21 luglio 2025

Dalla scena punk DIY di Chicago con furore: intervista ai Lifeguard

Non succede spesso di vedere band che iniziano a fare tour intercontinentali quando ancora i loro membri frequentano le scuole superiori: è il caso dei Lifeguard, trio di sbarbatelli che viene da Chicago e che aprendo un concerto dei No Age, ha stregato la Matador Records che ha deciso subito di metterli sotto contratto. Il mese scorso è uscito il loro album d'esordio Ripped and Torn, dove mischiano diverse influenze, dal punk al noise rock, passando per la dub e il power-pop. Per l'occasione ho scambiato due chiacchiere con il bassista e cantante Asher Case, un ragazzo di poche parole, vuoi anche per una timidezza dettata dall'età, ma diretto e deciso.

Lifeguard trio
Lifeguard | Credits: Grace Conrad

Spesso l'album d'esordio è una summa di canzoni scritte da tanto tempo. È stato così anche per voi?

Per noi non è stata una cosa così seria, che include le primissime canzoni scritte nella nostra vita: tutto si è sviluppato in fretta. Il nostro materiale vecchio l'avevamo già pubblicato nei nostri primi EP, per l'album invece abbiamo scritto quasi tutto da zero. Non si trattava di canzoni che ci portavamo dietro da chissà quanti anni. Abbiamo semplicemente scelto una direzione e scritto i pezzi di conseguenza.

C'è stata una canzone particolarmente difficile da registrare per Ripped and Torn?

Ci sono state un paio di canzoni che sono stata complicate da terminare. Sicuramente ti direi Like You'll Lose: continuavamo a cambiare la struttura del pezzo, abbiamo provato non so quanti ritornelli diversi, finché non siamo andati in studio e abbiamo deciso di prendere una decisione una volta per tutte.

Di recente vi siete anche imbarcati nel vostro primo tour europeo. Com'è stato?

Ci siamo davvero divertiti tanto, certo essere in tour non è sempre facile, e a volte ci sono anche momenti difficili, come quando siamo stati bloccati in dogana.

Che è successo?

Stavamo viaggiando dal Regno Unito verso l'Unione Europea e stavamo andando in Francia attraverso il Tunnel della Manica, quando ci hanno bloccato e fatto una multa perché non avevamo dichiarato in dogana le magliette del nostro merch. Per il resto però è stato bellissimo suonare in Europa.

Hai notato delle differenze fra il pubblico americano e quello europeo?

Sì, negli Stati Uniti il nostro pubblico è prevalentemente fatto di gente adulta che viene a sentirci restando immobile, muovendo giusto la testa. Poi certo ci sono magari alcune città dove vengono anche ragazzi della nostra età e c'è decisamente più movimento. In Europa invece è stato molto interessante, perché spesso capivamo solo dopo gli show se il nostro live era piaciuto o meno: nel mentre non si capiva bene dalla reazione del pubblico. In Germania a fine concerto le persone venivano addirittura a dirci cosa avrebbero migliorato dell'esibizione se fossero al nostro posto. È probabilmente una cosa culturale, non saprei... Però non mi ha infastidito, l'ho trovata solo molto singolare come cosa.

La copertina di "Ripped and Torn" dei Lifeguard
Lifeguard - "Ripped and Torn"

Vi siete conosciuti tutti e tre alle superiori?

Ci siamo conosciuti alle medie, adesso io vado al college, Isaac si sta per diplomare alle superiori e Kai non si è iscritto al college, ma vive sempre come tutti noi a Chicago.

Com'è nata la vostra passione per il punk? I vostri riferimenti sono band che purtroppo sono sempre meno conosciute dalle nuove generazioni.

Io e Isaac ci siamo conosciuti a un concerto e abbiamo deciso di formare un duo chitarra e batteria e quindi ci siamo messi ad ascoltare molta musica di altri gruppi con una formazione del genere, come i No Age. Ci siamo addentrati nel noise rock e nel contemporary noise rock.

A proposito dei No Age, come vi siete conosciuti con Randy Randall?

Abbiamo conosciuto Randy perché ci aveva proposto di aprire un concerto della sua band. E quella sera, quando suonammo in apertura, fra il pubblico c'erano anche alcune persone della Matador. Siamo stati sempre grandi fan dei No Age e sono stati sempre un grandissimo punto di riferimento per Isaac sin da quando era piccolo. Ci siamo trovati benissimo con loro e Randy ci ha detto che se avessimo avuto bisogno di una mano per il nostro album di contattarlo. E alla fine è esattamente quello che è successo.

Fra i vostri riferimenti c'è anche Steve Reich: il vostro Music for 3 Drums richiama subito il suo pezzo Music for 18 Musicians.

La canzone è stata scritta prevalentemente da Isaac: aveva questa traccia dove suonava la batteria e ha iniziato a manipolarla. Poi essendo un grande fan di Steve Reich ha pensato di omaggiarlo in questo modo: del resto noi siamo in 3 e non abbiamo 18 musicisti a disposizione! (ride, ndr)

Lifeguard band intervista
Lifeguard | Credits: Grace Conrad

Fate parte di una scena DIY che a Chicago ha davvero ridisegnato le opportunità per le band underground. Com'è stato durante il Covid?

Per fortuna la scena DIY sta tornando. Quando è iniziata la pandemia avevo 14 anni e avevamo fondato la band giusto da un paio di mesi. In quel periodo tutto il movimento di Chicago è crollato e molti locali hanno chiuso. Poi pian piano le cose hanno iniziato a ripartire. Ma comunque è stato utile a molte band il non poter suonare in giro: hanno potuto sfruttare quel tempo per registrare in casa e migliorarsi. Poi com'è partita la ripresa si è creato un bel senso di comunità, tutti volevano stringere sinergie e scambiarsi le idee: c'era bisogno più che mai di avere rapporti umani con le persone.

Il senso di comunità si vede anche per i concerti di beneficenza per la Palestina che vengono organizzati spesso lì da voi e ai quali avete pure partecipato.

La scena di Chicago è molto unita per questo genere di cose, io e i miei amici abbiamo partecipato a numerose manifestazioni studentesche per la Palestina ed è stato bello poter contribuire nel nostro piccolo suonando per eventi del genere. Certo, chi organizza queste cose può avere delle preoccupazioni riguardo a minacce e quant'altro, ma non ci si lascia scoraggiare sapendo di essere nel giusto.

Ci possiamo aspettare una data in Italia prossimamente?

Abbiamo provato ad avere più date in Europa, ma per il momento aveva senso fare un tour più piccolo. Ci piacerebbe però venire il prossimo inverno o la prossima estate. Sono stato a Sieta lo scorso gennaio per una gita scolastica, mi ricordo ancora di questo piccolo club punk vicino l'università. Mi piacerebbe tornare!

Lifeguard band
Lifeguard | Credits: Grace Conrad