Punk's Not Dead! Ce lo siamo sentiti ripetere in continuazione da tutta la vita e puntualmente saltano fuori nuove realtà che confermano questa affermazione, mantenendo il genere sempre vivo. In questo caso specifico il merito è tutto degli Amyl and the Sniffers (trovate la nostra ultima intervista alla band qui) che da poco hanno pubblicato il loro terzo album Cartoon Darkness.
La band raggiunge una nuova fase di maturazione artistica, confermando il suo posto di rilievo nella scena punk. Alla guida la carismatica Amy Taylor con il suo stile inconfondibile fatto di energia aggressiva, strofe taglienti, voce intensa e il caratteristico accento australiano. La cantante intreccia testi che spaziano tra rabbia e riflessione sociale, incarnando una ribellione sia personale che generazionale.

In questo album, gli Amyl and the Sniffers ampliano la gamma dei temi trattati, affrontando questioni sociali e personali più complesse, pur mantenendo il loro approccio caustico e ironico. Cartoon Darkness conferma così l’evoluzione della band, che riesce a coniugare la spinta provocatoria del punk con un'esplorazione più profonda delle dinamiche della realtà contemporanea, distinguendosi per la ricchezza e la varietà dei temi affrontati. Argomenti che spaziano dalla condizione femminile alle critiche sociali, passando per una ferma opposizione ai pregiudizi.
Nel brano Tiny Bikini, per esempio, si tratta il tema del body shaming con un tono ironico e provocatorio, lanciando un messaggio di sfida e incoraggiando l’autoaccettazione. In Doing in Me Head, invece, ci si concentra sulle influenze negative dei social media e le pressioni psicologiche dei giudizi superficiali. Nel brano emerge un richiamo ai primi lavori e si distingue per un pre-ritornello quasi in half-time e una progressione che evidenzia l’evoluzione musicale della band, rivelando una padronanza crescente nel costruire brani complessi senza rinunciare alla propria identità. Un altro brano, Jerkin’, presenta una prospettiva più schietta e cruda, ispirata alle interazioni quotidiane e alle esperienze personali di delusione e rabbia.
Amy Taylor riesce così a portare allo scoperto una pluralità di temi con autenticità, evidenziando il ruolo del punk non solo come espressione di rabbia, ma anche come voce critica della società. Grazie alla sua voce graffiante e incisiva, è capace di passare abilmente dal sarcasmo alla critica sociale, creando brani che risultano immediati, ma al contempo profondi. Questo equilibrio tra accessibilità e significato permette alla band di attirare l’attenzione di un pubblico eterogeneo, dai giovani ai più attempati. I testi, diretti e talvolta volutamente crudi, aggiungono autenticità e intensità all’ascolto, contribuendo a costruire un’atmosfera carica di energia e quasi tangibile, rendendo ogni traccia un'esperienza viscerale e coinvolgente.

Sul piano musicale, Cartoon Darkness testimonia l'evoluzione continua della band, sempre restando fedele alle proprie radici punk. Come detto, in questo album il quartetto esplora nuove influenze e sperimenta diverse sonorità: brani come U Should Not Be Doing That sorprendono con un assolo di sax, elemento inaspettato per il loro stile, che però si integra armoniosamente, espandendo la profondità sonora del pezzo. In Me and the Girls, invece, l’uso del jaw harp e del vocoder riflette l'inclinazione del gruppo alla sperimentazione, mantenendo comunque l’essenza punk e l’energia ruvida che li caratterizza.
I momenti più melodici dell’album, come Bailing on Me, aggiungono una varietà emotiva che rappresenta un cambio di passo rispetto ai precedenti lavori. Questo brano, pur con un ritmo più lento e un tono riflessivo, non smorza l'intensità complessiva del disco; al contrario, arricchisce l’esperienza d’ascolto, svelando un lato più introspettivo degli Amyl and the Sniffers, dimostrando così di saper bilanciare l'energia punk con momenti di pausa e introspezione, che offrono all’ascoltatore una visione più completa della loro crescita musicale.
Inutile sottolineare di nuovo che tutto risulta sempre catalizzato dalla cantante che dimostra una padronanza crescente del proprio stile vocale. La sua capacità di modulare la voce dona una maggiore profondità al disco, evidenziando una maturità artistica in continua evoluzione senza intaccarne il caratteristico tono punk aggressivo. Sperimenta anche sfumature più morbide, arricchendo le tracce di un dinamismo inedito. Questa versatilità vocale contribuisce a creare un contrasto interessante e rende il suo stile più espressivo, aggiungendo nuove dimensioni emotive che completano e ampliano l’identità sonora della band.

Anche la produzione è salita di livello: il disco è stato prodotto infatti negli studi dei Foo Fighters a Los Angeles, dove la band ha avuto l'opportunità di esplorare liberamente nuove direzioni sonore con un livello di precisione che consente a Cartoon Darkness di competere con i migliori album rock contemporanei.
Tra i brani più rappresentativi, spicca Chewing Gum, una canzone d'amore interpretata in puro stile australiano: un’idea di romanticismo ruvido e anticonvenzionale, scandita da riff taglienti e ritmi incalzanti. Big Dreams, uno dei singoli del disco, rappresenta forse l’episodio più singolare dell’album: una ballata lenta che affronta il tema delle difficoltà economiche quotidiane, esplorando le lotte di chi fatica ad arrivare a fine mese. Questo argomento, poco comune nei testi del gruppo, arricchisce l’album di sfumature inedite, aggiungendo un livello di profondità al messaggio complessivo. Il brano si distingue per una tonalità malinconica e atmosfere dark che mettono in evidenza la capacità della band di esplorare tematiche serie e introspettive, senza mai perdere autenticità.
Tirando le somme Cartoon Darkness alterna abilmente pezzi rapidi e aggressivi a momenti di introspezione più pacati, mantenendo un equilibrio dinamico che rende la tracklist coinvolgente e ben strutturata. Nonostante le tracce più lente, l’album non perde mai in energia e vitalità, risultando un’esperienza d’ascolto travolgente dall'inizio alla fine. Questo mix di intensità e riflessione sottolinea la maturità crescente della band, rendendo l’opera compatta e capace di catturare l’ascoltatore in ogni momento. Sebbene alcuni possano giudicare eccessivi certi momenti di crudo realismo e l’uso di un linguaggio senza filtri, per molti invece questi elementi rappresentano l’autenticità stessa della band. Sono infatti tutti componenti essenziali che permettono agli Amyl and the Sniffers di rimanere fedeli alle proprie radici punk, offrendo un'esperienza sonora potente e non addolcita. Perché dopotutto, finché ci sono band del genere in circolazione, è proprio vero che il punk non è morto.
