è sicuramente il fatto che la band, per tutta la durata delle registrazioni, si sia trovata sotto l'ala protettrice del produttore Dan Auerbach: frontman dei Black Keys. L'impressione è che quest'ultimo, dopo l'ultima impresa del duo statunitense, stia pian piano cercando di capire dove vorrebbe trascorrere il suo futuro, se dietro un grande mixer o su un grande palco dato che da qualche mese, accompagnato da svariati musicisti, è il frontman di una nuova promessa dell'indierock: The Arcs.

Fatto sta che di una cosa siamo certi: Dan Auerbach ha gli stessi poteri di Re Mida. Ogni cosa che tocca sicuramente diventa d'oro, di qualità e ascoltando l'album dei Cage The Elephant i suoi aiuti e le sue influenze vengono subito a galla. Se 'Mess Around', il primo singolo estratto da quest'ultimo lavoro e il pezzo d'apertura 'Cry Baby' avevano fatto pensare ad un album pieno di atmosfere blues e chitarre distorte, molto vicine al mondo di Dan Auerbach, il susseguirsi dell'album subito rompe questo presentimento. All'interno di questo album infatti troviamo pezzi che ricordano gli anni '70 come 'Cold Cold Cold', pezzi che rimandano ad un rock psichedelico come 'Trouble' e ballate come 'How Are You True'. Come sempre, all'interno di un qualsiasi album dei Cage the Elephant, un ruolo importante lo ha la voce di Matt Schultz, frontman del gruppo che, con la sua voce del tutto fuori dagli schemi e poco definita, aggiunge un tocco di fascino a tutto il resto.

'Tell Me I'm Pretty' quindi rappresenta una prova di cambiare rotta verso nuove mille influenze, alla ricerca di un 'secondo debutto' ma allo stesso tempo rappresenta sicuramente un ottimo album, ben prodotto, pieno di ottimi pezzi ma ancora troppo debole per poter superare il suo predecessore.