I Sigur Rós mancavano dall'Italia da cinque anni. Troppi, per una band talmente capace di trasportarti nel suo mondo, che ti dimentichi persino di trovarti al Forum di Assago. E anche se in questo caso dirlo è scontato, l'attesa è valsa la pena.
Il pubblico è molto variegato, dagli over 20, fino ai sessantenni, e persino qualche famiglia con bimbi piccoli coi cuffioni (che rimarranno delusi per la mancata presenza di Hoppípolla in scaletta). Un target molto ampio, che dimostra che la musica dei Sigur Rós non sia strettamente legata alla generazione cresciuta con loro a cavallo dei Novanta e Duemila, ma di tutti coloro che sanno ancora ricercare la bellezza nei suoni. E (boomer alert) constatare che il Forum non sia sold-out è purtroppo un po' lo specchio, desolante, dei nostri tempi.
La scenografia del palco, come sempre, è minimal ed efficace, con luci spesso soffuse e diverse lampadine disseminate qua e là. Si inizia con i primi tre brani di (), ed è subito magia. Tutto il pubblico rimane in religioso silenzio e fra una canzone e l'altra c'è giusto il tempo per gli applausi, come se tutti avessero paura di spezzare l'incantesimo. Jónsi e compagni tirano dritto senza proferire una parola e solamente alla fine, prima dell'ultimo brano in scaletta, ci sarà un timido ma caloroso ringraziamento al pubblico.
Tecnicamente impeccabili strumentalmente, impressiona sempre l'incredibile voce di Jónsi, che pare non perdere mai colpi con il passare degli anni, nonostante sia sulla soglia dei cinquanta. Il suo falsetto unito al suo archetto sulla chitarra, sono sempre perfetti. I pezzi più apprezzati rimangono quasi sempre legati ai primi dischi della band islandese ed è un peccato potere ascoltare solamente Svefn-g-englar e Ný batterí da quel capolavoro di album che è Ágætis byrjun. Se c'è infatti una pecca nella serata, è proprio legata alla scaletta (non c'era paragone con quella del tour del 2013 o del 2017, ad esempio). Ma d'altronde, è inevitabile dover scendere a compromessi quando si ha una discografia pluriventennale.
E allora va bene così, perché per oltre 2 ore, tutti i presenti al Forum sono stati trasportati altrove, là dove solo i grandi artisti riescono.
Qui sotto potete rivivere la serata attraverso gli scatti di Maria Laura Arturi.