III The Lumineers 13 settembre 2019
7.2

Quante volte vi siete sentiti dire nel corso della vostra vita: “Non ascolto più quella band, non sono più quelli di una volta, si sono commercializzati, hanno cambiato stile e genere”. Io decisamente troppe, più o meno ogni volta che un artista affermato nel panorama musicale mondiale pubblica un nuovo album. Vi assicuro, però, che questo non è il caso dei Lumineers. La band americana conosciuta nel mondo per il singolo Ho Hey si formò nel 2005 ma pubblicò il primo progetto ben sette anni più tardi. Il primo album, The Lumineers, riuscì a riscuotere notevole successo entrando nella Top 10 delle Official Album Charts del Regno Unito, probabilmente grazie alla sfacciataggine con cui il gruppo propose al mondo un folk pop semplice, banale ed orecchiabile. Insomma, nulla di più rispetto al folk pop per eccellenza dei Mumford And Sons oppure rispetto agli islandesi Of Monsters And Men, anche loro newcomers del 2012 grazie al singolo Little Talks. Ma allora, qual è la marcia in più che ha permesso ai Lumineers di arrivare dove sono ora?

La risposta credo che sia solamente la coerenza. Ascoltando il loro primo oppure il loro secondo album, Cleopatra, vi sembrerà che le canzoni non finiscano mai, che tutte insieme formino un unico progetto, senza mai interrompersi. Questo aspetto nella musica può sicuramente essere un valore aggiunto, oppure può diventare un aspetto criticabile. I Lumineers producono, da oltre dieci anni, musica folk riconoscibile, senza mai evolversi dal punto di vista degli arrangiamenti musicali ma rimanendo fedeli a sé stessi e a quello che erano quando si sono incontrati la prima volta: ecco la realtà. Avrete sicuramente intuito dalle mie parole che anche questo ultimo disco, III, cavalca l’onda dei procedenti lavori; nonostante tutto però, a parer mio merita di essere raccontato perché come in Cleopatra e come nel primo disco, la narrazione è il punto focale del progetto.

 

Il loro ritorno sulle scene, annunciato in primavera tramite il lancio del primo singolo, è stato un po’ inaspettato per tutti, dato che, nell’ottobre del 2018, Neyla Pekarek affermò di voler lasciare definitivamente il gruppo per volersi concentrare sulla sua carriera da solista. La notizia spiazzò tutti, tanto che molti pensarono nella fine dei Lumineers. Questo, per fortuna, non accadde. Il 12 aprile scorso, infatti, i Lumineers pubblicarono il primo singolo dell’album, Gloria. Alla formazione stabile con Wesley Schultz ed il polistrumentista Jeremiah Fraites, si aggiunge a questo giro anche il violinista e cantante Lauren Jacobson.

Perché III, vi starete chiedendo. Innanzitutto bisogna ricordare che questo è il terzo album della band statunitense, anche se non è proprio questa la motivazione che li ha portati a decidere il titolo. Il disco, in realtà, è strutturato in tre capitoli, ognuno contenente altrettante canzoni. Ogni sezione è focalizzata sulla storia di tre personaggi diversi, con l’obiettivo di descrivere tre generazioni di una stessa famiglia: quella della nonna Gloria Sparks, quella di suo figlio Jimmy e quella di suo nipote Junior. Inoltre, ogni personaggio è il protagonista di tre canzoni che compongono i rispettivi capitoli dell’album. Alla triade di capitoli si aggiunge anche un’ultima sezione composta da diverse bonus track che vengono escluse dal racconto musicale precedente: Democracy, Old Lady e Soundtrack Song. Ogni canzone è accompagnata da un video musicale (tutti diretti da Kevin Phillips) ed ognuno cerca di raccontare tramite le immagini la storia delle tre generazioni della famiglia Sparks.

Prossimi concerti dei Lumineers

Mentre i primi due album raccontavano storie tramite note allegre e tematiche festose, in III i toni si incupiscono parecchio. Le storie narrate trattano di argomenti molto vicini a Wesley. Nel capitolo I, per esempio, Gloria Sparks è un personaggio ispirato ad un membro della famiglia di Schultz. Gloria è, infatti, una tossicodipendente. Solo le parole del testo riescono a raccontare la sua storia: quanto può essere difficile amare un tossicodipendente?

Get me back on my own two feet
I would lie awake and pray you don't lie awake for me

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Life In The City, contenuta all’interno del primo capitolo insieme a Gloria e a Donna, merita qualche parola in più perché a parer mio è il pezzo più bello di III. Il brano è chiaramente a contenuto nostalgico, viene nominato il padre e perfino Cleopatra. Il video, pubblicato in anteprima il 22 maggio scorso, è ambientato a capodanno del 1979 all’interno di un locale e racconta la storia del concepimento di Jimmy, con protagonista ovviamente Gloria. Il video è il proseguimento del primo ed insieme al terzo raccontano delle debolezze e delle difficoltà che una donna madre e tossicodipendente deve sopportare e vivere ogni giorno della sua vita.

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Nel secondo capitolo viene descritto non solo un rapporto padre figlio complicato, quello tra Jimmy e Junior, ma anche i percorsi ed i sentimenti del giovane, costretto a subire ogni giorno le bravate e il pessimo carattere del padre ubriacone. Anche questa sezione dell’album è corredata da tre splendidi video che vi invito ad andare a recuperare perché in quei pochi frammenti è contenuta tutta l’essenza di III.

You drove my wild, drove me insane
Drank the whole bottle, forgot my name
All I ever wanted was a mother for the first time

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La triste storia di Jimmy nel terzo capitolo viene raccontata tramite una ballata tipicamente americana. Lui, come il padre e come la nonna è caduto nella trappola della dipendenza: difficile uscirne, soprattutto se non hai nessuno che ti può aiutare. Purtroppo le clip video di questa sezione non sono ancora disponibili, ma i testi strazianti e le note cupe e tristi riescono comunque ad inquadrare il mood ed il protagonista Junior.

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La band americana, concludendo, mantiene la stessa atmosfera acustica del primo e del secondo album, dimostrando che non si è lasciata andare ad altri suoni e che quindi, dopo aver costruito quell’intimità con i propri fan, non pensano a distruggerla. Mentre in The Lumineers ci descrivevano i loro anni universitari ed in Cleopatra ricercavano una scrittura più matura, in III riusciamo a cogliere la loro sfera personale ed emotiva, grazie a testi personali e a storie di vita vissuta. 

I Lumineers ci faranno ascoltare per la prima volta III live il 4 novembre all’Alcatraz di Milano. Purtroppo l’evento è sold-out da diversi mesi, ma la band tornerà in Italia il 12 Luglio a Verona: puoi trovare i biglietti su TicketOne. 
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