14 luglio 2023

Dove si balla? Ovviamente al Magnolia con Caribou

È il 13 luglio per qualche strana ragione mi ritrovo con il raffreddore, Milano è invasa dalle zanzare, la temperatura si aggira intorno ai 33 gradi e il tasso di umidità è probabilmente incalcolabile, l'ultima cosa che voglio fare è sudare ulteriormente andando verso i limiti conosciuti di questa città (l'Idroscalo), ma il richiamo della cassa dritta è più forte di me. Ad animare questa piatta serata milanese senza un briciolo di vento è Caribou, uno dei santissimi dell'elettronica, che ci dà un assaggio del VIVA! Festival, in programma dal 3 al 6 agosto in Valle D'Itria, dove sarà headliner insieme ad un'altra leggenda di questo genere, Bonobo.

Daniel Snaith e i tre soci che lo accompagnano salgono sul palco completamente vestiti di bianco intorno alle 22 e fin da subito danno inizio ad uno spettacolo energico, (ma non caotico e esplosivo come ci si potrebbe aspettare da alcuni live simili). Uno show  pulito e lineare, accompagnato non a caso dalle illustrazioni che vengono proiettate sul ledwall alle loro spalle dove si alternano svariate sagome geometriche colorate, dalle linee ai cerchi in movimento passando ai rombi, perfetta sintesi della musica dell'artista. Con anni di esperienze sulle spalle, il DJ canadese sa come aizzare la folla, infatti mette alla seconda posizione della scaletta Odessa, uno dei cavalli di battaglia. Il set prosegue liscio tra melodie più soffuse e sognanti come quelle di You and I e Home e beat più profondi e martellanti come quelli di You Can Do It e Never Come Back (un vero e proprio gioiellino).

Nonostante lo abbia già visto al Locus l'anno scorso e intravisto di striscio al Primavera Sound, Caribou ha la grande capacità di non annoiare mai: le 10 canzoni che vengono portate live vengono allungate e in parte distorte in lunghe code strumentali dove lo stesso producer si mette alla batteria e i compagni di band giocano con bassi e sintetizzatori. E questi outro non risultano mai troppo lunghi o fini a se stessi: Daniel Snaith li calibra al secondo e sa perfettamente dove interromperli per creare il perfetto effetto "presa bene". Il pubblico reagisce di conseguenza, tra mani che tengono il tempo sulle parti più ritmate di Our Love e braccia che fluttuano leggiadre sul finalone Can't Do Without You. Il pubblico è più rado rispetto ad altre serate al Magnolia, ma sicuramente non è rimasto deluso. Caribou è riuscito a far ballare anche i più rigidi e a incantare i più esperti con la sua tecnica. Spiace per chi è rimasto a casa.