09 luglio 2025

I Future Islands alla Triennale Milano: le foto del ritorno in Italia

Ma quanto è bella la Triennale Milano come venue per i concerti estivi? Il museo milanese ci ha abituati a concerti di altro genere, per lo più musica elettronica sofisticata o live piano e voce, ma ieri sera in occasione del ritorno dei Future Islands ha aperto le sue porte per un sano concentrato di synth pop. Per essere il 7 luglio l’aria è stranamente fresca e provoca sulle braccia brividi che ci aspetteremo solo tra qualche mese. C’è chi si gusta il tramonto sulla Torre Branca seduto ai piedi delle sculture d’autore che impreziosiscono il giardino, chi invece opta per una birretta sul prato e il mood è quello rilassato di un boutique festival.

Il ritorno dei Future Islands in Italia con un concerto alla Triennale Milano
Future Islands in concerto alla Triennale Milano, 2025 | Credits: Renato Anelli

La band di Baltimora sale sul palco alle 21.15 ed esordisce ringraziando l’opening, Leo Einaudi, e tessendo le lodi del posto.

Una delle prime cose che si notano non appena iniziano a suonare, oltre alla già nota e magnetica voce di Samuel T. Herring, sono i suoi movimenti. Per tutta la durata del concerto si diletta in balli, movenze a metà tra Trepak e Can Can, corre da una parte all’altra, le gambe schizzano in aria, le mani si posano sul viso per amplificare delle espressioni facciali degne di una maschera di cartapesta e che traducono i toni dei brani.

Samuel T. Herring dei Future Islands balla sul palco della Triennale Milano
Il frontman dei Future Islands, Samuel T. Herring, in concerto alla Triennale Milano, 2025 | Credits: Renato Anelli

L’energia del frontman cattura l’attenzione di tutti e si mescola a melodie che traboccano di sintetizzatori su cui i presenti si fanno trascinare e ballano. In scaletta sono spalmati brani della loro quasi ventennale discografia: si alternano singoli noti come A Dream Of You And Me e Season (Waiting For You) a pezzi più di nicchia ma amati dai fan, tra cui City’s Face e Light House per un’ora e mezza di concerto.

Solo un paio di settimane fa i Future Islands sono stati a Glastonbury e fa un certo effetto vederli poco dopo in una location molto più contenuta e intima. C’è un motivo se da anni e anni calcano i palchi dei festival più importanti al mondo e ieri sera l'hanno fatto capire per l'ennesima volta.