Per gli irriducibili nostalgici del britpop, il live di ieri di Gaz Coombes alla Santeria di Milano è stata una boccata d'ossigeno. Erano anni infatti che il leader dei Supergrass non tornava a suonare nel Belpaese.
Un parterre fatto prevalentamente da boomer, ma d'altronde è quello il target dell'artista, che purtroppo nel corso degli anni non è riuscito più di tanto ad ampliare la sua fanbase. Ma va bene così, dato che al centro dovrebbe esserci sempre la musica e non il marketing.
Sono le 21 spaccate quando Gaz Coombes sale sul palco, accompagnato da una band di ben 7 elementi, disposti a semicerchio intorno a lui. La band attacca subito con Don’t Say It’s Over, ma viene interrotta dopo poco dallo stesso cantante, che ci tiene prima ancora di cominciare a salutare e ringrazia di cuore i presenti. Un vero tenerone insomma. Si riparte quindi da capo e il live fila liscio come l'olio. Ne saranno pure passati di anni, ma la sua voce rimane impeccabile, un timbro che ricorda con le dovute proporzioni un misto fra Thom Yorke e Bono Vox. Gaz si diverte un mondo quando è sul palco, e lo fa capire.
Come normale che sia, il cocnerto è incentrato specialmente sull'ultimo album Turn the Car Around. Fra una canzone e l'altra il cantante dei Supergrass interagisce spesso con il pubblico, racconta aneddoti sui pezzi suonati, scherza quando gli si urla qualcosa. Si crea fin da subito un'atmosfera molto bella e intima. Gli altri musicisti sul palco (batteria, basso, chitarra, tastiere e cori) lo accompagnano mettendo in risalto tutta la bellezza armonica dei suoi pezzi.
Ovviamente c'è spazio anche per altri brani tratti dai precedenti dischi World's Strangest Man e Matador. Gaz si alterna fra chitarre elettriche, acustiche, classiche e piano. Verso la fine del concerto viene dato spazio ad alcuni dei suoi cavalli di battaglia: Walk The Walk, Matador e The English Ruse. Tutti sono soddisfatti, per una notte è stato come tornare indietro nel tempo.
Qui sotto trovate la fotogallery del live a cura di Maria Laura Arturi: