30 marzo 2020

Like a shockwave: il ritorno di Liam Gallagher a Milano

Ci sono artisti che in qualche modo restano sempre attuali. Riesco solo a pensare questo mentre il palazzetto si riempie. È il 16 febbraio del 2020, siamo al Mediolanum Forum di Assago e stiamo aspettando Liam Gallagher – in tour per presentare il suo secondo album solista Why Me? Why Not. Mi guardo intorno e mi accorgo di quanto sia vario il pubblico. C’è gente della mia età, qualcuno sicuramente più giovane, nostalgici con la maglia degli Oasis – ad un certo punto vedo distintamente un cartello che recita “REUNION PLEASE” e ammiro il coraggio degli autori – e famiglie con bambini. Sono proprio queste a farmi prendere atto di una situazione in realtà abbastanza ovvia ma non semplicissima da accettare: sono passati quasi 30 anni dai giorni di gloria degli Oasis. I fan del Britpop sono ormai diventati grandi, hanno delle famiglie. E stasera sono qui anche loro, ci siamo ritrovati tutti in un Forum praticamente sold out.

Puntualissimi alle 20.00 compaiono sul palco i Twisted Wheel, la band di supporto sempre di Manchester. Devo dire niente male. Sicuramente riconoscono gli Oasis come fonte di ispirazione – a partire dal look, occhiali da sole dalle lenti rosse e giacca di pelle. I quattro intrattengono per una mezz’ora il pubblico che sembra apprezzare.

Ma alla fine eccoci! Alle 21, con un sottofondo di cori da stadio dedicati al Manchester City seguiti dalla versione registrata di Fuckin' in the Bushes, compare Our Kid, Mr. Liam Gallagher. Incurante del caldo indossa l'immancabile parka. Questa volta bianco. La scritta “ROCK 'N' ROLL” troneggia alle sue spalle. E la prima canzone è proprio Rock 'n' Roll Star. La scaletta è il consueto mix di canzoni che appartengono alla sua carriera solista e vecchi classici degli Oasis, ma la reazione del pubblico a pezzi come Shockwave e Wall of Glass dimostra che Liam è un artista di tutto rispetto anche da solo.

Prossimi concerti di Liam Gallagher

Gallagher non è un cantante che si scompone più di tanto. Rimane fermo, con la sua consueta posa con le mani dietro la schiena, non parla troppo, ma l'energia che trasmette è incredibile. Ci chiama diverse volte «beautiful people». Ci invita a cantare con lui Morning Glory e Acquiesce. È costretto a ricominciare Gas Panic! perché qualcuno nel pit sta urlando troppo forte. Dedica Live Forever a Caroline Flack, conduttrice televisiva recentemente scomparsa. Esegue alla perfezione il nuovo singolo Once, mentre il Forum viene illuminato a giorno dalle torce dei cellulari. Il tempo torna improvvisamente indietro con i due encore che ci vengono offerti. Quando parte Wonderwall sembra davvero di essere nella Manchester del '95. I nostalgici vengono accontentati. Noi che al tempo eravamo troppo piccoli, insieme a quelli che addirittura non erano ancora nati, abbiamo un assaggio di quell'esperienza.

Poco più di un'ora e mezza di spettacolo senza troppi fronzoli, ma coinvolgente. Le ultime note di Cigarettes & Alcohol, un saluto e via, il concerto è finito. In poche parole, questo è Liam. La mattina dopo mi sento in dovere di controllare se ha scritto uno dei suoi leggendari tweet. E trovo questo: «Milan you were beyond biblical I gotta say your reaction to ONCE was the most powerful thing I’ve ever had on stage ever i properly shit my pants my mind is blown LG x». E cosa vogliamo dirgli? You're a rock 'n' roll star, mate x.

Si ringrazia Maria Laura Arturi per le bellissime foto di seguito: https://www.arturized.com/