14 febbraio 2025

Musica ostica per animi inquieti: le foto del concerto degli Xiu Xiu a Roma

Quando ci si approccia ad un live degli Xiu Xiu (pronuncia corretta: shoo-shoo, mi raccomando) bisogna mettersi l'elmetto e armarsi di buone intenzioni. L'imperativo, quasi categorico, è cambiare prospettiva e aspettative, almeno mezz'ora prima dell'inizio del concerto, per ambientarsi a ciò che ci si può aspettare.

La band sperimentale statunitense porta al Monk 13'' Frank Beltrame Italian Stiletto With Bison Horn Grips, l'ultimo disco uscito lo scorso 27 settembre. Un titolo che è già un manifesto di complessità ma che non spaventa i numerosi accorsi alla venue un giovedì sera piovoso di Roma. Il Monk, infatti, è sold out. Gli Xiu Xiu non vengono nella Capitale dal 2017 e l'attesa è palpabile. Molti tra il pubblico sono al loro primo live, qualcuno - anche di più attempato - ne ha fatti in passato una manciata in giro per l'Europa.

Xiu Xiu concerto Monk Roma
Xiu Xiu in concerto al Monk, Roma | Credits: Liliana Ricci

Dal vivo Jamie Stewart, Angela Seo e David Kendrick creano un muro unico di suono, con una quantità indefinita di strumenti molto particolari che condizionano le canzoni presentate. A farla da padrone ci sono i crash della batteria: quella di Kendrick è settata in modo molto estremo, Stewart e Seo hanno un piatto da batteria davanti a loro che costantemente suonano in tempo dispari. Alla fine il risultato è una musica ostica, soprattutto per quanto riguarda i brani del nuovo album: Sleep Blvd. e T.D.F.T.W. su tutti.

Alcuni pezzi, inoltre, rispetto alla loro versione in studio, sono sventrati della loro essenza e ricablati per un trio. L'ambiente che creano è molto elettronico, straniante anche per alcuni fan, ma con una chitarra industrial sempre molto presente e impattante che riconnette la confusione alle atmosfere più melodiche. Jamie Stewart sul palco, poi, è un animale: si muove incessantemente, fa verticali con il corpo mentre imbraccia la chitarra, utilizza la voce come uno strumento a parte, spiccatamente rumoristico. Angela Seo, invece, sembra una macchina programmata per non sbagliare mai. Non si lascia tradire nemmeno da un'emozione, è concentrata e procede per un'ora e mezzo, raggiungendo il suo picco con Wig Master, dove la sua voce straziante raggiunge un livello di pathos di altissima qualità.

David Kendrick Xiu Xiu
Il batterista degli Xiu Xiu, David Kendrick, in concerto al Monk, Roma | Credits: Liliana Ricci

Il set è comunque molto variegato: i campanacci e la parte più ludica della prima parte del live è messa man mano da parte quando iniziano Common Loon, Veneficium e Get Up, che trainano e chiudono il set. Prima della fine, Jamie si lascia andare a una battuta con un fan in transenna: "Sento odore di marijuana illegale da queste parti" dice il frontman del gruppo, lasciando tutti interdetti. "E sembra veramente avere un buon odore", provocando le risate di tutto il pubblico. Il coro "Jamie number one" si eclissa dopo che torna soltanto lui sul palco per il bis: il brano scelto è Fabulous Muscles in versione chitarra e voce, dall'omonimo terzo album del 2004.

Una chiusura che sa tanto di passato che difficilmente potrà tornare. Appena finito il live, si ha un senso di sazietà che ad alcuni può rimanere un po' indigesto, dopo aver ingoiato brani difficili da digerire ma che, a lungo andare, sono unici e caratteristici nel loro genere. D'altronde, non si pubblicano 14 album in studio per caso. Come suggerisce lo stesso nickname della band su Instagram: Xiu Xiu for life.

Gallery fotografica di Liliana Ricci.