“Fare i palazzetti e gli stadi è grandioso, ma suonare in posti intimi come questo è veramente speciale!”. È Izzy Bee Phillips a parlare, siamo verso la fine del live dei Black Honey all’Arci Bellezza. E questo è il primissimo concerto da headliner della band di Brighton in Italia. Fino a questo momento erano sempre passati come opening di nomi decisamente più grossi (come ad esempio i Greta Van Fleet qualche giorno fa e i Nothing But Thieves nel 2022 al Fabrique).
Nell’aria si avverte quell’elettricità che solo le band che promettono un grande avvenire riescono a trasmettere. La venue non è pienissima, a riprova che in Italia sempre più gente non capisce una mazza di musica. Ma tant’è. Pochi ma buoni, verrebbe da dire. E questo è sicuramente merito sia della musica dei Black Honey, che del carisma della frontwoman, che crea da subito un legame con il pubblico. Aizza la folla, fa partire dei battimani, fomenta i mosh pit come durante una scatenatissima Disinfect.
La resa dal vivo dei pezzi suonati sfiora la perfezione. Un tiro e una nitidità di suono che non capita di sentire tutti i giorni (sicuramente il merito è anche del fonico, categoria di addetti ai lavori spesso snobbata quando si tratta di elargire complimenti). La scaletta spazia molto fra i tre album della band, con il brano più famoso del gruppo (I Like the Way You Die) suonato subito nella prima metà della serata. La chitarra di Chris Ostler, il basso di Tommy Taylor e e la batteria di Alex Woodward creano un muro del suono che ti sfonda e ti prende a sberle. La voce di Izzy non sbava mai. Sì, è uno di quei casi dove una band dal vivo suona addirittura meglio che in studio.
Durante l’ultimo brano in scaletta Corinne, la cantante chiede a gran voce a tutte le ragazze di mettersi tutte sotto il palco, e mentre tutte le presenti accorrono, ricorda a tutti l’importanza della lotta per la parità di genere. Fa un balzo dal palco e chiude il concerto così: cantando la fine del canzone abbracciata dalle ragazze.
Qui sotto trovate le foto della serata del nostro Renato Anelli:
