Liam Gallagher & John Squire Liam Gallagher - John Squire
6.0

La recensione del joint album di Liam Gallagher e John Squire

Sono anni proficui per l'ex leader di una delle band più famose del mondo. Proprio l'anno scorso vedevamo Liam Gallagher salire sul palco degli I-Days di Milano per un concerto fast di un'ora (con la minaccia nell'aria di una bella ritirata per la voce mancante). Ma eccoci di nuovo qua, ed eccoci di nuovo ad ascoltarlo.

We are alive

Così viene detto nel ritornello del primo brano di questo album totalmente inaspettato. Siamo vivi. Ma a parte lui chi? Ovviamente si parla di John Squire, il chitarrista degli Stones Roses. Colui che, assieme alla sua band, ha dato via al brit rock d'oltremanica e che subito dopo se n'è pentito. Colui che, in una vecchia intervista, dichiarava che tra tutte le band nate dopo la sua avrebbe salvato solo gli Oasis. E proprio nel 1996, nello storico concerto di Knebworth, il fratello Gallagher invitava sul palco proprio Squire per accompagnare l'altro fratello con la chitarra in occasione della cover (super famosa) diI Am The Walrus dei Beatles.

Gli anni passano, l'amore reciproco rimane. C'è veramente tanta ammirazione da parte di entrambi. Ed eccoli di nuovo l'anno scorso, giugno 2023, quando John sale sul palco sempre del Knebworth per suonare, questa volta, Champagne Supernova. Leggenda vuole che proprio in quel luogo, in quel momento, l'ex  Stone Roses presenta all'ex Oasis varie tracce specificando che l'accoppiata tra i due sarebbe stata vincente.

Welcome back to the land of the living 

Ma io ci aggiungerei anche dei morti. Insomma,  cosa vi aspettate da questo album omonimo? Una ventata di novità, freschezza e soprattutto riscoperta che esiste qualcosa al di fuori del solito vecchio rock inglese? Neanche il blues rifatto di Squire in I'm A Wheel potrà salvare questo progetto.

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Liam Gallagher & John Squire è tutto quello che avete già sentito da parte di entrambi, tutti e due i mondi che oramai conosciamo da tantissimo tempo e, chissà perché, di cui non ci stanchiamo mai. Infatti eccoci qui a parlarne, ad ascoltare nel mentre traccia dopo traccia. Sbuffando anche, per carità. Siamo forse stati un po' illusi e poi traditi dal singolo che ha anticipato questo fulmine a ciel sereno. Just Another Rainbow è arrivata dopo qualche teaser da parte di entrambi. Prima la tempesta, poi la calma e l'arcobaleno. La combo dei due era risultata sulla carta vincente fin dall'inizio, fin da questo primo singolo.

Proprio così. Il singolo in sé non è sbagliato per niente. Queste vibes distorte e psichedeliche grazie alla chitarra di Squire fin dall'inizio del brano. La batteria che ci ricorda gli Oasis o gli stessi Stone Roses. E la voce di Liam che si allunga, acuta e graffiante come non mai. Forse questo singolo, nel complesso delle 10 canzoni, è uno dei migliori.

Just another rainbowHanging over meJust another rainbowDripping on my tree

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Insomma, diciamocelo tutti. Questo album è veramente il fan service che un po' dovevamo aspettarci, e che un po' richiedevamo. E perchè lo chiedevamo così tanto? Perché oggettivamente potrebbe essere un nuovo album degli Oasis, mai invecchiati e sempre rimasti agli anni '90. John Squire prende il posto del fratellino Noel e via nella notte a tutto volume. Dentro questo disco ci sono tutti i riferimenti delle due band che, negli anni, hanno influenzato il rispettivo sound. E per carità, non c'è nulla di sbagliato in questo ovvero continuare a riportarli a galla. Gli Who in I Am So Bored, tutti gli anni sessanta in One Day At The Time o Mars To Liverpool o i Cream in Love You Forever.

L'accoppiata comunque vince e si completa perfettamente. Tutti gli arrangiamenti (e pure i visuals) vengono fatti dal chitarrista e Liam presta solo la sua voce. Fa da cornice, ecco. Vi ricorda qualcosa? Viviamo quindi in un grande evergreen che ci vuole riportare in maniera imprescindibile agli albori del britpop e di quell'ondata di musica che letteralmente ha sconvolto il mondo. Non c'è modo di farne a meno, non c'è soluzione per non lamentarsi. E infatti eccoci tutti qua.

John Squire non è uno che, nel corso degli anni, abbia mai voluto aprirsi con il mondo facendo vedere quello che stava succedendo nella sua vita, nonostante le tante collaborazioni con altri artisti. Ma in realtà è come se dopo gli Stone Roses tutto sia un po' finito. O si sia fermato. E in effetti è vero, è proprio così. Lui si è fermato in quel momento preciso, storico e fondamentale per le intere generazioni che erano protagoniste di questo cambiamento. Rivederlo ora, accreditato per musica e parole, più attivo che mai e più vivo che mai è qualcosa di sicuramente bello ed incredibile. In questo disco, oggettivamente, suona più giovane di quando lo era veramente.

Liam Gallagher, d'altro canto, ha capito che o continua con questi evergreen o può scordarsi la pensione. Per carità di Dio, lo fa anche il fratello, ma lui proprio non vuole e non riesce a fare a meno di questo dannatissimo rock'n'roll. Se non ci fosse stato il suo nuovo compagno di viaggio, per questo nuovo album, ci sarebbe parso come un proseguo classico della sua carriera discografica solista. Lui non vuole dimenticare quello che è stato, non vuole ricordare quello che è e quindi continua a fare quello che per lui esiste. E, come ho già detto, noi siamo ancora qua ad ascoltarlo.

Liam Gallagher & John Squire sono la combo che in questo early 2024 non ci aspettavamo. Un'amicizia che va avanti fin dagli anni novanta; un rapporto reciproco di stima e amore per quello che è stato compiuto a livello musicale. Chissà che cosa ci riserverà il futuro, noi non possiamo fare altro che guardare. A loro non interessa chi ascolta cosa, se della vecchia o nuova generazione. A loro interessa che si ascolti il solito (e ormai banale) britpop.

Liam Gallagher & John Squier Liam Gallagher & John Squier
Liam Gallagher & John Squier