30 giugno 2019

Qualche bella foto dal live di Kurt Vile al Magnolia

Magnolia a Milano, quel caldo maledetto che fino a ieri non c'era. Tanta gente ma «comunque me ne aspettavo di più» e un nuovo concerto di Kurt Vile a Milano, accompagnato dai suoi Violators. Quei martedì alternativi a Milano (che sembrano i sabato di quando sei in ferie) in compagnia di un personaggio schivo, che odia le luci e le chiacchiere sul palco, e che ci offre un concerto come fossimo alle prove generali del tour in un garage dimesso. Una scaletta da best of, per gli amanti di questo folk contaminato dal country che si sporca di un'attitudine punk, disinteressata, scanzonata.

Pubblico di intenditori da grandi occasioni, che non si scombinano al caldo, che non si concede mai più di una birra, che si lascia andare al massimo a qualche ondeggiamento. Ci sono ovvviamente anche quelli che «però quando era venuto a suonare in Triennale era stato molto più suggestivo». Ma quello che colpisce più di tutto, tornando da un live di Kurt Vile è che, in un periodo di arrangiamenti e suoni perfetti, di pulizia e cura musicale estrema, dove i bravi ragazzi dell'it-pop ci bombardano di foto promo patinate, Kurt Vile si conferma essere una delle realtà, anche live, più interessanti del panorama musicale underground, con quella sua pura imperfezione di arrangiamenti un po' a caso, derive psichedeliche incontrollate, quello sbiascicare parole come se si fosse appena svegliato e quelle occhiate ai suoi compagni di band, amici di una vita e compagni di merende. Lo-fi per definizione.

Un live che se vi siete persi è stato davvero un peccato, probabilmente sarebbe stata una bella detox da tutti i live estivi che avete visto finora. Si è tornati a casa con addosso quella sensazione di aver visto suonare un gruppo di amici in un parcheggio in Brianza, solo che il biglietto costava 20 euro e Kurt Vile sarebbe un amico un po' inquietante.

Si ringrazia Oriana Spadaro per le belle foto riportate qui sotto.