14 novembre 2025

Linecheck 2025: 10 artisti da non perdere in quest'edizione

Dal 17 al 22 novembre 2025, Milano torna a essere il crocevia della cultura musicale europea con l’undicesima edizione del Linecheck Music Meeting & Festival, che anche quest’anno estende il suo orizzonte fino a Bologna per un gran finale condiviso con il ROBOT Festival. In oltre dieci anni di storia Linecheck si è affermato come uno dei principali snodi dell’industria musicale italiana ed europea. Un luogo dove si incontrano artisti, professionisti, curatori e appassionati per immaginare il futuro della musica.

L’edizione di quest'anno, intitolata A Beautiful Presence, riflette sulla musica come forza viva e trasformativa, capace di generare connessioni, ridefinire linguaggi e alimentare nuove visioni collettive. In un’epoca segnata da intelligenze artificiali, crisi ecologiche e mutazioni culturali, si invita a riscoprire la presenza della musica come energia relazionale, come infrastruttura emotiva del nostro tempo e strumento di cambiamento sociale. Non solo un festival, dunque, ma un ecosistema creativo che intreccia industria e ricerca artistica, tecnologia e attivismo.

Per sei giorni, tra BASE Milano, l’Auditorium San Fedele e DumBO Bologna, il festival darà vita a un’esperienza che attraversa concerti, performance, talk, workshop e progetti europei. Ogni giornata sarà un punto d’incontro tra musica dal vivo e riflessione critica, tra l’ascolto come pratica collettiva e la visione come atto politico. Qui la musica non è semplice intrattenimento, ma atto di presenza, un modo per abitare il mondo con attenzione e immaginazione.

Per l'occasione vi abbiamo segnalato 10 artisti in lineup che non dovreste assolutamente perdervi.

Linecheck 2025: la lineup
La lineup dell'undicesima edizione di Linecheck Festival, dal 17 al 22 novembre 2025

Joy Orbison

Figura di spicco della club culture londinese, Joy Orbison (Peter O’Grady) torna a Milano per un set che promette di essere una lezione di equilibrio tra radici e mutazione. La sua musica – ponte tra garage, techno e UK bass – continua a essere un manifesto della pista da ballo contemporanea: un luogo dove nostalgia e innovazione danzano insieme, dove il ritmo diventa linguaggio di resistenza e desiderio.

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Nick León

Nato a Miami ma cittadino del mondo, Nick León è la mente dietro una delle rivoluzioni più affascinanti dell’elettronica recente. Le sue produzioni intrecciano la densità della bass music con i battiti rituali dell’America Latina, disegnando paesaggi sonori mistici e corporei. È un architetto del ritmo, capace di tradurre il calore tropicale in energia urbana.

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Laura Agnusdei & Annamaria Ajmone – BLEAH!!!

Una delle esperienze più attese della sezione Live Arts Summit – FAROUT Edition è la performance BLEAH!!!, firmata da Annamaria Ajmone e Laura Agnusdei. Partendo da un poema visivo di Lucia Marcucci, le due artiste riscrivono la relazione tra corpo e suono in un dialogo ipnotico. Agnusdei – sassofonista e sound artist – plasma il suo strumento come una voce estesa del corpo danzante di Ajmone, creando un paesaggio acustico che vibra tra analogico e digitale, umano e artificiale. È una performance che unisce poesia concreta, improvvisazione, movimento e rappresenta una delle più potenti espressioni dell’incontro tra musica contemporanea e arti performative.

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Sega Bodega

Visionario, fragile e tagliente. Dietro lo pseudonimo Sega Bodega si cela Salvador Navarrete, uno dei produttori più influenti della scena post-club britannica. Fondatore della label NUXXE, ha costruito un’estetica che fonde glitch, pop e spiritualità digitale, oscillando tra ironia e confessione. Ogni suo brano è una piccola catarsi; un rituale tra rave e preghiera.

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Kaitlyn Aurelia Smith

Kaitlyn Aurelia Smith è considerata una vera e propria scultrice del suono che riesce a portare in scena il dialogo poetico tra tecnologia e natura. Grazie ai suoi sintetizzatori modulari, crea paesaggi organici che respirano, crescono, mutano, fondendo armonie elettroniche e pulsazioni biologiche, costruendo performance che sono sono vere e proprie immersioni in un ecosistema sonoro.

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Delicatoni

Rivelazione della scena alt-pop italiana, i Delicatoni hanno costruito un suono che attraversa funk, elettronica e malinconia metropolitana. La loro musica è un caleidoscopio di groove sensuali, synth colorati e linee vocali leggere ma sofisticate.  La band, che avra sul palco la special guest Coca Puma, promette un live energico, ironico e psichedelico, dove ogni brano diventa un piccolo esperimento di pop espanso. Sarà la chiusura di un cerchio, iniziato con Delicatronic e concluso con l'uscita dell'ultimo singolo Considera il mondo.

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Judeline

Vent’anni e un’intensità rara quella di Judeline. La giovane artista spagnola incarna il nuovo volto del pop iberico: una voce che attraversa flamenco, R&B e elettronica con una maturità sorprendente. Le sue canzoni sono confessioni intime e politiche al tempo stesso, dove sensualità e vulnerabilità si fondono in un linguaggio universale.

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Le Feste Antonacci

Tra introspezione e sarcasmo, Le Feste Antonacci (qui la nostra intervista al duo) hanno conquistato un pubblico trasversale con un pop sintetico e cinematografico che racconta il presente con lucidità e tenerezza. Le loro canzoni sono istantanee di gioventù urbana, notti infinite e dolce disillusione, scritte con la leggerezza di chi sa che la malinconia può anche far ballare.

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Msaki

Cantautrice e attivista sudafricana, Msaki è una delle presenze più cariche di significato dell’edizione 2025 di Linecheck. Con la sua voce limpida e profonda, intreccia spiritualità e lotta, raccontando la musica come gesto politico e strumento di guarigione. Le sue performance sono cerimonie collettive: spazi di resistenza e di ascolto radicale, dove la parola si fa cura e la melodia diventa memoria condivisa.

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Night Tapes

Dal cuore di Londra arriva una delle rivelazioni più raffinate della scena dream-pop elettronica. I Night Tapes mescolano voce eterea, texture digitali e groove lo-fi per costruire un suono sospeso tra sogno e realtà. Nei loro live, la nostalgia si dissolve in luce sintetica e ogni brano sembra una fotografia di una notte infinita in una metropoli che non dorme mai.

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