Si può tornare mezzi sordi da un concerto indie-folk? Dopo aver visto i Big Thief all'Alcatraz di Milano, la risposta è: sì, è possibile. Ma facciamo un passo indietro e riavvolgiamo il nastro. È il 23 aprile 2023 e finalmente i fan italiani sono pronti a riabbracciare dal vivo Adrianne Lenker e soci. Il loro live al Magnolia era stato uno dei primissimi ad essere cancellati nel 2020, quando le parole "lockdown" e "zona rossa" iniziavano ad entrare prepotentemente nel vocabolario comune. A tre anni di distanza eccoci finalmente qua, all'Alcatraz di Milano. La band americana nel frattempo ha pubblicato un nuovo album, che se non avete ascoltato, vi consigliamo di farlo: Dragon New Warm Mountain I Believe In You.
Sono circa le 21.15, le luci in sala sono ancora tutte accese i Big Thief salgono sul palco come se niente fosse, mentre le casse diffondono ancora la playlist scelta durante il soundcheck. Dopo circa un minuto che ormai la band è sul palco, finalmente l'addetto alle luci spegne tutto. Probabilmente non l'ingresso più memorabile della storia.
Per il resto, spesso capita di parlare di scenografie minimal, ma in questo caso, la scenografia è del tutto assente. Seriamente, niente di niente. Ci sono loro, gli strumenti e il palco. Nemmeno un proiettore su un telo nero o giochi di luci. Niente. È un problema? Francamente no. Questa scelta in qualche modo ti forza a non distrarti e a farti trascinare dalla musica. Zero fronzoli, solo sostanza. I ragazzi dal vivo ci sanno fare, nonostante la voce di Adrienne Lenker abbia visto sicuramente giorni migliori (durante i primi due pezzi Shark Smiles e Shoulders stecca un paio di volte). Ma il talento e l'energia ci sono come sempre: che sia durante i pezzi più tranquilli, o quelli più dissonanti con le urla di lei e i chitarroni distorti. A proposito di chitarre, i volumi degli strumenti sono talmente sparati e taglienti, che per la prima volta rimpiango di non avere con me dei tappi nelle orecchie. Sarà che uno dei fonici in fondo sala si stava guardando Juventus-Napoli nel mentre? Rimarrà un mistero.
La scaletta è abbastanza corta e compatta: 17 brani, di cui 7 dall'ultimo disco e un paio di brani dal resto della loro discografia. Adrienne sembra molto grata del pubblico presente e di essere lì a suonare: "wow, dico solo wow, non so che altro aggiungere" dice emozionata. Chiede e ottiene che venga lasciata una luce accesa sulla folla in modo che possa vedere tutti. Si continua così con Vampire Empire, Cattails e Born For Loving You. Per l'ultima traccia del set Spud Infinity chiama sul palco il fratello minore, per fargli suonare lo scacciapensieri. Un po' l'equivalente di chiedere a qualcuno di suonare il triangolo nella tua band, una cosa abbastanza inutile (senza offesa per i suonatori di triangolo là fuori). Finito il pezzo, la band scende dal palco. La folla ne vuole di più, e allora eccoli che tornano per gli ultimi due pezzi della serata: Certainty e Happy With You. I Big Thief non saranno la band più tecnica e perfetta del mondo. Ma la potenza del loro messaggio giunge forte e chiaro: si può lasciare il segno, anche nelle proprie imperfezioni.
Qui sotto potete rivivere la serata attraverso gli scatti della serata di Renato Anelli.