28 ottobre 2022

Il live intimo di Nilüfer Yanya al Circolo Magnolia

Per essere la fine di ottobre fa decisamente caldo, si sta ancora bene con il giacchetto di jeans senza troppi strati sotto di esso, di conseguenza l’aria all’interno della saletta più piccola del Magnolia è ancora più umida e appiccicaticcia del solito. In quei pochi metri quadrati vicini al bancone del bar siamo circa in 200 ad aspettare Nilüfer Yanya, una delle giovani promesse del cantautorato britannico. 

Pochi ma buoni (l’altra metà di Milano è probabilmente divisa tra le Wet Leg ai Magazzini Generali e gli Afghan Whigs in Santeria) che hanno l’onore di assistere al primissimo concerto dell’artista in Italia. Sale sul palco accompagnata da altri 3 musicisti alle 21.30, ringrazia sia in inglese che in italiano e subito dopo imbraccia la sua Strato celeste e ci regala uno show non troppo lungo ma intimo e tecnicamente impeccabile. 

La sua voce angelica e profonda allo stesso tempo dal vivo non sbava nemmeno una volta dando prova di una vocalità e di una bravura invidiabili. In un'ora e un quarto si alternano brani del nuovo album uscito quest'anno, PAINLESS, come midnight sun e the dealer, e vecchi brani come Crash e Heavyweight Champion of the Year, piazzati strategicamente nell'encore per chiudere in bellezza la scaletta. Quelle prime produzioni di Nilüfer erano contraddistinte dal minimalismo chitarra elettrica e voce a cui recentemente sono stati aggiunti tappeti di elettronica, ma dal vivo viene quasi tutto riportato a quella primissima fase della carriera dell'artista: il suono arriva più diretto e crudo, a tratti quasi grunge, addolcito da toccate e fughe di sax. Con delle buone dosi di energici accordi il pubblico pacatamente si anima senza mai strafare, si vedono teste oscillare a ritmo e braccia muoversi soavi verso l'alto mentre qualcuno non perde occasione di riprendere la cover di Rid Of Me di PJ Harvey e altri sorseggiano una birra fresca per sconfiggere la calura.

Tra tutte le opzioni quella sera, ne è valsa la pena venire fino al Magnolia per lei, anche solo per farsi coccolare le orecchie con quella voce e assistere ad una lezione magistrale di canto, cosa che negli ultimi tempi non è da considerarsi scontata.