Sono da sempre convinto - o mi piace pensare - che gran parte del messaggio che un artista o un gruppo musicale vuole comunicare passa, almeno per una buona parte, dalla location che sceglie quando decide di fare un concerto. A Milano accade questo con l'ARCI Bellezza, a Bologna con il Locomotiv e a Roma, nell'ultimo periodo, con la Città dell'Altra Economia. Il luogo - che nel tempo è stato riqualificato anche grazie all'Università Roma Tre che nelle sale adiacenti allo spazio ospita la facoltà di architettura - ha un portato storico-culturale non indifferente. Molti che oggi sono considerabili degli ex giovani ricordano benissimo alcuni live fatti nello spazio e sempre quegli stessi ex giovani ieri erano presenti - insieme, bisogna dirlo, ad un numero incredibile di giovanissimi - al concerto-evento Nessun Dorma, che tanta fortuna e tanti aiuti economici ha raccolto in favore della popolazione palestinese con le tappe di Milano e Bologna, ormai quasi un anno fa. Il 14 settembre, nell’ambito del Festival Falastin, che da anni celebra la cultura palestinese in Italia con eventi diffusi in varie location della Capitale, si sono avvicendati sul palco 14 artisti + un bis, non annunciato, di Giorgio Poi, che ha chiuso le danze con I Pomeriggi.

Era importante esserci, soprattutto in un luogo così politico come la cornice di Testaccio Estate. La Città dell’Altra Economia è stato uno dei primi spazi in Europa interamente dedicato alle pratiche economiche che si caratterizzano per l’utilizzo di processi a basso impatto ambientale, realizzato con principi bioarchitettonici recuperando gli edifici delle antiche Pese del Bestiame dell'ex Campo Boario.

La musica di Ariete che risuonava in quello spazio così denso di socialità ci ha fatto capire che le parole delle canzoni non sono mai gettate per caso su di un foglio. Le voci di Margherita Vicario e Giovanni Truppi ci hanno ricordato che è necessario essere incazzati per cercare di far passare dei messaggi di un certo tipo. Così anche la determinazione di una cantautrice in ascesa come Emma Nolde o il grande, emozionato, ritorno de i cani di Niccolò Contessa, che ha deliziato il pubblico con Il posto più freddo. Da quanto tempo non ascoltavamo live questo pezzo?

Effettivamente, quello che più ha colpito i presenti è stata la scelta delle canzoni da parte degli artisti. Niente grandi successi o tormentoni, ma tutti brani consapevoli del momento e che non stridessero con l'intenzione primaria dell'evento. Prova ne sono La fine della guerra di Fulminacci, una canzone che è stata registrata in esclusiva per YouTube e che non si trova sulle principali piattaforme di streaming e The Best Sea di Marta Del Grandi, per augurare buon vento alla spedizione della Global Sumud Flotilla. Poco prima della fine con Brunori Sas, anche uno speciale collegamento proprio con una delle navi che in questi giorni è in movimento per raggiungere Gaza. Un momento di riflessione, dopo tanta musica, dove il pubblico, in maniera piuttosto irreale, si è silenziato e ha ascoltato il suono che ha la verità, quella portata dalle parole di uno dei portavoce che si trova in mare aperto.

A quasi un anno dalla prima iniziativa, Nessun Dorma si è fatta carico di un'enorme responsabilità: quella di non distogliere l'attenzione davanti ad un genocidio trasmesso in diretta. Anche se l'evento è terminato, le donazioni non si fermano e si può contribuire a questo link.

Soltanto con uno spazio libero e un'opinione si combina poco. Qualcuno di molto importante, infatti, diceva che la libertà, per essere determinante, dovesse aggregare persone. Farle partecipare. Sono di certo importanti i contenuti ma a fare la differenza sono soprattutto le persone che popolano questo senso di libertà. Ecco, ieri a Testaccio Estate, con la musica protagonista, la partecipazione è stata massima. Il Signor G sarebbe soddisfatto.
Di seguito il racconto fotografico della serata a cura di Liliana Ricci.