Dopo il bellissimo, ma veramente bellissimo album Heaven to a Tortured Mind uscito nel 2020, è arrivato (de botto) The Asymptotical World. Yves Tumor, ancora una volta, stravolge tutta la sua identità e s'imprime nel mio immaginario come uno dei migliori artisti di oggi. Questo EP non è stato annunciato, è arrivato e basta. E noi ringraziamo.
Il primo brano a fare la sua comparsa sulla pagina IG dell'artista è stato Jackie. Questo singolo mi ha lasciato interdetta sull'immediato, perché non avrei mai pensato ad una svolta così rock. Jackie, infatti, ha delle sonorità molto anni '00, ma sempre con un tocco glam, alla Yves Tumor. E il video, ovviamente, lo vede in vesti di eroe pseudo-demoniache, in un ambiente quasi infernale. Questo fa parte del bagaglio sfaccettato dell'artista, che si muove in maniera frenetica da un genere musicale all'altro, da un'identità all'altra. E tutto questo è assolutamente iconico. Infatti Tumor, si è visto stampato in 3D sotto forma di statua, inserita all'interno del Louis Vuitton store di Parigi, sotto la guida del caro art director e dj Virgil Abloh.

Piccola parentesi, quando annunciarono la release di Jackie, cercai "Yves Tumor" su Google e mi comparse la domanda "Is Yves Tumor rock?". Qui ovviamente fui anch'io catalizzata dalla domanda, perché come si potrebbe definire questo essere mitologico della musica?
Veniamo, però, ai fatti e ai brani rilasciati. Abbiamo davanti a noi sei singoli. Questi non sono altro che un breve riassunto dell'intera, giuro, produzione dell'artista - il quale si è mosso dall'elettroacustica, all'elettronica fino all'inserimento di elementi orchestrali, pop e rock. Insomma, abbiamo a che fare con uno sperimentatore incallito.
Jackie, che riprende l'onda glam rock che Tumor aveva già fatto sgorgare in Heaven to a Tortured Mind, ma esacerbandola a qualcosa di più tagliente a livello emotivo. Crushed Velvet riprende l'essenza elettronica, dando spazialità al brano, però contemplando questa onda pop-rock che si trasforma poi in un canto quasi corale, ricordando l'importanza del gospel per l'artista. Sempre presente, infatti, sono questi bridge-climax che risucchiano l'ascoltatore.
Secrecy is Incredibly Important for the Both them, wow, ragazzi. Un mix tra i The Cure, i Depeche Mode e tutta quella wave rock. Questo va sempre a fondersi con della dolce musica ambient che dà sensazione di leggerezza insostenibile (Kundera ha insegnato bene).

Tuck, in collaborazione con NAKED, è la focus track dell'album a livello concettuale. Di primo acchito, col caldo e l'arsura, l'ho quasi trovata "troppo tutto". Solamente ora riesco ad apprezzarlo totalmente. Infatti, questa riporta totalmente la sonorità mixata dell'artista in un concentrato di distorsioni tra il rock e l'elettronico, con i soliti whispering che danno sempre quell'effetto oltretomba. Oddio, descritta così sembra una canzone terribile. In realtà è molto chiara, sorge da un sussurro e arriva ad un momento di climax che è arricchito da vene di diverso colore musicale. Il messaggio è chiaro «I didn't die for you», che già ci immerge in un contesto di perdita di sé a causa di elementi esterni. Che sia un modo per sonorizzare l'angoscia o la rivincita sul dolore attraverso la rabbia?
...And Loyalty is a Nuisance Child, mi sembra un mix di tutto ciò che ho ascoltato nella mia adolescenza. Ha sempre un mood da The Cure, ma anche incredibilmente da Thirty Seconds To Mars (primi due album intendiamoci). Non so, bello, ma non mi ha convinta. Katrina, letteralmente è il primo pezzo che ho sentito dopo Jackie e l'ho amato. Totalmente pop-rock, ma povero di altre sfumature.
Credo che in conclusione questo EP sia un po' come le opere chiamate Oggetti in Meno (1965-6) di Michelangelo Pistoletto, dove le opere non sono altro che la rappresentazione tangibile delle idee artistiche in potenza in un mondo iperuranico. In soldoni, Tumor non ha fatto altro che un recap di ciò che ha fatto e di ciò che lo sta ispirando ora. Ovviamente, per mantenere un impronta camaleontica bisogna studiare continuamente e sono certa che questi pezzi saranno una transizione positiva per l'artista. In sé, l'album ha coerenza e non è male, certamente voglio conoscerne gli sviluppi. Ma il mondo di Yves Tumor non è altro che un rollercoaster di emozioni ed epoche estetiche.
E ricordiamoci, The Asymptotical World già ci dice che andrà a colpire qualcosa in più punti (l'asintoto tocca due punti? oddio, am i bad at math) e sicuramente è andato a riprendere parentesi che erano già state aperte dall'artista per poterne esprimere il potenziale.