26 novembre 2022

Quanto avevamo bisogno dei Wolf Alice in Italia

Era dal 2018 che aspettavamo i Wolf Alice in Italia e c'era veramente bisogno di un live come quello di ieri sera al Fabrique di Milano. L'ultima volta che li avevo visti era al Firenze Rocks nel 2018, e da allora di cose ne sono cambiate: la band inglese ha pubblicato l'ennesino discone, Blue Weekend, ed ha continuato a vincere prestigiosi riconoscimenti (dopo il Mercury Prize del 2018 è arrivato anche un BRIT Award nel 2022, come miglior gruppo inglese). E in effetti per una volta un premio rende giustizia: i Wolf Alice allo stato attuale delle cose sono davvero la migliore band inglese in circolazione e il live di ieri sera ne è stata l'ennesima prova.

Il Fabrique è pieno (nonostante l'ultima parte del parterre in fondo alla sala fosse rimasta chiusa), e tocca ai Figura scaldare l'atmosfera. Una band nostrana, che se non fosse che cantasse in italiano, penseresti fosse del Nord Europa per le sonorità ed il look. Sicuramente un nome da tenere d'occhio.

Sono da poco scoccate le 21 e finalmente salgono sul palco i Wolf Alice. Si comincia con Smile, e già dalla prima nota il pubblico è conquistato. Il carisma di Ellie Rowsell, nella sua giacca oversized, si avverte nonostante la timidezza fra un pezzo e l'altro. Poche parole, ma molta sostanza. Quella di Londra è una delle poche band che sa davvero come si tiene un palco: vale per ogni singolo componente del gruppo. Il chitarrista Joff Oddie e il bassista Theo Ellis continuano a aizzare la folla mentre suonano, il batterista Joel Amey è sempre preso bene. A tutto il resto ci pensa la voce di Ellie.

Il loro live è un mix perfetto di tante cose e ciò che forse più colpisce sono la dinamica e la versatilità del gruppo, esattamente come nei loro dischi. Arpeggi eterei e atmosfere rarefatte, alternati a schitarrate potenti e momenti shoegaze.

Il primo pogo serio parte su Space & Time, ma c'è subito tempo di rifiatare con una Planet Hunter da brividi. "Grazie mille Italia, ci siete mancati tantissimo!" esclama a una certa Theo. Intanto sul palco continuano ad arrivare rose gettate dalla folla.

Com'era prevedibile che fosse, con l'attacco di Play The Greatest Hits è il delirio totale, con Ellie che urla nel microfono e si aggira spiritata per il palco. Si continua con un alternanza di pezzi dei primi tre dischi. Da segnalare una Feeling Myself clamorosa, dal vivo ancora meglio che in originale.

Per l'encore c'è spazio per una piccola chicca: Moaning Lisa Smile, suonata raramente nell'ultimo periodo. Ma d'altronde è l'ultima data del tour e la band avverte e ricambia l'energia dei presenti. Si chiude quindi con Don't Delete the Kisses, la loro hit del secondo album Visions of a Life. Tutti sono consapevoli di avere appena visto un live come non se ne vedeva da tempo.

I Wolf Alice dal vivo sono sempre clamorosi. Nonostante le aspettative ogni volta più alte, non deludono mai. Sono la migliore band inglese in circolazione allo stato attuale delle cose? Probabilmente sì e ieri sera l'hanno dimostrato ancora una volta.