Leave Me Alone Hinds 8 gennaio 2016
0.0

20140902-Deers-Portraits-17-Ph-CFaruolo
Ade, Ana, Amber, Carlotta

Quattro ragazze, accordi semplici, testi sconnessi, ritmi lo-fi e accento spagnolo: così si possono riassumere le Hinds (si dice le Hinds, o solo Hinds? Aiuto), giovane band madrilena che ha appena pubblicato il debut Leave Me Alone.
Giovane in tutti i sensi: la loro età varia tra i 19 e i 24 anni, e sono insieme - nella formazione attuale - da poco piu` di un anno.

Dopo infatti un periodo di assestamento (2011-2013) il duo Carlotta - Ana, conosciuto all'epoca come Deers, ha pubblicato nel 2014 un paio di canzoni su Bandcamp, ricevendo un'inaspettata attenzione dai media.
Si sono aggiunte quindi Ade ed Amber, e ad inizio 2015 - in seguito a una minaccia di causa legale da parte dei canadesi The Dears - hanno cambiato nome in Hinds (che e` il femminile di deers - cervi).
Durante l'anno scorso hanno girato il mondo in tour, ottenendo un'ottima risposta dal pubblico: trovare in Thailandia, a 10mila km da casa, gente che conosce i testi delle tue canzoni, non e` da tutti.
Ora si presentano ufficialmente con questo album, Leave Me Alone: le tracce rispecchiano diverse fasi della loro (seppur breve) carriera, e alcune canzoni partono dal duo Deers (come Bamboo) mentre altre sono fresche di produzione (Garden, ultimo singolo).

Mi ci e` voluto un po' di tempo per apprezzare completamente la band (in questo esatto momento sto ascoltando l'album per l'ottava o nona volta): la musica sembrava un po' troppo semplice, e il riconoscibile accento spagnolo non faceva altro che ricordarmi questo:

ionicons-v5-c

Band da buttare via, quindi? Macche`. Non ho avuto altro in testa per l'ultima settimana. Per la stragrande maggioranza delle band emergenti la troppa semplicita` non funziona, ma le Hinds (si` ho deciso che l'articolo ci va) hanno qualcosa in piu`, qualcosa che non riesco a spiegare se non dicendo che sono ossessionato con il disco - specialmente Bamboo - la mia traccia preferita dell'album.

ionicons-v5-c

Ho ascoltato e riascoltato le prime canzoni in attesa dell'uscita dell'album - e a un certo punto qualcosa ha fatto click nella mia testa. Semplicemente, le adoro.

La spensieratezza di quattro amiche spagnole, il puro menefreghismo giovanile, che ricorda moltissimo Mac deMarco con un pizzico dei primi Strokes... il tutto mi affascina moltissimo, e non riesco a staccarmi da Spotify.

L'album e` un riflesso di tutto cio` che le Hinds sono, tra i ritmi piu` lenti con voci "trascinate" - in Garden, Easy, And I Will Send Your Flowers Back - le melodie rinfrescanti - Warts, Castigadas En El Granero, San Diego - le quasi cantilene BambooChili Town.

Piu` lo ascolto e piu` me ne innamoro, e l'accento spagnolo da ostacolo diventa risorsa, la semplicita` da difetto diventa pregio.
E se non vi ho ancora convinti, provate a dare un'occhiata a post come questi:

in cui ti rendi conto che le influenze non sono solo casuali, ma anzi, le ragazze ne sanno di musica;

o provate a guardare interviste come questa:

ionicons-v5-c

in cui scopri che si sono messe a fare una lista di parole estrapolate dai testi di Alex Turner, per poi poterne utilizzare alcune nelle loro canzoni;

per non parlare del live in cui il soundcheck era 7 ore prima dell'inizio concerto e si sono ritrovate a suonare ubriache senza cantare - perche` stavano morendo dal ridere.

Come si fa a non amarle?
Tra l'altro, loro stesse mi avevano avvisato...
https://twitter.com/hindsband/status/664265437081952256
Signore e signori, Hinds, segnatevi questo nome.

117597_original