Negli ultimi anni i Turnstile si sono imposti come una delle band più interessanti della scena alternativa mondiale. Partiti da un hardcore diretto e viscerale, sono riusciti a espandere il proprio linguaggio verso territori sempre più ampi, fondendo energia punk, groove funk e momenti quasi dream pop. In questo articolo, per prepararci al meglio alla data del 12 novembre all'Alcatraz di Milano (l'ultima volta in Italia era andata così), ripercorriamo dieci brani, che speriamo di poter ascoltare live, che raccontano la loro evoluzione: dalle prime esplosioni di rabbia e vitalità fino alla ricerca sonora più recente, sempre nel segno della libertà espressiva.

Pushing Me Away
Traccia tratta dall’EP d’esordio Step 2 Rhythm (2013), rappresenta il classico inizio di una band che ha fame e che vuole dimostrare qualcosa al mondo con istintivo e cattiveria. Il brano unisce potenza hardcore, riff taglienti e un senso di frustrazione che riflette l’urgenza emotiva dei primi lavori. Breve e diretto, mostra già in nuce la capacità del gruppo di mescolare aggressività e melodia, anticipando già qualcosa su quello che sarà il loro futuro.

Fazed Out
Uno dei primi brani che cattura perfettamente l’attitudine della band. Fazed Out è un concentrato di energia pura: chitarre compresse, batteria travolgente e voce urlata che non lascia spazio alla pausa. Caos controllato, punk che strizza l'occhio al crossover e una maggiore pulizia del suono dopo il loro album d'esordio Step to Rhythm.

Drop
Altro brano dall'album Nonstop Feeling, poco meno di 1 minuto e 40 secondi di puro hardcore, veloce, sporco, fatta eccezione per la voce di Brendan Yates, che risulta pulita anche nei momenti di maggiore "stress". Qui la band inizia a consolidare la propria identità: non tramite i singoli membri ma puntando tutto sulla collettività, pubblico compreso.

Big Smile
Presente nell'album Time & Space (2018), segna un passaggio importante nell’evoluzione dei Turnstile. Pur mantenendo la spinta hardcore degli esordi, il brano introduce variazioni di ritmo, riff più complessi e un ritornello che resta facilmente impresso. Il testo esprime un desiderio di autonomia e di distanza da chi tenta di influenzare o controllare, riassunto nel verso «I don’t need your big smile / your green light».

Real Thing
Pubblicato nel novembre 2017 come anticipazione di Time & Space (2018), unisce la consueta energia hardcore della band a una produzione più nitida e a un groove più strutturato. Sul piano sonoro, il brano è dominato da un riff deciso, da una sezione ritmica incalzante e dalla voce di Brendan Yates che alterna urgenza e melodia. È un momento di transizione per la band, che affina il proprio linguaggio mantenendo intatta la sua intensità originaria.

Alien Love Call (feat. Blood Orange)
Uno dei brani più interessanti dell'album Glow On (2021) e che rappresenta un vero punto di svolta per i Turnstile: qui la band lascia temporaneamente da parte l’aggressività hardcore tradizionale per esplorare atmosfere più dolci, melodiche e riflessive. La collaborazione con Blood Orange rafforza questo cambio di rotta: la voce di Devonté Hynes e la produzione più curata aprono al gruppo nuove possibilità sonore e stilistiche.

T.L.C. (Turnstile Love Connection)
T.L.C. è il manifesto estetico e musicale dei Turnstile contemporanei. È un brano che parla di connessione, movimento e appartenenza, con un sound che mescola punk, elettronica e pop psichedelico. Il video, diretto da Yates, amplifica la loro visione: colori saturi, immagini dinamiche e quella sensazione costante di energia condivisa. È la sintesi perfetta del loro percorso.

Birds
Finalmente siamo arrivati al nuovo album Never Enough (2025), di cui questo brano fa parte, ed è un chiaro richiamo alla potenza originale della band: riff taglienti, batteria serrata e un’urgenza hardcore che ritorna con vigore. Nel contempo, questa traccia arriva in un contesto — quello di Never Enough e del precedente Glow On — in cui la band ha spinto decisamente verso sonorità più pop, melodiche e sperimentali. Per molti fan, Birds rappresenta sia la conferma che i Turnstile sanno ancora sparare senza compromessi, sia una risposta alle critiche mosse all’album “pop-leaning”: una sorta di ritorno a casa, pur inserito in un progetto che non ha nascosto il lato “evolutivo” della band.

Never Enough
Title track dell’omonimo album di quest'anno, conferma la volontà della band di superare definitivamente i confini dell’hardcore tradizionale. Il brano combina chitarre solide, sintetizzatori dal gusto anni ’80 e melodie più ampie, avvicinandosi a un sound accessibile anche al pubblico più tradizionalista. La critica, ma anche i fan di vecchia data, lo hanno interpretato come un passo deciso verso un pubblico più vasto, mentre la sua presenza nelle playlist e nelle radio rock italiane conferma la crescente popolarità della band anche fuori dalla nicchia alternativa.

I Care
In tutto e per tutto è il cosiddetto singolone da band sulla cresta dell'onda da cantare in spiaggia con gli amici, una Wonderwall dei giorni nostri. La sua diffusione è esplosa grazie alle esibizioni televisive negli Stati Uniti, che l’hanno trasformata in una hit estiva e in uno dei simboli della Turnstile Summer.
